Random: «I no che danno la carica»

A un anno dal successo di «Chiasso» e fresco dell'esperienza ad «Amici Speciali», il rapper 19enne presenta il suo primo Ep, «Montagne Russe», che lo vede collaborare, tra gli altri, con Emis Killa e Carl Brave. Dalle ansie alla delusione degli amori finiti, ecco cosa ci ha raccontato
Random «I no che danno la carica»

Andare sulle montagne russe è il suo sport preferito, si sale e si scende, si sfiora il cielo con un dito e si precipita rovinosamente a terra pensando di non avere più cartucce da sparare. «Quando ti abitui, sulle montagne russe ci stai anche bene. Le prime volte, però, è difficile, specie per uno come me che non riesce a gestire l'ansia e le cose che ti succedono da un momento all'altro» racconta Random, nome d'arte di Emanuele Caso, detto Manuel, al telefono, alla vigilia dell'uscita del suo primo Ep che si chiama proprio così: Montagne Russe. Tra i featuring con artisti come Emis Killa e Carl Brave e un singolo, Sono un bravo ragazzo un po' fuori di testa, che nella prima settimana raggiunge quasi un milione e mezzo di stream su Spotify, Random ci porta per mano nel suo mondo, in un turbinio di emozioni che vanno dall'amore al desiderio di essere aperti verso gli altri, dall'amarezza della delusione all'urgenza di affrontare le difficoltà e rialzarsi più forti di prima.

«È un progetto che è nato nel pieno della quarantena: saremmo dovuti uscire con un disco che siamo stati costretti a rinviare per cause di forza maggiore:** Montagne Russe è la sintesi perfetta, racchiude il mio primo anno di carriera**, da quando mi sono catapultato in questo mondo ad alta velocità, con discese e salite quando meno te le aspetti» spiega Random poco prima delle prove per il gran finale di Amici Speciali, il programma di Maria De Filippi che lo ha visto partecipare in qualità di concorrente per fronteggiare l'emergenza coronavirus. A un anno dal successo di Chiasso, la canzone che ha conquistato il doppio platino e che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, Random, 19 anni appena, nato e cresciuto da genitori evangelisti, ad Amici chiude un cerchio: la voglia di fare musica e dedicarsi al rap nasce, infatti, nel 2013 proprio grazie alla scuola di Canale 5 portando Manuel ad accettare che quel ragazzino che si dileggiava nelle battle e nel freestyle ora è cresciuto e sta diventando un artista affermato, che coltiva i suoi sogni pur rimanendo con i piedi per terra.

Montagne Russe nasce durante la quarantena. Parafrasando una sua canzone, è stato un periodo più «chiassoso» o silenzioso per lei?«È stato un periodo di silenzio che mi ha aiutato a riflettere e a capire meglio cosa voglio fare. Dal punto di vista artistico, mi è stato utile perché mi ha portato tante cose, a cominciare proprio dall'Ep. Senza di quello forse non avrei trovato il coraggio di scrivere, non ci sarebbe stato Amici Speciali e non avrei capito l'importanza dei piccoli gesti. Certo, dei momenti brutti ci sono stati, ma in genere cerco di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e di pensare positivo».

Ad Amici Speciali chiude un cerchio: è vero che ha iniziato a fare rap** dopo aver visto Moreno?** «Sì, ho iniziato il mio percorso di cantante guardando in tv Moreno che faceva questa cosa straordinaria che a quel tempo non faceva nessuno. La musica, però, fa parte di me: ho sempre suonato la batteria alla chiesa evangelica e, a poco a poco, ho iniziato a capire che potevo creare anch'io uno stile, qualcosa di mio. Da lì ho cominciato a scrivere i primi testi e il resto è venuto da sé».

Lei ad Amici tentò di entrare anche come concorrente: come andò?«Ho provato a entrare nel 2017.Pensavo di essere stato scartato, ma poi ho scoperto che la redazione mi aveva chiamato e chissà per quale motivo non risposi. L'anno dopo mi richiamarono, ma non ricordo cosa fosse successo: penso, in generale, che doveva andare così. Evidentemente dovevo arrivare ad Amici in un altro modo».

È stata la sua prima esperienza televisiva: è soddisfatto di come è andata?«Delle performance non sono mai soddisfatto: mi sento sempre diverso da come mi sento alle prove e, nelle prime puntate, non ero abituato a esibirmi in uno studio così grande e con un'acustica diversa. Più andavo avanti, però, e più è andata meglio, spero che alla finale sarò soddisfatto per la prima volta».

Non sarà stato facile esibirsi in diretta visto che si reputa un ragazzo ansioso: come gestisce l'ansia?«Non la gestisco. Cerco di fare quello che mi viene in mente fingendo di essere tra amici e non pensare di avere davanti Maria De Filippi o Gerry Scotti».

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Si sente davvero «un bravo ragazzo fuori di testa»?«Al 100%. È la definizione che mi rispecchia di più perché me lo dicono tutti da quando sono piccolo: voglio bene a tutti, mi spendo molto per gli altri, ma ogni tanto sono pure un po' fuori di testa».

In Montagne Russe collabora, tra gli altri, con Emis Killa, Ernia e Carl Brave. Ha un duetto nel cuore per il futuro?«Con Ed Sheeran, Justin Bieber o Ariana Grande, il top del top. Quando sogno, sogno sempre in grande, è una mia caratteristica. Non escludo mai di poter fare una cosa anche se sembra impossibile: con Zenit, per esempio, abbiamo scritto una canzone per Billie Eilish, anche se è inarrivabile. Però ce l'abbiamo e chissà che un giorno non avremo la possibilità di proporgliela o, addirittura, di realizzarla».

Per l'Ep ha ricevuto anche qualche «no»?«Non volevo avere rimpianti e, spesso, sono arrivate delle risposte lì dove credevo che non ci sarebbero state, ma qualche "no" è arrivato. I "no" aiutano, ti caricano, ti spronano a fare di più, anche se di base sono uno che ci rimane molto male: quando si tocca la musica divento permaloso, ma cerco anche di far capire alla persona che mi ha detto di no perché sbagliava».

Nelle sue canzoni parla spesso d'amore: è fidanzato?«No. Perdo la testa spesso per le ragazze, ma credo che questo non sia il momento adatto per affrontare una relazione: sono molto serio, non mi piacciono le cose fatte a caso e, quando sto con qualcuna, vorrei darle tutta l'attenzione che si merita, una cosa che ora non potrei garantire perché sono straimpegnato, sempre in studio».

È un romanticone, insomma.«Molto. Le mie canzoni prendono spesso ispirazione da una lunga relazione che ho avuto in passato e che mi ha fatto stare molto male».

La sua ex l'ha cercata dopo il successo?«Mi ha fatto gli auguri di compleanno, ma sono indifferente: è una persona che mi ha ferito e che non mi merita. Non perché ora faccio il cantante, ma proprio come persona».

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