ROMA. Ennio Morricone è morto a 91 anni. A dare la notizia per primo è stato il direttore del Tg5 Clemente J Mimun con un tweet. A causare il decesso è stata la frattura di un femore, conseguenza di una caduta avvenuta nella sua casa romana. I funerali, ha fatto sapere la famiglia tramite l’amico e legale Giorgio Assumma, si terranno in forma privata «nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza». Sempre l’avvocato ha detto che «il maestro si è spento all’alba del 6 luglio in Roma con il conforto della fede», per poi precisare che «ha conservato sino all'ultimo piena lucidità e grande dignità. Ha salutato l'amata moglie Maria, che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all'estremo respiro, ha ringraziato i figli e i nipoti per l'amore e la cura che gli hanno donato». Quasi come nel finale di un film, ha avuto un pensiero anche per chi ha amato la sua musica: «Ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività». 

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Basta leggere il nome Enni Morricone e subito la musica prende forma nella testa di chiunque. Ciascuno ha la sua colonna sonora preferita. A colonna sonora, lui avrebbe preferito le definizione di musica da film, ma la sostanza non cambia. Si tratta di melodie indimenticabili. Impossibile scindere il suo nome da quello di Sergio Leone (del quale fu anche compagno di classe alle elementari), è insieme che hanno infatti compiuto i primi passi verso l’immortalità con la collaborazione nella Trilogia del Dollaro (Per un pugno di dollariPer qualche dollaro in piùIl buono il brutto e il cattivo) e in quella del Tempo (C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America). Impossibile pensare le immagini di Leone senza le note di Morricone e ascoltare quelle arie senza rivedere davanti agli occhi i volti dei personaggi di Leone. 

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Morricone ha ovviamente scritto la musica per tanti altri indimenticabili pezzi della storia del cinema mondiale firmato da Elio Petri (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), Giulio Montaldo (Sacco e Vanzetti), John Carpenter (La cosa), Roland Joffé (Mission), Brian De Palma (Gli intoccabili), Barry Levinson (Bugsy), Mike Nichols (Wolf), Oliver Stone (U Turn) e Quentin Tarantino. Grazie a quest’ultimo, che lo aveva già omaggiato in Kill Bill e Bastardi senza gloria,  ha avuto la possibilità di vincere un Oscar (per la colonna sonora di The Hateful Eight) nel 2016, dopo che lo aveva ricevuto alla carriera nel 2007, e le cinque candidature collezionate in passato. Ma sono davvero tanti i primi che Morricone ha ricevuto, tra essi il Leone d’Oro alla carriera. Ad esse si affiancano tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d'argento, due European Film Awards, un Polar Music Prize. E dire che per il cinema avrebbe voluto smettere di scrivere già negli Anni Ottanta, prima di Mission. E che mai ha davvero apprezzato fino in fono le sue composizioni per il grande schermo: «I film nei quali sono riuscito ad applicare la musica delle mie aspirazioni rappresentano appena il 5 per cento dei film che ho fatto», aveva detto nella lectio magistralis all’Accademia delle Belle Arti di Brera, lo sorso 28 febbraio. Un’affermazione che descrive al meglio la severità e le aspirazioni del grande autore musicale. E sembrerebbe quasi fargli un torto evidenziare come l’immortalità gli sia stata invece data proprio dal cinema. Era la musica classica il suo grande amore, il successo a chi anelava, tanto che dal 1946 a oggi ha scritto un centinaio di brani classici. Ed è in particolare questa l’attività alla quale da tempo aveva deciso di dedicarsi prevalentemente.

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Per restare al cinemea, molto prolifica è stata la collaborazione con Giuseppe Tornatore, la cui vetta è stata sicuramente Nuovo Cinema Paradiso. Tale è stato il legame tra i due, che il regista siciliano nel 2018 è stato l’autore del libro-intervista Ennio – The Maestro, con il quale hanno ripercorso la sua incredibile carriera. Libro che è destinato a diventare un documentario, firmato dallo stesso Tornatore. L’uscita era prevista per la seconda metà del 2020, ma poi è arrivata la pandemia. Esiste però un altro documentario a firma Tornatore, Glance of Music, realizzato nel 2016, nei giorni che lo portarono all’Oscar.

Quando il 26 febbraio 2016 la sua stella è stata impressa nella Walk of Fame – un po’ tardi, va detto – Morricone volle sottolineare come il primo a dover essere soddisfatto della sua composizione doveva essere lui: «Devo cercare di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica».

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Nella sua ricca produzione non manca nemmeno la musica leggera, basti ricordare il successo di Se telefonando di Mina (musica sua, testo di Maurizio Costanzo), uscita nel 1966 e mai dimenticata. Settanta i milioni di dischi venduti nel mondo. Come arrangiatore c’è la sua mano nelle hit di Edoardo Vianello Pinne fucile ed occhiali, Guarda come dondolo e Abbronzatissima, ma anche in una altro capolavoro pop-cantautorale qual è Sapore di sale di Gino Paoli.

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Le reazioni
Tantissimi i commenti, arrivati principalmente via social:  partiamo dalla nota del Quirinale a firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un'impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell'Italia nel mondo. Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza».

«Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro Ennio Morricone – ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte –. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema». Cordoglio anche nelle parole del ministro dei Beni culturali, dario Franceschini: «Un giorno triste per la cultura, con Ennio Morricone ci lascia uno dei grandi maestri italiani, un musicista di raffinata bravura che con le sue melodie ha saputo emozionare e far sognare il mondo intero che lo ha ricambiato con i più importanti premi e riconoscimenti, a partire dagli Oscar per le sue leggendarie colonne sonore». Ed ecco il ricordo personale: «Ho avuto la fortuna di incontrarlo e non scorderò quell'energia e quella forza che era capace di trasmettere anche con il solo sguardo. Sono vicino ai familiari in questa triste giornata».

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Per il produttore cinematografico e presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, è stato «una testimonianza di quanto gli italiani possano essere protagonisti ovunque. La musica, un legame universale per unire tutti in un abbraccio globale d’amore e di comunanza ideale. La sua umiltà, unita a una grandezza mai ostentata, gli ha permesso di supportare piccoli e grandissimi film profondendogli un'anima unica che li ha resi indimenticabili e perfetti». Infine manda «un abbraccio sentito alla moglie Maria e al figlio Andrea che ha tutte le qualità di musicista per continuare l'opera del padre. Un forte abbraccio anche agli altri figli Giovanni, Marco e Alessandra». Il grande direttore della fotografia Vittorio Storaro piange l’amico che non c’è più: «Enorme mancanza non solo musicale ma anche umana».

Molto personale e sentito il ricordo di Laura Pausini: «Ennio… Maestro mio e di tutti. Questa è la nostra prima foto, era aprile 2013 e registravamo La Solitudine con la tua partitura… immenso artista… ti vorremo per sempre bene… il tuo nome è nella storia e nell’orgoglio del nostro paese». Anche Claudio Baglioni, con un breve messaggio sui social, ha rievocato la loro frequentazione: «Ennio caro, quanti regali di musica e poesia ci hai fatto. La tua arte magnifica, potente e sensibile è unica e resta per sempre con noi. Mancherai al bene di tantissimi e al mio. Io che ho avuto l’onore e il privilegio di conoscerti e lavorare con te, ti mando un saluto e mi firmo come ti piaceva chiamarmi. Audio Bagliori».

Il commiato del grande direttore d’orchestra, Riccardo Muti, ne evidenzia anche l’attività non legata al cinema: «Un Maestro verso cui nutrivo amicizia e ammirazione. Di lui ho diretto una importante composizione Voci dal silenzio a Ravenna e a Chicago suscitando vera emozione tra il pubblico".  Musicista straordinario non solo per le musiche da film ma anche per le composizioni classiche. Ci mancherà - aggiunge il grande direttore d'orchestra - come uomo e come artista». Su Instagram l’ultimo saluto di Vasco Rossi: «Il privilegio dell'artista è morire sapendo che la sua arte non morirà mai. W il Maestro Ennio Morricone!».

Fabio Fazio, che non ha mai nascosto l’enorme ammirazione che aveva per lui, lascia su Twitter le sue parole: «Conserverò per sempre magnifici ricordi degli incontri con il Maestro Morricone. Una persona gentile e meravigliosa: un genio assoluto. La sua morte priva il mondo di un enorme artista che ha inventato bellezza e poesia senza tempo. Con la sua scomparsa se ne va una parte di noi». «È terribile – è il commento della costumista Gabriella Pescucci, per due volte Premio Oscar –. È stato un grande artista. Non ho avuto occasione di incontrarlo negli ultimi anni ma lo seguivo e vedevo sempre quando era in televisione. Con lui ho tanti ricordi ma ora non mi sento di parlarne. Stupisce sempre quando qualcuno va via: è la roulette della vita ma non si è mai preparati». (Testimonianza raccolta da Adriana Riccomagno).

Addio Ennio Morricone, il cordoglio sui social: "Grazie maestro"

Il primo saluto via Twitter da Hollywood è di Russel Crowe: «Ennio, Ennio, Ennio ... Ciao. Grazie. Grazie per tutti i grandi viaggi». Tornando in Italia, il regista Giulio Base pubblica una foto che li ritrae insieme e scrive: «Migliaia di aneddoti, miliardi di lacrime», e dà l’addio al «più grande autore di musiche da film di tutti i tempi», sottolineando «l’enorme privilegio di averci lavorato in due film». Gli rende omaggio un’artista giovane come Francesca Michielin: «Svegliarmi e apprendere che ci ha lasciati Ennio Morricone è stato un pugno nello stomaco. Con lui se ne va un assoluto genio della cultura italiana di cui essere orgogliosi. Buon viaggio maestro!». Mentre Paola Turci lo saluta come «il compositore dei capolavori assoluti». Lapo Elkann lo chiama «GENIO», tutto maiuscolo, è scrive: Ci ha lasciato il più grande MAESTRO delle colonne sonore. L’Italia perde un Eroe della Bellezza. Ci ha trasmesso emozioni che hanno superato i confini del Bel Paese e hanno toccato ogni parte del mondo. Ennio Morricone un elegante ed umile GENIO». Alessandro Gassman pubblica un vecchia foto e lascia spazio a un semplice «GRAZIE immenso maestro». Il grazie di Cesare Cremonini: «Emozione fortissima e privilegio enorme. Ispirazione costante».

Il concerto di Natale ad Assisi di Ennio Morricone nel 2012

L’ex chitarrista dei Pooh Dodi Battaglia lo saluta così: «La musica è il linguaggio che sa raggiungere tutti. Il Maestro Morricone ha saputo fare suo tale grande potere, ponendoci al cospetto della bellezza, non chiedendoci nulla in cambio, solo di ascoltare». Anche un volto televisivo come Simona Ventura non ha voluto far mancare il suo ricordo (sempre su Twitter): «Che disperata mancanza grande Maestro. Proprio ieri,guardando Gl intoccabili, mi sono resa conto di quanto la tua musica sia stata fondamentale, perché quel film (come tanti altri), diventasse uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi! Siamo,da oggi, più soli». Si distingue l’omaggio di Luca Di Bartolemei, il figlio del grande campione giallorosso (e del Milan), Agostino, che ne ricorda la passione per la Roma: «Sono più romanista che musicista». Per poi rilanciare una sua vecchia idea: «Tempo fa proposi alla AS Roma di festeggiare un suo compleanno facendo entrare la squadra sulle note di L'estasi dell'oro. Non se ne fece nulla. Magari questa volta di potrebbe recuperare...».

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Per l’attrice Anna Foglietta, la sua musica «ha reso il grande cinema indimenticabile… bastava una nota ed era subito emozione. Un dono dato ai grandi. Ed ora? Una perdita epocale». L’ex ct della nazionale di volley Mauro Berruto lo paragona a una divinità: «Prendere sette note, creare e diventare immortale. Giornata impegnativa anche lassù: arriva un tuo collega. Buon viaggio Maestro, grazie per essere passato da queste parti». Emma Marrone mette su Twitter un cuore spezzato, mentre Arturo Brachetti pubblica una foto che li ritrae insieme, scrivendo: «Sentiremo la tua mancanza, Maestro». Fulminante la sintesi del regista Giovanni Veronesi: «Gli è bastato un fischio per entrare nella storia». 

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Sono parole piene di affetto quelle che Marco Bellocchio ha rilasciato all’Adnkronos: «Lo conoscevo da 50 anni, insieme abbiamo lavorato a I pugni in tasca e a La Cina è vicina. Io poi ho fatto scelte diverse, collaborando con Piovani. Sono state esperienze di cordialità e di fiducia che riponevo in lui e che mi ha sempre restituito con entusiasmo e con un coinvolgimento da artista più che da professionista». Per poi sottolineare «come per i grandi compositori, la sua musica sia immediatamente riconoscibile». «La storia musicale di Morricone è sterminata e nessuno la potrà mai ripetere. È stato qualcuno che ha saputo essere se stesso pur entrando in materie diversissime fra loro. Si pensi a film come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri».