21 giugno 2020 - 08:53

Le condizioni di Zanardi, dopo l’incidente e la seconda notte in ospedale

Dopo l’incidente di venerdì, Zanardi resta nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Santa Maria alle Scotte, a Siena: le condizioni ora sono stabili

di Marco Gasperetti e Redazione online

Le condizioni di Zanardi, dopo l'incidente e la seconda notte in ospedale
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Dopo il drammatico incidentein cui è rimasto coinvolto, venerdì 19 giugno, mentre con la sua handbike prendeva parte a una staffetta benefica di passaggio a Pienza, nel senese, Alex Zanardi resta ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Santa Maria alle Scotte, a Siena. Le sue condizioni, dopo la seconda notte reparto, sono gravi, ma stazionarie.

Alle 12 di domenica l’ospedale di Siena ha diffuso un nuovo bollettino. «Le condizioni attuali di stabilità generale ancora non consentono di escludere la possibilità di eventi avversi e pertanto il paziente resta sempre in prognosi riservata».L’atleta, dicono i medici , «ha trascorso la notte in condizioni di stabilità cardio-respiratoria e metabolica. Le funzioni d’organo sono adeguate. È sempre sedato, intubato e ventilato meccanicamente. Il neuromonitoraggio ha mostrato una certa stabilità ma questo dato va preso con cautela perché resta grave il quadro neurologico».

Il coma farmacologico continua: Zanardi, dopo l’intervento neurochirurgico d’urgenza di venerdì sera, resta sedato — il chirurgo che lo ha operato ha detto al Corriere che il cervello del campione è «addormentato» —, continua a essere ventilato meccanicamente e il monitoraggio dei parametri clinici è costante. Un nuovo bollettino medico è previsto verso mezzogiorno.

Secondo quanto rivelato dal neurochirurgo Giuseppe Oliveri, direttore del reparto di neurochirurgia alle Scotte, l’intervento cui Zanardi è stato sottoposto è tecnicamente riuscito: «Ma ci vorranno giorni prima di capire se ha subito danni neurologici: Non possiamo valutare in questo momento gli eventuali danni che l’emorragia può avere provocato».

Il campione, dopo essere finito contro un camion a una velocità compresa tra i 40 e i 50 chilometri orari (come registrato da una camera sul manubrio), è arrivato all’ospedale senese intorno alle 18: «aveva traumi gravissimi alla testa, sanguinava molto, c’era un’emorragia in corso e in questi casi l’intervento deve essere immediato», ha spiegato ancora Oliveri. «Il sangue che fuoriesce aumenta la pressione del cranio e se non si ferma può determinare danni permanenti. È arrivato in ospedale con un trauma cranico facciale importante, con due ossa frontali fratturate e con affondamento delle stesse. L’incidente gli aveva provocato un fracasso facciale, cioè la rottura di tutte le ossa del volto».

In medicina — come spiegato qui — si parla di fracasso facciale quando la maggior parte delle ossa del volto (fronte, naso, orbita, zigomo, mascellare superiore, mandibola) subiscono un trauma talmente violento da provocare una loro frattura: è il quadro più grave di frattura del volto e spesso le fratture si presentano multiple e instabili.

Quanto è grave, Zanardì? «È grave. Può anche morire», spiega ancora il medico. Ma «le sue condizioni non sono irreversibili: Zanardi può farcela. Lo valuteremo nel tempo, quando si sveglierà».

I tentativi di risvegliarlo, a quanto si apprende, non saranno comunque possibili almeno fino a martedì.

Sul fronte della dinamica dell’incidente (qui il grafico che la spiega), si continua a indagare sulle modalità di svolgimento della staffetta benefica nella quale Zanardi era impegnato al momento dell’incidente. Non si trattava di una corsa autorizzata, né la questura di Siena né il comando provinciale dei Carabinieri erano stati informati in alcun modo della manifestazione, e il traffico in entrambe le direzioni di marcia, sulla strada provinciale 146, era dunque regolare, senza limitazioni. Il camionista contro il mezzo del quale Zanardi si è scontrato è stato iscritto al registro degli indagati: ma si è trattato di un atto dovuto, ha spiegato il procuratore. Il suo avvocato ha sostenuto che «si è trovato davanti (Zanardi), è riuscito a dare una sterzata e a buttarsi verso il limitare della corsia, limitando l’impatto che altrimenti sarebbe stato frontale».


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