ROMA. Nel seicentesco Casino del Bel Respiro il presidente del Consiglio e i suoi ministri hanno appena finito di passeggiare tra i sontuosi stucchi e le statuine barocche dei principi Doria Pamphili e finalmente alle 10,25 si siedono tutti attorno ad un lunghissimo, bizzarro tavolo arancione: da quel momento ha inizio un piano-sequenza, che racconta bene la prima giornata di questi Stati generali dell’economia. Pensati, voluti e scalettati da Giuseppe Conte. La prima parola è la sua, un breve discorso motivazionale che culmina in una frase: «La scelta del Casino è apparsa inusuale ma nel momento in cui progettiamo il rilancio dobbiamo far in modo che il mondo intero possa avere concentrata la sua attenzione sulla bellezza del nostro Paese».

Difficile misurare quanta parte del «mondo intero» sia concentrato sul Casino romano ma l’evento inaugurato dal presidente del Consiglio ha vantato da subito molti prestigiosi invitati: restati tutti a casa loro. E dunque, nel suo primo giorno, il grande evento “con ospiti internazionali”, di fatto si è trasformato (a parte l’intervento del Governatore Visco) in una trasferta del Consiglio dei ministri da palazzo Chigi a villa Doria Pamphili. E da lì, in teleconferenza, i ministri hanno ascoltato i saluti e gli auguri delle principali personalità della nomenclatura europea. E quando si è trattato di collegarsi con il nord Europa, inconvenienti tecnici hanno solleticato qualche battuta scherzosa. Quando è apparsa in video Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio ha chiosato: «Non si sente un…», non andando oltre ma accendendo i sorrisi di qualche collega. E alla fine del primo dei nove giorni di lavori, smentendo l’annunciato format “a porte chiuse”, il presidente del Consiglio si è preso di nuovo tutta la scena: ha convocato i giornalisti e si è prodotto nella sua esternazione sui temi del giorno. Ma sullo scenario “alto” e nobile di villa Pamphili.

Sono partiti così gli Stati generali dell’economia, fortemente voluti dal presidente del Consiglio con la dichiarata intenzione di raccogliere idee e progetti per fare ripartire un Paese ferito dal virus. Nel primo giorno – col Casino circondato da pratini rasati, roseti e 700 agenti antisommossa – è rimasta sospesa la mission dell’evento, oscillante tra opzioni opposte: si prepara una penetrante ricognizione tra idee forti e concrete, oppure i nove giorni sono l’occasione per rimpinguare l’immagine dello statista solitario che vigila sulla salute fisica e finanziaria del suo popolo? In soldoni, evento capace di suscitare una scossa o one man show?

La prima sorpresa di buona mattina: sul sito Governo.it la mission dell’evento risulta ristrutturata: accantonato il “Piano di rinascita” (ci si era dimenticati che proprio così si chiamava il progetto caro a Licio Gelli) ora Conte è approdato ad un più prosaico “Progettiamo il Rilancio”, anche se con la maiuscola sul sostantivo. Nel sito del governo, per la verità, è scomparsa anche l’espressione “Stati generali” che nei giorni scorsi aveva consentito diverse dotte esercitazioni sui precedenti storici, a cominciare da quelli dell’Ottantanove francese, dimenticando però il riferimento più recente: quello del congresso tante volte rimandato dei Cinque stelle, che si chiamava (e forse si chiamerà) proprio così.

Alle 10 del mattino i ministri arrivano alla spicciolata, circondati dai tiratori scelti e da quel momento l’evento in teleconferenza va avanti sino al tardo pomeriggio, quando Conte – rompendo le consegne – si propone in una breve conferenza stampa. A sera i Tg Rai restituiscono il consuntivo della prima giornata: titoli e aperture tutti concentrati sugli Stati generali dell’economia, indicato come evento di prima grandezza, secondo gli auspici del regista di queste eventi, il portavoce di palazzo Chigi Rocco Casalino. Le opposizioni? Un tempo Berlusconi - quando si trattava di oscurare o limitare gli effetti di qualche evento del centro-sinistra - era maestro nella controprogrammazione, ma stavolta le iniziative del centrodestra si sono rivelate tutte fiacche. E il primo giorno si è chiuso col risultato che si poteva immaginare alla vigilia: un punto per la coppia Conte-Casalino.

I commenti dei lettori