Luiss: una Summer School per l’estate post Covid-19
Sono già partite le tradizionali settimane organizzate dall'ateneo romano per aiutare gli studenti delle superiori nell'orientamento universitario. Quest'anno le prime sessioni sono online. In presenza invece l'ultima, a fine agosto: una scommessa sulla ripartenza
Economia, Finanza, Marketing; Diritto penale e civile; Scienze politiche, Relazioni internazionali. In questa strana estate post Covid-19, è importante che gli studenti continuino a tenere il punto, come hanno fatto in questi mesi con la didattica a distanza, e pensino al proprio futuro. Che fare, quali corsi universitari seguire? Con le scuole chiuse, non ci sono stati incontri di orientamento. Meglio allora pensarci d’estate. La Luiss organizza da 10 anni due diversi percorsi settimanali estivi: Orientation 3, per gli studenti che hanno finito la terza superiore, e Orientation 4, per quelli che hanno finito la quarta.
Per l’estate del 2020, le due Summer School sono previste in modalità a distanza fino a fine luglio, mentre la settimana dal 31 agosto al 4 settermbre si svolgerà in presenza nel campus Luiss di viale Romania, a Roma. «Pensiamo sia giusto dare un segnale, sperando di tornare a una situazione normale», dice Roberto Costantini, direttore Orientamento e Entrepreneurship della Luiss. Diversi i contenuti delle due Summer School proposte: ad ampio raggio per i ragazzi di terza, con le lezioni più significative di Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche, in modo che possano farsi un’idea e chiarire le proprie attitudini; più mirati per quelli di quarta, che potranno anche esercitarsi ai test di ammissione delle varie università, con prove di logica e comprensione del testo, ed eventualmente sostenere il test di ammissione anticipato alla Luiss.
Le lezioni online saranno in diretta, e molto interattive: «Abbiamo fatto esperienza in questi mesi di pandemia, siamo partiti subito» continua Costantini. «Abbiamo visto che non solo dal punto di vista dei contenuti non si perde niente, ma addirittura che l’efficacia è formidabile: con la didattica a distanza i ragazzi intervengono molto di più, sommergono di domande i professori. L’interattività si rafforza, perché i più timidi, quelli che in aula non alzano mai la mano, da casa invece si sentono molto più sicuri. Certo manca la socializzazione tra gli studenti, il caffè insieme dopo i corsi: quell’aspetto con la didattica online ovviamente si perde. Ma speriamo davvero a settembre di ricominciare a riempire le aule».
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