9 luglio 2020 - 23:43

Verona-Inter 2-2: Candreva evita la caduta libera, Veloso riapre la crisi

I veneti, subito in vantaggio, colpiscono un palo e spaventano Handanovic. Nella ripresa il centrocampista trova il pari e causa l’autogol di Dimarco. Nel finale il gol portoghese

di Alessandro Bocci, inviato a Verona

Verona-Inter 2-2: Candreva evita la caduta libera, Veloso riapre la crisi
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L’Inter non sa più vincere. Dopo la sconfitta con il Bologna, il pari del Bentegodi contro il Verona certifica il sorpasso dell’Atalanta. Conte è quarto, come lo è stato Spalletti per due anni. Un risultato da raddrizzare nelle ultime sette giornate: il terzo posto dei bergamaschi è lontano solo un punto, il secondo della Lazio tre. C’è tempo per rimediare. Serve cambiare passo.

Dopo un primo tempo da cancellare, in cui va subito sotto per la prodezza di Lazovic e rischia di prendere anche il secondo gol, l’Inter si sveglia all’improvviso con un’accelerazione che garantisce il sorpasso nel giro dei primi dieci minuti. Candreva segna il gol del pareggio e propizia con un cross la sfortunata autorete dell’ex Dimarco. Sembra la svolta. Ma l’Inter non chiude la partita: Lautaro Martinez, entrato al posto di Lukaku, non riesce a tirarsi fuori dal momento negativo e sbaglia il gol facile del possibile 3-1 interista. Così, a quattro minuti dal novantesimo, il generoso Verona di Juric agguanta il pari con Veloso. Non vale per l’Europa. Ma per l’orgoglio si.

All’Inter restano i rimpianti. La sensazione è che sia svanita l’incanto tra Conte e la squadra. Forse le voci di mercato stanno destabilizzando l’ambiente. L’allenatore è anche protagonista di un plateale litigio a distanza con Juric verso la fine del primo tempo, sedato dal quarto uomo.

La prima mezzora dell’Inter, con Borja Valero al posto del pallido Eriksen, è imbarazzante: una squadra spenta, distratta, confusa. Arresa. Colpita al primo affondo: assist dell’ex Dimarco e gol di Lazovic, che salta Skriniar con facilità irrisoria. Ai nerazzurri manca tutto, la grinta e l’organizzazione. Una squadra scarica senza motivo che si consegna all’avversario. Veloso colpisce il palo, lo scatenato Dimarco lo sfiora con un sinistro al volo. Intorno alla mezzora l’Inter si sveglia.

L’anticipo di una ripresa giocata con un altro piglio. I nerazzurri alzano subito la linea, aumentano il pressing e ribaltano il risultato. Candreva, quasi assente nel primo tempo, pareggia a conclusione dell’azione più bella della partita in cui mettono il piede cinque interisti, compreso Lukaku, che colpisce il palo prima del tap-in vincente del tornante. E un cross dello stesso Candreva genera l’autogol di Dimarco. L’Inter cerca anche il terzo gol, fallito da Lautaro (entrato per Lukaku). Un errore che costa caro, insieme all’ennesima distrazione difensiva. Il Verona, tosto, solido, non si arrende. L’assist è di Rrahmani, la rasoiata vincente di Veloso. Per l’Inter il pari così è una specie di sconfitta. Come quello con il Sassuolo. Punti gettati via (20 quelli persi in situazioni di vantaggio). Il campionato, cominciato alla grande, rischia di trasformarsi in un calvario.

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