Prima il debutto al Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro, poi una mini tournée milanese: al Chiostro della Certosa di Milano (domani, 10 luglio) e al Giardino delle Culture (sabato 11 luglio). Finito il lockdown, Paolo Rossi torna davanti al pubblico che aveva lasciato a febbraio quando, fortunatamente per lui, la tournée di «Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles» era agli sgoccioli.

Proprio in quei giorni stava iniziando a mettere a punto lo spettacolo «Comandante delle cause perse» (titolo super provvisorio) con cui a maggio avrebbe dovuto debuttare proprio al Piccolo. Il Covid ha buttato tutto all’aria. Ma non lo ha fermato. Non si è mai fermato Rossi, neppure durante i giorni più cupi: con le Brigate Brighella portava alimenti nelle case di ringhiera della periferia milanese, mettendo in scena contemporaneamente rapidi spettacoli in cortile. «Poco per volta ci riprenderemo la città», dichiarava beffardo.

«Pane o libertà. Su la testa» è il titolo dello spettacolo della ripartenza, figlio ed evoluzione di quello che aveva iniziato a concepire: realizzato per lo Stabile di Bolzano, con le musiche dal vivo degli Anciens Prodiges (gli ex Virtuosi del Carso Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari e Stefano Bembi), il 3 giugno ha debuttato proprio a Bolzano con quelle che erano ufficialmente prove aperte, si è trasferito per qualche replica “in anteprima” a Trento, e ora è a Milano: un quasi debutto. Poi lo porterà in tournée a Genova e nel Veneto.

Nel titolo uno degli interrogativi dei nostri tempi: la scelta tra mangiare (e vivere) o avere la libertà (e morire di fame). «Dipende da cosa si intende per pane, che può anche essere salute o protezione - dice l’attore -. Più si vuole una delle due cose e più si deve concedere sull’altra». È comunque possibilista circa la terza opzione (entrambe). «La difficoltà aguzza l’ingegno. I teatranti “ci provano”: a Bolzano mi sono inventato un tour guidato mentre stavo facendo le prove aperte. Neanche fossi un’opera d’arte».

Al telefono lo troviamo che sta mettendo a punto il debutto al Chiostro, dove andrà in scena ancora stasera e anche in diretta sul grande schermo del Mare culturale urbano di via Gabetti, in zona San Siro. Qualcosa di molto diverso (ci farà capire) da quanto ha fatto finora. Ma con lui - ci viene da dire - è la norma. Domani diverso da dopodomani e da ieri. Qui pare che il problema sia eccesso di idee e creatività, ovvero la durata eccessiva.

Pensato durante il lockdown, di «Pane o libertà» dice ancora: «Questa è una personale via di fuga verso un teatro sociale. La mia risposta per alzare le difese immunitarie del pubblico (presente… o meno)». Pensava per i tempi nuovi, e si è trovato a rievocare il passato: «Capita spesso quando cerchi il nuovo: quasi sempre finisci nell’antico».

E infatti nel titolo cita il proprio fortunato programma comico su Rai3, mentre nel programma di sala vengono nominati i suoi “maestri”, quelli che hanno fatto la Milano cabarettistica negli Anni ‘60: Gaber Jannacci Fo... «Con loro, evocati, c’è Arlecchino: all’origine maschera demoniaca, fa da tramite tra aldiquà e aldilà. Rievocherò i miei sogni lucidi, fatti di storie che aiutano a resistere. Storie di artisti che per fortuna ho realmente incontrato nella mia vita. C’è anche De André, e persino il fantasma della Callas, i comici del Derby e altri sconosciuti. Parlerò di queste personalità fantasmagoriche e poetiche, non controllabili da nessun piccolo o grande fratello, che con le loro narrazioni hanno portato conforto, idee per lottare e speranza».

A ritrovare il pubblico ammette di essersi emozionato, di essere emozionato. «Noi attori lo facciamo sempre, anche durante le prove. Perché è il momento della creatività. Detto ciò, sì, che mi sono emozionato a tornare in teatro dopo tre mesi. Mi sono accorto di quanto mi mancasse il pubblico. L’epidemia, come la censura, è un ostacolo e come tutti gli ostacoli è però diventata uno stimolo».

Piccolo Teatro, Chiostro Nina Vinchi, via Rovello 2, fino al 9 luglio, ore 21.30, 5 euro; Municipi: 10 luglio (Chiostro Certosa di Milano, via Garegnano 28) e 11 luglio (Giardino delle Culture, via Morosini 8) ingresso gratuito; prenotazione obbligatoria allo 02-42411889 oppure piccoloteatro.org

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