Digital Fashion Show

Royal Academy of Fine Arts di Anversa presenta WWWSHOWWW

La sfilata dell'Accademia di Anversa che per la situazione sanitaria è diventata completamente digitale 

Ne segnaliamo in particolare alcuni, di cui siamo certi che sentiremo ancora parlare.

Per la sua collezione Midnight Vertigo, la studentessa austriaca Florentina Leitner si è lasciata ispirare da elementi che creano sensazioni di vertigine, quasi ipnotici. Pensiamo ai film di Alfred Hitchcock e Roman Polanski, dal punto di vista dell'esecuzione visuale. La designer ci trasporta in un giardino fatto di geometrie oscure e fiori misteriosi, inebriandoci con un turbinio di esperienze visive e sensoriali. Vortici concentrici che schizzano veloci come giostre impazzite, colori intrecciati che diventano forme fluide, trame a scacchi che si sciolgono in pareti mobili e confondono la percezione dell'esperienza immediata. Idee grandiose che esprimono il talento immenso di questa giovanissima designer, proiettandola verso un futuro di successi. Per la sua collezione di diploma, Florentina Leitner ha inoltre collaborato col brand Komono di Anversa, creando una linea di occhiali i cui profitti sono destinati all'organizzazione Survived and Punished, che si batte per le vittime di violenze domestiche e sessuali che sono state incarcerate o si sono trovate nel mirino della legge.

L'austriaca Annemarie Saric ha tratto ispirazione da termini e frasi casuali trovati online, su riviste di moda e opere d'arte, per la sua collezione Luxus für Alle. Le foto della collezione sembrano ritagli di giornali di un'altra epoca, ci riportano allo stile delle riviste di moda anni '70 e '80, ma con un tono decisamente più dark e inquietante, che attribuisce un valore diverso alle pagine patinate virtuali del suo mondo creativo. Manichini che posano da femmes fatales ma spesso calve e quasi androgine, a sottolineare il contrasto tra le silhouette eleganti e il twist creativo che le rende irresistibili. Per gli accessori e le forme, Annemarie Saric si è ispirata al design aerodinamico e stilistico delle concept car, ovvero le automobili di lusso dalle linee futuristiche, squadrate e talvolta surreali che andavano tanto in voga negli anni '80 e hanno fatto sognare una generazione intera. Oggetti del desiderio prima di tutto, proprio come gli abiti disegnati da questa studentessa che sicuramente andrà lontano.

Con la sua collezione Maria, la studentessa italiana Silvia Rognoni ci racconta di una donna parzialmente ispirata dal protagonista de "Il Matrimonio di Maria Braun" di Rainer Fassbinder - e indirettamente di tutti quei personaggi che sembrano forti e impenetrabili guardati dall'esterno, ma nascondono in realtà una fragilità che vogliono mantenere segreta. Quella di Silvia Rognoni è una donna che soffre ma resta in piedi e non si piega di fronte al mondo, raccoglie pezzi di vestiti scuciti, tagliati e rovinati, ricomponendoli con i pochi mezzi che ha a disposizione. Rattoppa le federe e le lenzuola che trova in casa e modifica giacche oversize intorno alla vita con enormi spille da balia per renderle più femminili. I motivi rosa nelle stampe sono ispirati dai fiori di Cy Twombly. Le rose rappresentano il giardino segreto dove poter essere libera, in opposizione al metallo freddo del mondo esterno. Una donna che si reinventa partendo dalla forza della sua anima e si aggrappa al suo spirito creativo per non arrendersi.

Nella collezione Where is the curve?, la studentessa ucraina Karolina Widecka parla di superstizione, teorie di complotto e pseudo-spiritualità. La curva di cui parla va intesa infatti anche come limite massimo oltre il quale non vuole lasciarsi convincere da quello che spesso non corrisponde alla realtà. Elementi chiave della collezione sono le stampe, come le banconote da un dollaro segnate da tratti o disegni applicati in rosso che diventano messaggi subliminali - e le stampe di documenti top secret poi declassificati. I concetti di rivelazione e inganno vengono eseguiti stilisticamente attraverso maglie trasparenti e tessuti sartoriali opachi, ovvero le fessure che ci permettono di sbirciare nel vago e occulto, per vedere le cose per quello che sono realmente.

La studentessa belga Marie Martens ci parla del Truman Capote degli anni sessanta, nella sua collezione Swans. Un Truman Capote che rifuggiva pubblicamente la sua omosessualità e amava circondarsi di donne belle e glamour, che definiva i suoi cigni. Lee Radziwill, sorella di Jackie O. (ex Jacqueline Kennedy) era una delle più note, insieme a Little Edie e Big Edie Beale, ovvero la nipote e la zia di Jackie O., un duo eccentrico che Truman Capote amava frequentare, visitandole presso la loro casa negli Hamptons, ormai in decadenza e piena di gatti. Lo scopo di Marie Martens è quello di riprendere l'atmosfera glamour e l'eccentricità di queste figure femminili che hanno segnato un'epoca, creando silhouette ricoperte di paillettes, matelassé ricamati a mano e maglie elaborate.