Milano ai vertici mondiali per la creazione di “green jobs”
Secondo una ricerca di LinkedIn, il capoluogo lombardo è al 7° posto nella Top 10 mondiale per il lavoro "sostenibile", un primato di cui andare fieri
Dal cuoco sostenibile al meccatronico, passando per l’ingegnere energetico. Più di 3 milioni di lavoratori, ovvero il 13,4% degli occupati in Italia, sono impegnati in attività “verdi”.
Ci piace l’ambiente
Perché costruire un futuro più equo e più inclusivo, in cui la tutela dell’ambiente sia una priorità assoluta, non è più un’alternativa: abbracciare un approccio sostenibile oggi è non solo consigliabile, ma necessario.
In piena ascesa
Il settore dei cosiddetti green jobs è in piena crescita e il lockdown di questi mesi, non ha fatto altro che offrire a tutti, dai governanti alle aziende ai cittadini, una maggiore consapevolezza di poter riuscire a raggiungere la cosiddetta climate neutrality entro il 2050.
Al settimo posto
Sì, lavorare nella green economy piace sempre di più. E se il mantra è che le professioni del futuro dovranno essere sempre più “amiche dell’ambiente”, Milano è sulla strada giusta: il capoluogo lombardo, infatti, si trova al 7° posto nella Top 10 mondiale delle città con la più alta concentrazione di professionisti occupati in attività legate alla sostenibilità ambientale. È questo che rivela una ricerca realizzata da LinkedIn che, grazie al suo punto d’osservazione preferenziale, evidenzia come il settore della sostenibilità stia crescendo in termini di offerta lavorativa e interessi e specializzazioni dei professionisti.
La classifica nel mondo
Per chi aspira ad entrare a far parte del settore della green economy, forse farebbe bene a tenere d’occhio la classifica stilata dal social network più diffuso in ambito business, delle prime 10 città nel mondo con la più alta concentrazione di professionisti nell’ambito della sostenibilità:
1. Stoccolma (Svezia)
2. Helsinki (Finlandia)
3. Amsterdam (Olanda)
4. Zurigo (Svizzera)
5. Vancouver (Canada)
6. Londra (Regno Unito)
7. Milano (Italia)
8. Auckland (Nuova Zelanda)
9. Melbourne (Australia)
10. Washington (Stati Uniti)
Lo studio
Lo studio ha utilizzato i dati relativi ai suoi 675 milioni di membri per identificare le tendenze nel mercato del lavoro alla luce della maggiore consapevolezza e le azioni concrete nei confronti del cambiamento climatico e della sostenibilità. Pertanto, i dati sono rappresentativi dei membri iscritti a LinkedIn, ma dato il numero di iscritti, il quadro che ne esce ha senz’altro un valore da prendere in considerazione.
Sostenibilità
«Guardando al futuro, una delle poche conseguenze positive legate all’attuale crisi sanitaria è da riscontrarsi nel settore della sostenibilità – ha detto Mariano Mamertino, Senior Economist di LinkedIn – La crisi ha contribuito a ridurre l’inquinamento, e ciò potrebbe dare una certa carica a iniziative relative alla sostenibilità ambientale, che erano necessarie da tempo. E da questo punto di vista, le amministrazioni locali di città come Milano, Manchester o Liverpool hanno già annunciato dei piani volti a ripensare le modalità con le quali queste città possono essere più rispettose dell’ambiente».
Green jobs
Cosa significa green jobs? A questo termine ha dato una definizione l’Unep, United Nations Environment Programme, ovvero l’agenzia dell’Onu che opera nel campo della tutela ambientale. Secondo le Nazioni Unite, si definiscono così “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”. Non c’è un solo ramo specifico, le opportunità sono tante e milioni di professionisti con competenze e percorsi di studio diversi possono declinare in maniera “green” il loro lavoro.
iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA