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Il nuovo film di Woody Allen apre il festival di San Sebastian. L'America gli volta le spalle e l'Europa l'accoglie

'Rifkins' festival', l'ultimo lavoro del regista girato la scorsa estate in Spagna, sarà presentato il 18 settembre. Dopo la saga per la sua biografia (rifiutata dal primo editore) e la rottura con Amazon il rapporto tra Allen e il suo paese è sempre più in crisi
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In altri periodi della sua carriera Woody Allen ha preferito l'Europa alla sua amata Manhattan. E per un certo periodo ha girato molto in Spagna, Francia, Italia, lì era una questione di soldi, di finanziamenti e anche di passione personale (Venezia per esempio è la città del cuore del regista, scelta anche per sposare il suo grande amore Soon-yi). Ora invece che gli Stati Uniti gli hanno voltato le spalle, dopo che le vecchie accuse della figlia Dylan Farrow sono tornate rilanciate dal movimento MeToo, l'Europa è diventato un porto sicuro dove tornare a girare e a presentare i suoi film.

Non stupisce quindi che il suo ultimo lavoro, Rifkin's Festival  aprirà il Festival internazionale del cinema di San Sebastian nei Paesi Baschi, anche perché proprio lì è stato girato l'estate scorsa. La commedia romantica con Gina Gershon, Wallace Shawn e Christoph Waltz e con la fotografia del nostro maestro Vittorio Storaro è ambientata proprio nella cittadina dove si tiene la 68/a edizione di quello che è considerato uno dei più importanti festival cinematografici europei e che si tiene ogni anno nel mese di settembre. È la seconda volta che il regista americano inaugura San Sebastian. La prima volta nel 2004 con Melinda e Melinda e in quella occasione fu anche premiato con il Donostia Award alla carriera. Inoltre, diversi altri film tra cui Manhattan, Zelig, Misterioso omicidio a Manhattan, La rosa purpurea del Cairo, Match Point, Vicky Cristina Barcelona, hanno partecipato in diverse occasioni nei quarantant'anni di storia della manifestazione.

D'altronde ancora negli ultimi mesi Allen è stato al centro delle polemiche negli Stati Uniti. Il film precedente a questo, Un giorno di pioggia a New York non è mai uscito in America e la causa con Amazon che lo aveva prodotto è finita solo qualche mese fa, il suo libro di memorie, in cui racconta anche la sua versione sui fatti che la figlia adottiva gli contesta, ha avuto un iter complicato e ha cambiato editore in corsa, ma è soltanto di pochi giorni fa anche il dietrofront di Spike Lee che ha dovuto scusarsi per aver difeso il regista e amico.