30 giugno 2020 - 05:59

Il giallo di Mauro Pamiro, il professore di Crema trovato morto nel cantiere: indagata la moglie

Il corpo sull’erba, un foro in testa. Se sia d’arma da fuoco o da un oggetto appuntito, lo stabilirà l’autopsia. Mauro Pamiro, 44 anni, docente di informatica all’Istituto Galilei di Crema, la passione per la musica. Indagata (a piede libero) la moglie Debora Stella

di Francesca Morandi

Il giallo di Mauro Pamiro, il professore di Crema trovato morto nel cantiere: indagata la moglie Il cantiere dove è stato scoperto il cadavere di Mauro Pamiro, 44 anni (foto Rastelli)
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Il corpo riverso sull’erba, un foro in testa. Se sia d’arma da fuoco o da un oggetto appuntito, lo stabilirà l’autopsia determinante per risolvere il giallo sulla morte di Mauro Pamiro, 44 anni, docente di informatica all’Istituto Galilei di Crema, la passione per la musica. Il cadavere è stato trovato poco prima delle 8 di ieri dai muratori che stanno lavorano nel cantiere in via don Primo Mazzolari, strada chiusa nel quartiere dei Sabbioni. Qui sorgeranno tre ville a schiera.

Nel commissariato di Crema, il sostituto procuratore, Davide Rocco, ha sentito la moglie Debora Stella, tentando di ricostruire le ultime ore di vita del marito che aveva conosciuto da giovane e con il quale era sposata da 11 anni. Ma la donna, sotto shock, non ha collaborato ed è stata poi ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Maggiore. Debora non convince: è indagata a piede libero per omicidio. Nel cantiere non sono state trovate tracce di sangue.

I poliziotti e i colleghi della squadra mobile di Cremona sono al lavoro per risolvere il mistero. Hanno ascoltato diverse persone, tra cui Piero Cattaneo, un pensionato che risiede con la famiglia, davanti al cantiere, il quale ha raccontato di non aver sentito nulla nella notte: né spari, né urla. «Questa mattina mi sono alzato al solito orario, verso le 8, e ho fatto colazione con la mia famiglia. Ad un certo punto, dalla finestra ho visto passare l’ambulanza e le auto della polizia. Ho pensato che qualcuno si fosse sentito male». Il pensionato è sceso in strada. «La finestra della camera da letto di mio figlio dà proprio verso il cantiere. Lui non si è accorto di nulla, nemmeno io e mia moglie. Anche se di notte dormiamo, un colpo di pistola lo avremmo sentito. Non c’è stato nulla di strano qui, neppure negli ultimi due giorni».

Da otto anni Pamiro insegnava al Galilei. Il 22 giugno scorso aveva terminato gli esami di maturità come commissario ed aveva iniziato le vacanze. Ottimo chitarrista, aveva anche appena finito di incidere un cd con il suo gruppo Speak in tongues, regalando una copia ai colleghi dell’istituto. Nelle sue canzoni parlava di storie di vita, di temi politici e sociali. Cantava, teneva concerti, serate. Ed era anche un convinto ambientalista, sostenitore delle campagne di Greenpeace.

I colleghi del Galilei e gli amici sono sconvolti. Lo ricordano come un ragazzo semplice, dal carattere aperto, allegro, benvoluto anche dai suoi studenti, con i quali entrava subito in empatia. Difficile pensare che qualcuno ce l’avesse con Pamiro al punto da ucciderlo. Come ci è finito in quel cantiere? Il professore-musicista non aveva conoscenti in via don Mazzolari, una strada chiusa nelle due direzioni. L’unico ingresso è da via Pantaleo. Vicino al cantiere dove è stato trovato il corpo dell’insegnante, c’è un’ex pizzeria. Dietro la nuova costruzione, una villa bifamiliare, un campo coltivato e, di fianco, una palazzina in corso di costruzione.

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