Reti e 5G

Fastweb: «Abbandonare il dogma della fibra fino alla casa, puntare anche su Fwa»

L'intervista all'amministratore delegato Alberto Calcagno

di Simona Rossitto

Alberto Calgagno, amministratore delegato di Fastweb

3' di lettura

E' arrivato il momento, dopo la pandemia e per rilanciare l'Italia, di sburocratizzare il «più possibile tutta quella sovrastruttura fatta di permessi e autorizzazioni che hanno fino ad oggi rallentato moltissimo i lavori di posa delle infrastrutture di telecomunicazioni». Lo afferma, in un'intervista a DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School) l'amministratore delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, auspicando che «il Dl Semplificazioni che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni dia finalmente quella spinta al cambiamento in ottica digitale». Intanto la società conferma gli obiettivi sul 5G e sul livello degli investimenti e, quanto all'accordo con Linkem per coprire otto milioni di case con il 5G Fwa, annuncia il lancio dei primi servizi a partire dal terzo trimestre di quest'anno. In generale, riguardo il Fwa, Calcagno chiede di abbandonare «il dogma della fibra fino alla casa per puntare su tecnologie altrettanto performanti ma molto flessibili come il Fwa».

A che punto sono i piani sul 5G di Fastweb, la pandemia ha rallentato gli investimenti?

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Come abbiamo annunciato partiremo con il deployment della rete 5G mobile e il lancio dei nuovi servizi a partire da settembre, è un obiettivo che siamo riusciti a centrare nonostante l'emergenza Covid che non ha rallentato i nostri piani né ha influito sul livello di investimenti che avevamo previsto. Siamo riusciti a mantenere i nostri obiettivi che non hanno subìto alcun ritardo rispetto alla roadmap che ci eravamo dati. Tutto questo anche con il 100% della popolazione aziendale in smart working dagli inizi di marzo e con proroga fino a settembre. Una dimostrazione tangibile di come una cultura aziendale che mette la persona al centro e che si fonda sul senso di responsabilità e di fiducia verso i dipendenti possa davvero fare la differenza anche in un periodo come quello che stiamo vivendo.

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Nei mesi scorsi avete annunciato un progetto in partnership con Linkem per coprire 8 milioni di case con 5G Fwa. A che punto siete?

Anche in riferimento allo sviluppo della rete 5G Fwa siamo perfettamente in linea con le previsioni e lanceremo i primi servizi a partire dal terzo trimestre di quest'anno.


L'Agcom, ha individuato 204 Comuni ‘bianchissimi' senza connessione fissa minima. Il Fwa può contribuire a colmare il digital divide?


Certo, per noi la tecnologia Fwa unita al 5G è l'unica soluzione tecnologica che può in tempi rapidi colmare il digital divide che affligge molte zone del nostro Paese. Riteniamo sia venuto il momento di abbandonare il dogma della fibra fino a casa per puntare su tecnologie altrettanto performanti ma molto più flessibili come il Fwa per portare connessioni a banda ultralarga a moltissime comunità non raggiunte dalla fibra. Nel corso degli anni è stato perso troppo tempo, ora non possiamo più permettercelo. La crisi che ci ha investito così duramente ci impone di accelerare al massimo i tempi se vogliamo recuperare quanto in questi mesi è andato perso in termini di produttività per il rilancio del Paese.


Nel dibattito sull'infrastrutturazione del Paese si parla tanto di problemi di permissistica, anche per il 5G. Concorda con le indicazioni del piano Colao?


Certamente, il piano di Colao e della sua task force ha fatto emergere con estrema chiarezza i problemi che fino ad oggi hanno ostacolato lo sviluppo del digitale nel nostro Paese, primo fra tutti la permissistica, appunto. Come il piano suggerisce dobbiamo passare a una nuova fase e sburocratizzare il più possibile tutta quella sovrastruttura fatta di permessi e autorizzazioni che hanno fino ad oggi rallentato moltissimo i lavori di posa delle infrastrutture di telecomunicazioni. Per questo motivo auspichiamo che il Dl Semplificazioni che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni dia finalmente quella spinta al cambiamento in ottica digitale e per questo motivo non può prescindere anche dalla trasformazione digitale della pubblica amministrazione per ripensare profondamente al rapporto tra il cittadino e i servizi pubblici perché diventino più efficienti.

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