il prossimo anno scolastico

Scuola, dall’edilizia ai docenti ai trasporti: tutti i nodi da risolvere in vista di settembre

A fine agosto il Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute valuterà il livello raggiunto dal contagio e deciderà se l’obbligo della mascherina (che adesso è dai 6 anni in più) potrà essere limitato agli spazi comuni ed eliminato in classe

di Andrea Gagliardi

Si torna a scuola dal 14 settembre. Dal governo un altro miliardo

2' di lettura

Niente plexiglas ma un metro di distanza tra gli studenti. Sulle mascherine in aula, invece, bisognerà attendere un nuovo parere del Comitato Tecnico Scientifico che arriverà solo a due settimane dal 14 settembre, la data scelta per la ripresa delle lezioni. Sono queste le principali novità inserite nel testo definitivo del Piano scuola 2020-2021, che ha ricevuto il via libera da parte di governo, Regioni ed Enti Locali. Alla necessità avanzata dalle Regioni di risorse aggiuntive «adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano» il governo ha risposto con lo stanziamento di un ulteriore miliardo per investimenti e assicurando che nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola.

Classi «pollaio» ed edilizia scolastica

Restano però alcune questioni aperte. Le maggiori criticità sono legate all’applicazione delle norme sul distanziamento. Si stima che le situazioni più difficili riguardano «il 15% degli studenti». Si tratta di oltre un milione di alunni da risistemare. O adeguando le classi o attingendo agli spazi esterni da reperire in parchi, musei, cinema, biblioteche, teatri e archivi oltre ai 3mila ex istituti dismessi. Ma l’ipotesi del governo di utilizzare cinema e teatri per le lezioni non piace al presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, per il quale «è più praticabile utilizzare parte delle risorse, o il miliardo aggiuntivo, per prendere in locazione dei locali fissi per un tempo contenuto, da qualche mese fino a un anno». Quanto alle classi pollaio «sono dovute da una parte all’edilizia scolastica trascurata per decenni, dall’altra alla necessità di aumentare l'organico». Di sicuro «serve un piano edilizio serio e di lungo termine. Ma in questo caso servirebbero più finanziamenti».

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Il nodo assunzioni

In queste ore al ministero si lavora alla ripartizione delle risorse tra aule, arredi e personale, ma è presumibile che gran parte del miliardo stanziato andrà all'assunzione di 50mila tra supplenti e personale amministrativo (Ata), per sdoppiare le classi o favorire la compresenza in classe alla primaria.

Un tavolo per il trasporto scolastico

Altra questione, il trasporto scolastico. In tal senso è previsto l’avvio di un tavolo separato con ministero Infrastrutture, Regioni Anci e Upi, sia per l’organizzazione del servizio che per il reperimento dei fondi.

Il rebus mascherine

Nel frattempo, ma ci vorrà almeno fine agosto, il Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute valuterà il livello raggiunto dal contagio e deciderà se l’obbligo della mascherina (che adesso è dai 6 anni in più) potrà essere limitato agli spazi comuni ed eliminato in classe. A prevedere espressamente questa ipotesi (da rivalutare «2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico») è l’ultima versione del Piano Scuola 2020/21.

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