«Live - Non è la D'Urso» ritorna a settembre: cosa ricorderemo di questa edizione

«Live - Non è la D'Urso», Il programma domenicale di Barbara D'Urso, conclude la sua corsa rinnovando l'appuntamento con il pubblico per il 13 settembre. Dall'affare Bugo-Morgan all'«Eterno Riposo» recitato con Matteo Salvini, dallo smascheramento del primo incontro tra Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro alla lite con Vittorio Sgarbi, ecco cosa ricorderemo di questi ultimi mesi
«Live  Non è la D'Urso» ritorna a settembre cosa ricorderemo di questa edizione

A fermarla non è stata né la lastra di cristallo che l'ha colpita sulla testa a settembre né l'ustione di secondo grado alla mano che mostra fiera in una serata di metà giugno: con una pandemia di mezzo, lo studio che improvvisamente si svuota e una serie di polemiche che sono uscite fuori dai rotocalchi per migrare sulle prime pagine dei quotidiani, Barbara D'Urso saluta Live - Non è la D'Urso per la seconda volta, rinnovando la stima nei confronti dell'editore Piersilvio Berlusconi e del direttore generale Mauro Crippa «che hanno voluto fortemente e hanno amato Live - Non è la D'Urso». «Abbiamo iniziato il programma in un modo e, nel frattempo, il mondo si è fermato» spiega Barbara nel corso dell'ultima puntata con l'emozione come sempre sotto controllo e la promessa non solo che il suo cuore sarà «nostro» per tutta l'estate, ma anche che a settembre tornerà con i suoi tre programmi di punta: Pomeriggio Cinque il 7, e Domenica Live e Live - Non è la D'Urso il 13.

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Se sarà alla guida o meno del Grande Fratello Nip e se la faida interna con Alfonso Signorini sia vera o presunta, come non si fa che ripetere in queste settimane, lo scopriremo solo con l'annuncio dei palinsesti, ma è chiaro che questa edizione di Live - Non è la D'Urso non è stata facile per molti motivi. Primo fra tutti, lo scoppio del Covid-19 che ha colto di sorpresa la produzione, ma che non ha impedito alla D'Urso di andare in onda pur con l'aria smarrita di chi non sapeva come muoversi e di come sarebbe andata a finire. Improvvisamente, la diatriba con Vittorio Sgarbi e il presunto veto che rischiava di cadere sulla sua testa qualora non si fosse scusato con la padrona di casa ha lasciato il posto al dibattito sui test sierologici e a un'invasione «endemica» non solo dei pezzi grossi della politica, ma anche di un nutrito gruppo di opinionisti che è passato dal commentare l'affaire Bugo e Morgan a discorrere dell'R0. La cosa, naturalmente, non è avvenuta solo nel salotto della D'Urso, che per un po' di tempo ha faticato a ritrovare una sua identità rinunciando agli ospiti di studio, ma non certo alle clip «copiatissime» con i titoli a caratteri cubitali e la voice over roboante.

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Di cose, in queste settimane, ne sono successe tante. Una volta sgonfiato il Prati-Gate che tanta fortuna ha portato al programma nel corso dell'ultima stagione, lo show, che è notoriamente low budget e che si sforza di portare all'editore dei risultati a fronte di una spesa minima, ha scelto di puntare sugli argomenti caldi del momento: dalla performance di Morgan che, in diretta, canta tutta la canzone storpiata a Sanremo contro Bugo dietro, pare, a un lauto compenso, alle apparizioni continue di Luigi Favoloso e di sua madre; dalle sempreverdi sfere rotanti all'episodio probabilmente più contestato di questa stagione: quell'«Eterno Riposo» che la conduttrice recita in diretta insieme a Matteo Salvini in ricordo delle vittime del coronavirus e che molti vedono come una strumentalizzazione del dolore, un mezzo spicciolo per arrivare alla «pancia» e che spettacolarizza quello che dovrebbe rimanere privato. Arrivano i titoloni, si solleva l'indignazione e, dalla settimana dopo, Barbara rinuncia alle paillettes per un doppiopetto più pulito e più severo che nelle intenzioni degli esperti di immagine dovrebbe restituire l'integrità perduta, la credibilità espugnata. Il proposito funziona fino a un altro episodio viralissimo sui social: il ritrovo fasullo tra Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro che Barbara smaschera in diretta sollevando il plauso generale, con le condivisioni che prendono il posto degli schiamazzi in diretta. Insomma, Live - Non è la D'Urso non avrà sfondato così tanto negli ascolti come insiste qualcuno, ma di certo è riuscito a fare la cosa che un programma low budget sogna segretamente ogni giorno: far parlare di sé, e in quello non ha avuto rivali.

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