9 giugno 2020 - 17:36

Rimini, Publiphono chiude: addio alla «voce» delle spiagge che ritrovò 130.000 bambini

Il servizio, dopo 70 anni di attività, si arrende alla mancanza di introiti pubblicitari: era la «voce» delle estati sulla riviera romagnola. Tra i suoi ideatori anche Sergio Zavoli. Il presidente: «Ritorneremo»

di Enea Conti

Rimini, Publiphono chiude: addio alla «voce» delle spiagge che ritrovò 130.000 bambini
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Era la voce dell’estate riminese. Attraverso i suoi altoparlanti che negli anni scorsi in queste settimane facevano la loro comparsa di fianco alle cabine dei bagnini in ogni stabilimento della capitale della Riviera sono passate canzoni, hit, classici intramontabili delle estati all’italiana lungo una linea del tempo che corre lungo più di 70 anni. Ma non solo. Perché sulle grandi spiagge di Rimini, quando un bambino si perde può camminare e arrivare anche parecchio lontano, senza che i genitori o i nonni se ne possano accorgere. E loro, smarriti, persi nella frenesia delle spiagge di una delle capitali dell’estate italiana e non solo fino all’anno scorso si affidavano alla voce della radio per antonomasia della loro spiaggia. Parliamo della Publiphono, che definire radio, in realtà, è riduttivo. «È stato smarrito un bimbo, che indossa un costumino di colore rosso…», cadenzava la voce ferma ma rassicurante. Per 130.000 volte quegli altoparlanti hanno diffuso annunci come questo, tanti quanti i bambini salvati dagli «angeli della spiaggia» dal 1947 fino al settembre dello scorso anno. Ebbene quest’anno quegli altoparlanti non sono stati montati lungo i pali che circondano le cabine dei bagnini. Perché nei prossimi mesi per la prima volta i microfoni resteranno spenti. La mancanza degli introiti pubblicitari durante le drammatiche settimane del lockdown ha costretto Ugo De Donato, presidente della Publiphono a prendere l’amara decisione.

C’era anche Sergio Zavoli

La Publiphono era stata concepita come idea alla fine del 1944. Pionieri furono il sergente Renato De Donato, che era appena sbarcato con gli americani in Normandia, Glauco Cosmi e Sergio Zavoli allora giovane giornalista. Il presidente attuale, Ugo De Donato, classe 1946, è figlio di Renato. Con lui la “voce dell’estate” è stata protagonista della vita da spiaggia di milioni di bagnanti grazie ai 150 megafoni installati lungo 15 chilometri di spiagge. E pensare che nel 1947, quando partì il servizio, erano 10.

Gilberto, la voce storica

Racconta Gilberto Gattei, storico dj romagnolo, una delle voci più conosciute ai bagnanti, che dal 2017 ha diretto i programmi in onda per 45 minuti al mattino e nel pomeriggio che «la Pubbliphono sin da quando negli anni ’70 ho iniziato a lavorarci, era un po’ come una radio libera per il sottoscritto. Quando ero piccolo ricordo che la ascoltavo quando scendevo in spiaggia poi mi ci sono trovato a lavorare». Il servizio «smarrimenti» partiva alle 8 del mattino per concludersi alle 19. «In certe giornate di agosto abbiamo annunciato lo smarrimento di 125 bagnini. Non è mai successo che un piccolo bagnante non fosse stato ritrovato dopo i nostri annunci. Il servizio di solito terminava alle 19, ma ricordo giornate in cui le operatrici continuavano a segnalare gli smarrimenti fino alle 20». Gilberto Gattei, in un certo senso, ha saputo leggere il pensiero del suo presidente. Ugo De Donato spiega che «si tratta di una sospensione del servizio e dei programmi e non di una chiusura definitiva». Dall’estate 2021, i megafoni saranno riaccesi. «Ma certo, quest’anno senza pubblicità non potevamo proseguire, l’anno prossimo torneremo come prima. Non c’è ombra di dubbio». Per la cronaca la Publiphono mandava in onda anche numerosi spot pubblicitari. E alcuni erano davvero utili per i vacanzieri in cerca di un ristorante in cui cenare di sera, uno spettacolo cui assistere nelle notti di mezza estate, una discoteca per ballare fino a notte fonda. E non mancavano nemmeno le ultime ore, la cronaca della giornata sintetica ma a misura di bagnante.

«Tutti gli smarrimenti a lieto fine»

Una delle voci storiche che annunciavano il ritrovamento dei bambini smarriti era quella di Liliana. «Mi rendo conto solo oggi – racconta quasi commossa – di quanto fosse emozionante ritrovare un bambino, ricongiungerlo con i suoi genitori. Tutti gli smarrimenti hanno avuto per fortuna un lieto fine». Tanto che molti ricordano Liliana come «la mamma della Riviera Romagnola», lei che alla Publiphono ha passato le ultime dieci estati.

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