25 giugno 2020 - 11:56

Ema Stokholma denuncia molestie: «Mi hanno filmata col cellulare sotto la gonna durante il dj set alla Mole»

La dj ha sporto denuncia alla polizia e lanciato un appello a tutte le donne cui capitano episodi del genere, a fare lo stesso

di Francesca Angeleri e Simona De Ciero

Ema Stokholma denuncia molestie: «Mi hanno filmata col cellulare sotto la gonna durante il dj set alla Mole» La dj Ema Stokholma
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Ema Stokholma denuncia molestie. La dj ha raccontato su Instagram un grave episodio avvenuto ieri, mercoledì 24 giugno, durante il sound check alla Mole per l’esibizione in occasione della festa di San Giovanni. Qualcuno avrebbe appoggiato un cellulare a terra, sotto la gonna «mi hanno ripresa dal basso verso l’alto, inquadrando le parti intime».

Ema racconta poi di essersene accorta, di aver raccolto il cellulare e verificato che c’erano registrati anche altri filmati dello stesso tenore. La dj ha sporto denuncia alla polizia e lanciato un appello a tutte le donne, cui capitano episodi del genere, a fare lo stesso. Al momento c’è un indagato, a darne notizia su Facebook è stata la sindaca di Torino Chiara Appendino che ha definito l’episodio «gravissimo».

«Anche un’altra donna è stata filmata»

«Mentre stavo facendo il sound check mi sono accorta della presenza di un cellulare vicino alla mia postazione e, quando mi sono avvicinata, ho visto che mi stava riprendendo — racconta l’artista, ancora scossa, mentre è di ritorno a Roma — ho visto che c’erano almeno una decina di minuti di video che riprendevano le mie parti intime». E non solo le sue. Ema racconta di aver visto anche video di un’altra ragazza, riprese la stessa sera. «Una donna, in jeans, che mentre saliva le scale della Mole veniva videoripresa dal basso verso l’alto sotto, proprio com’è stato fatto con me». Un episodio grave. Che però, a quanto pare non ha suscitato una reazione altrettanto forte da parte di chi era presente. «C’eravamo io, il mio manager e poi solo lo staff del service audio- video. Tutti uomini – va avanti - e quando ho chiesto di chi fosse il telefonino e ho trovato il proprietario, tutti, tranne il mio manager, hanno cercato di minimizzare l’accaduto pesando la cosa come uno stupido scherzo, una goliardia».

«Bisogna denunciare, il silenzio ci rende colpevoli»

D’opinione diversa l’artista. Che, infatti, è andata al comando di polizia a sporgere denuncia. «Non bisogna mai stare zitti perché il silenzio ci rende colpevoli di eventuali aggressioni future a danno degli altri – continua la dj – e trovare quella leggerezza accanto a me, sentirmi dire dai colleghi di quell’uomo di “non prenderla troppo sul serio sennò rischia il posto di lavoro” è stata una vera sconfitta». Perché secondo la speaker di Radio2, le persone che hanno problemi «devono essere aiutate, e non essere un pericolo per gli altri».

Un’infanzia di violenze e paure

Ed è proprio per non voltarsi dall’altra parte e far finta di nulla che la Stokholma ha scritto la sua autobiografia. «Per il mio bene», un libro che racconta la sua difficile infanzia, fatta di violenze e di paura. «Quanto accaduto mercoledì pomeriggio non avrebbe mai preso una dimensione tanto dolorosa per me, se in quel momento avessi avuto intorno più comprensione, ma a parte il mio manager, lo staff del ingaggiato per l’evento sembrava preoccupato solo per le conseguenze che potrà avere il collega». Persona alla quale ha chiesto di andare «insieme a denunciare spontaneamente la cosa e che, invece non si è nemmeno scusata». Durante lo spettacolo serale Ema Stockolma ha cercato di «essere serena e professionale nonostante l’accaduto. Ma – conclude– è stato difficilissimo».

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