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Pop. Bari, via libera quasi unanime dell’assemblea alla trasformazione in Spa

Via libera a larghissima maggioranza dai soci della Popolare di Bari alla trasformazione dell'istituto in spa e all'aumento di capitale da oltre 933 milioni. Lo annuncia, al termine dei lavori uno dei due commissari straordinari, Antonio Blandini

di Vincenzo Rutigliano

(Ansa)

4' di lettura

I soci della Popolare di Bari hanno scelto il salvataggio e detto sì alla trasformazione in spa e all'aumento di capitale, indispensabile per azzerare le perdite da 1,143 miliardi di euro e ricostruire una base da 10 milioni di euro. Con il 96% dei voti favorevoli, ovvero 35mila dei 70mila soci, l’assemblea ha approvato il piano di trasformazione della cooperativa in spa, il nuovo statuto e la ricapitalizzazione da offrire in sottoscrizione al Fitd e a Mediocredito centrale (che così ottiene il 97% del capitale della banca).

Si chiude così un' operazione di salvataggio pubblico-privata da 1,6 miliardi di euro della più grande popolare del Sud per dimensione, commissariata da Bankitalia a dicembre scorso. Il salvataggio è stato deliberato già oggi, dopo che era stato raggiunto il quorum (32.500 soci) utile per l’assemblea straordinaria dei soci già in prima convocazione, e tenutasi in presenza a partire dalle 11,40, segno che i messaggi diffusi nelle ultime settimane sull'assenza di alternative al voto favorevole che non fosse la liquidazione coatta amministrativa, cioè il fallimento, sono stati compresi e metabolizzati.

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Il rischio di non varare l'aumento di capitale da 933,2 milioni di euro è stato scongiurato ed i commissari straordinari nominati il 13 dicembre 2019 da Bankitalia, Blandini e Ajello, guardano ora ai prossimi obiettivi, ovvero assemblea, dopo l'estate, per la nomina dei nuovi componenti del cda e del collegio dei sindaci.

Su tutto,ora, occorre mettere mano al piano industriale definito dai commissari, con tutte le misure ivi previste tra ritorno all'operatività nel 2021 e, all'utile, nel 2022. Poi l'autorità di vigilanza esaminerà il bilancio di chiusura dell'amministrazione straordinaria che andrà dal 1° gennaio 2019 fino alla sua conclusione. «Il risultato del voto favorevole del 96% dei soci ci ha colpito, il che dimostra - spiega il commissario Antonio Blandini - la rilevanza del progetto per le persone, più che di numeri e di maggioranze al 51%, si è trattato di 34.000 persone, di 34.000 famiglie che hanno detto sì ad un progetto, perchè ci credono, perchè consente la prosecuzione dell'attività bancaria dunque è un dato eccezionale. Ora la banca 2.0 riparte con le perdite coperte, ricapitalizzata che non ha più bisogno di rifornirsi di danaro a tassi elevati e che guarda con più sicurezza all'avvenire».

Con questo voto, la banca si avvia ad adempiere ai suoi debiti, incluse le obbligazioni subordinate, e al suo compi di banca del territorio, come hanno affermato più volte i due commissari per lo «sviluppo dell'economia dei territori del Mezzogiorno». Blandini ha anche annunciato l'apertura di un tavolo di conciliazione e solidarietà per stabilire le regole «anche insieme alle associazioni di azionisti, aperto a tutti coloro i quali non sono destinatari dell'offerta risarcitoria», quella dei 2,38 euro ad azione per tutti coloro che avevano partecipato agli aumenti di capitale del biennio 2014-2015.

Gualtieri: svolta rispetto al passato

Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri ha espresso, anche a nome del Governo, “grande soddisfazione per l'esito dell'Assemblea che con un voto praticamente unanime e una partecipazione senza precedenti ha decretato il successo dell'operazione di trasformazione, ricapitalizzazione e rilancio della Banca Popolare di Bari”. “L'operazione, effettuata secondo logiche e condizioni coerenti con criteri di mercato, segna una svolta rispetto a un passato sul quale sono in corso i doverosi accertamenti”.

La capillare raccolta delle deleghe, poco meno di 40mila su 70 mila soci, ha permesso sabato pomeriggio di raggiungere il quorum per la prima convocazione dell'assemblea straordinaria.

Ceduti Npl per 500 milioni

Il via libera dell'assemblea straordinaria della Popolare di Bari alla trasformazione in spa permette di comporre un altro tassello del puzzle del salvataggio: la cessione ad Amco di 2 miliardi di crediti deteriorati. L'ex Sga, controllata dal Tesoro, ha infatti comunicato la firma dell'accordo con i Commissari dell'ex popolare e spiega che il portafoglio in via di acquisto è composto per circa il 60% da posizioni classificate come unlikely to pay (UTP) e per la parte rimanente da sofferenze. Il prezzo complessivo dell'operazione è di circa 500 milioni. L'efficacia della cessione è condizionata al verificarsi dell'integrale versamento dell'aumento di capitale di approvato nell'assemblea dei soci tenutasi in data odierna.Amco, in qualità di full-service credit management company, propone una gestione dei crediti UTP orientata a favorire la continuità aziendale e il rilancio industriale delle imprese.

Da risposte scritte spiraglio per ristoro azionisti non soci

Essere azionisti retail della Popolare di Bari senza essere iscritti nel libro soci preclude, per questa categoria di piccoli risparmiatori, la possibilità di accedere all'indennizzo da 2,38 euro per azione e alle azioni gratuite offerte dai Commissari straordinari della banca (grazie al Fitd) ai soci che oggi parteciperanno all'assemblea della banca per la trasformazione in spa. Lo spiega la banca nelle risposte scritte alle domande scritte già formulate dagli azionisti nei giorni scorsi in vista dell'assemblea di oggi. Dalle risposte emerge però uno spiraglio: «La banca valuterà comunque con estrema attenzione – si legge - dopo l'assemblea, la posizione degli azionisti non soci che non hanno potuto esercitare l'esercizio del diritto di voto in ragione di problematiche di carattere amministrativo, ai fini di un'eventuale estensione, all'esito dell'esame del caso concreto che dovesse essere stato sottoposto, anche ad essi dell'accordo transattivo e dell'assegnazione del warrant (non dell'assegnazione di azioni gratuite)». La qualifica di socio di una popolare si ottiene dopo aver ottenuto il gradimento dal cda della banca. Lo statuto vigente della banca (ancora per poche ore) prevede che per poter intervenire alle assemblee ed esercitare il diritto di voto bisogna risultare iscritti nel libro soci almeno 90 giorni prima di quello fissato per l'assemblea di prima convocazione. Nelle risposte i Commissari straordinari della banca aggiungono un ‘contentino' agli azionisti non soci: “oltre a beneficiare degli impatti favorevoli derivanti dal mantenimento delle azioni in proprio possesso” - scrivono riferendosi a questa categoria di azionisti - potranno anche accedere a condizioni agevolate a servizi e prodotti bancari e assicurativi, e partecipare altresì al tavolo di conciliazione di solidarietà che sarà istituito e finanziato dalla Banca”.

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