28 giugno 2020 - 16:26

Parigi, Le Havre, Lione e Marsiglia: tutte le sfide delle municipali francesi

Circa 16 milioni e mezzo di elettori francesi sono chiamati a votare nel secondo turno delle elezioni municipali, che si tengono oggi in cinquemila comuni: ecco i personaggi che si stanno sfidando all’ultimo voto

di Stefano Montefiori

Parigi, Le Havre, Lione e Marsiglia: tutte le sfide delle municipali francesi
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Dal nostro corrispondente
PARIGI — Circa 16 milioni e mezzo di elettori francesi sono chiamati a votare nel secondo turno delle elezioni municipali, che si tengono oggi in cinquemila comuni. Il primo turno si è svolto il 15 marzo, all’inizio del confinamento, e dopo oltre tre mesi si arriva all’atto conclusivo. I seggi chiudono stasera alle ore 18-19 nelle piccole città di provincia e alle 20 nelle città più gravi come Marsiglia, Nizza e Lione e nella capitale Parigi. A mezzogiorno il tasso di partecipazione era del 15,29%, ancora inferiore a quello del primo turno (18,38%) che pure aveva fatto segnare alla fine un’astensionismo senza precedenti (44,3% di votanti contro il 63,5% del 2014).

(Qui il risultato delle elezioni)

Hidalgo a Parigi e Philippe a Le Havre A Parigi la sindaca uscente Anne Hidalgo (sinistra) è quasi certa di essere rieletta di fronte alla sfidante Rachida Dati (destra), mentre la candidata de La République en Marche, Agnès Buzyn, è molto staccata ed è protagonista di un successo che è anche uno schiaffo per Emmanuel Macron e la maggioranza presidenziale. A Le Havre, città portuale della Normandia, il premier Edouard Philippe è in testa ma seguito a poca distanza dallo sfidante comunista Jean-Paul Lecoq, che potrebbe raccogliere molti voti ambientalisti.

Martine Aubry (sinistra) a Lille La sindaca uscente Martine Aubry è una delle figure storiche della sinistra francese e in particolare del partito socialista. La figlia di Jacques Delors incarna una gauche tradizionale che è tramontata a livello nazionale ma che a livello locale ha saputo governare in modo convincente. Eppure stavolta Aubry si trova in difficoltà nella città del Nord, sua base tradizionale. Al primo turno ha raccolto il 30% davanti al 25% dei Verdi e al 17,5 di La République en Marche, il partito di Macron. Il risultato finale è molto incerto.

Michèle Rubirola (verde) a Marsiglia Candidata nella lista civica di sinistra ecologista Printemps Marseillais, la verde Michèle Rubirola è in testa con il 35% dei voti al primo turno, ma è seguita a poca distanza da Martine Vassal dei Républicains, la destra che ha espresso negli ultimi anni il sindaco Jean-Claude Gaudin, primo cittadino dal 1995. La seconda città di Francia potrebbe passare a sinistra ma il sistema elettorale complicato per settori - come a Lione e Parigi - complica l’esito del risultato. Marsiglia potrebbe comunque essere una delle città dove si manifesta l’avanzata dell’ambientalismo, che dovrebbe essere una tendenza di fondo di questa elezione.

Louis Aliot (RN) a Perpignan Nella città catalana al confine con la Spagna il Rassemblement national, che avuto risultati inferiori alle attese, spera in un successo importante: Louis Aliot potrebbe diventare il primo sindaco RN di una città sopra i 100 mila abitanti. Il sindaco uscente dei Républicains (destra), Jean-Marc Pujol, è primo cittadino dal 2009 ma negli ultimi tempi è stato molto criticato per non avere saputo arrestare la crescita della disoccupazione, della criminalità e della povertà. Aliot, ex compagno di Marine Le Pen, ha lasciato da tempo i vertici nazionali del partito per dedicarsi a tempo pieno alla conquista della città.

Nicolas Florian (destra) a Bordeaux La città atlantica è stata a lungo il regno di Alain Juppé, una delle figure centrali della destra francese. Le sue dimissioni nel febbraio 2019 hanno lasciato spazio al giovane Nicolas Florian, dei Républicains, che al secondo turno riceve l’appoggio del candidato macronista Thomas Cazenave. Assieme all’avanzata dei verdi, l’alleanza tra la destra gollista e il partito di Macron a livello locale è un’altra delle tendenza di queste elezioni municipali, all’opera anche in altre città.

Grégory Doucet (verde) a Lione Il capolista degli ecologisti è il favorito nella corsa a sindaco di Lione, l’altra grande metropoli francese dopo Parigi e Marsiglia. Stessa cosa per Bruno Bernard, il verde che dovrebbe diventare presidente della metropoli di Lione (l’area amministrativa che comprende i comuni limitrofi).

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