11 luglio 2020 - 11:26

Cremona, lo sfogo dell’infermiere: «Ci risiamo, abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid»

Luca Alini ha postato su Facebook un selfie a fine turno: «Non è una foto di marzo o aprile. L’emergenza non è finita». Il direttore sanitario dell’Asst di Cremona. : «Nell’ultima settimana piccola ondata di nuovi ingressi». In serata riapre la terapia intensiva. L’infermiere, attaccato sui social, nasconde il post

di Enrico Galletti - Francesca Morandi

Cremona, lo sfogo dell'infermiere: «Ci risiamo, abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid»
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Per settimane è stato in prima linea a Cremona, uno dei fronti più caldi dell’emergenza coronavirus. Ora Luca Alini, infermiere, ha scritto un post su Facebook che è diventato virale. Comincia così: «Ci risiamo. Non è mia abitudine farmi dei selfie, né tantomeno pubblicarli su Facebook. Questo l’ho fatto questa sera alle 22 circa, al lavoro. Non è una foto di marzo o di aprile. In reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie». La situazione non è quella di febbraio o di marzo, quando le sirene delle ambulanze suonavano in continuazione e per i pazienti Covid i posti in terapia intensiva non erano mai sufficienti, ma comunque l’emergenza non è finita: «Il virus esiste ancora – spiega Alini - (…). La maggior parte delle persone ormai pensa al mare, alla montagna, all’aperitivo con gli amici, alla gita del week end. Se qualcuno conosce una persona che ha perso uno dei suoi cari a causa del virus, provi a chiedere cosa ne pensa di tutto ciò, del fatto che ci siano persone che insistono nel continuare a non indossare la mascherina. Provate a chiedere e sentite cosa ne pensano. Nel frattempo, noi continuiamo a fare quello che facciamo sempre, anche se adesso non siamo più eroi o angeli, non abbiamo più alcun titolo onorifico».

A fare il punto della situazione è Rosario Canino, direttore sanitario dell’Asst di Cremona. «Attualmente in ospedale abbiamo dieci ricoveri, due in pneumologia, uno in ventilazione non invasiva e otto in malattie infettive. Negli ultimi giorni c’è stata una piccola ondata di nuovi ingressi». Poi l’appello: «Serve mantenere alta la guardia, troppa gente si è già tolta la mascherina o continua a tenerla sul collo. Non molliamo proprio ora».

«Attualmente non abbiamo pazienti ricoverati in Terapia Intensiva per Covid-19. Il caso che più ci preoccupa, è quello di un paziente ricoverato in Pneumologia, ma da 72 ore è stabile», ha aggiunto Antonio Coluccello, primario di Terapie intensive a Cremona. «Rispetto all’inizio dell’emergenza, ci troviamo con più armi a nostra disposizione: sono stati sperimentati medicinali e piano piano, abbiamo imparato tutti a trattare la malattia», ha affermato Giancarlo Bosio, primario di Pneumologia, per il quale «i nuovi focolai sono un rebound che ci dovevamo aspettare. E’ chiaro che l’attenzione e la vigilanza vanno mantenute alte».

L’ultimo paziente della prima ondata, a Cremona, è stato dimesso il 30 giugno. «Sono passati 8 giorni. Non siamo più Covid free, ma poco importa – continua il post di Luca, mentre arrivano i commenti di centinaia di colleghi da tutta Italia –. Spero che tutto ciò che è successo non si ripeta, ovviamente, ma nessuno può averne la certezza». La mente dell’infermiere cremonese torna a quei giorni: «Ciò che abbiamo visto e vissuto in quel periodo non è spiegabile a parole. Solo chi c’era può capire: prima di tutto i pazienti (quelli che sono riusciti a sopravvivere), poi gli operatori sanitari e i parenti dei pazienti per quello che hanno passato, i lunghi periodi senza vedere i loro cari, le attese notturne di una telefonata che, per fortuna, nella maggior parte dei casi non è avvenuta». Anche Luca è stato contagiato: «Se sono qui a scrivere significa che sono riuscito a sopravvivere per raccontare, e per noi, a marzo, tutto questo non era per nulla scontato».

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