TORINO. Per non dimenticare. È il senso dell'inedita iniziativa organizzata dal Mauriziano, primo ospedale a pensarci. Domani, giovedì 2 luglio, alle ore 18,30, si terrà il primo rito laico in ricordo dei defunti del coronavirus: l'appuntamento è all'ingresso di corso Re Umberto 115, nel giardino all'angolo tra corso Rosselli e corso Re Umberto. 
Saranno presenti i familiari dei deceduti causa Covid (196 al Mauriziano dal 12 marzo al 18 maggio 2020) per onorare i propri morti assieme ai sanitari che li hanno assistiti. «I momenti di difficoltà, di dolore e di forzato isolamento che hanno caratterizzato il periodo di grave emergenza coronavirus hanno fatto nascere l’idea di un rito laico per condividere le narrazioni dei familiari e dei sanitari sull’emergenza umanitaria e sanitaria - spiegano dalla direzione del presidio sanitario  -. L’azione rituale terminerà piantando, tutti insieme, nel giardino dell’ospedale, un ulivo, simbolo di speranza e di rinascita. Gli esseri umani solitamente non abbandonano i propri morti. E’ accaduto però, al tempo del Covid-19, che fossimo stati costretti a farlo. E’ a questa mancanza che il rito vuole porre rimedio».
«Rito laico» 
Il gruppo salutearte dell’ospedale (referente aziendale Pino Fiumanò) ha lavorato con le Direzioni aziendali (direttore Maurizio Dall’Acqua) e il servizio di psicologia (Antonella Laezza) e con la partecipazione dell’antropologo Marco Aime a questa azione di umanizzazione delle relazioni e dei luoghi di cura secondo la metodologia di teatro sociale e di comunità: «Un rito laico perché sia di tutti, un evento collettivo di raccoglimento e di riflessione per dare ancora un ultimo saluto a coloro che ci hanno lasciato e per rimettere al centro il prendersi cura delle persone, delle famiglie e della comunità». 

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