fondi neri

Gdf: sequestra beni e opere d’arte per 20 milioni al broker Jelmoni

Il procuratore Greco conferma che l'arte è una delle più efficaci, ricercate e remunerative strategie di riciclaggio di proventi illeciti in ambito internazionale

di Marilena Pirrelli

(Ansa)

3' di lettura

La preoccupazione sulla connessione tra arte e riciclaggio l’aveva anticipata a fine febbraio in Triennale il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco: «Ci sono due tipi di riciclaggio – spiegava a Plus 24 –: quello dei soldi sporchi reinvestiti e ripuliti dalla mafia e quello che negli ultimi 20-30 anni ha reso clandestini i denari puliti, cioè il riciclaggio

dell'evasione fiscale». Così oggi il sequestro di beni, comprese opere d’arte da 20 milioni al consulente finanziario Alessandro Jelmoni, sembra quasi un’operazione annunciata. «L'investimento in opere d'arte rappresenta una delle più efficaci, ricercate e remunerative strategie di riciclaggio di proventi illeciti riscontrate in ambito internazionale”. Così il procuratore di Milano ha dato notizia del provvedimento a carico del broker, formalmente residente all'estero, esito delle indagini sulla criminalità economico-finanziaria, affidate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Il sequestro di prevenzione disposto dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione - ha posto sotto tutela beni del valore di 20 milioni di euro, composto da due lussuose ville e 20.000 mq di terreni ubicati in Sardegna, 67 oggetti d'arte e di antiquariato, tra cui opere di Pablo Picasso, Lorenzo De Caro e Niccolò Cassana (detto Nicoletto), nonché di varie sculture, mobili ed oggetti di arredo, argenterie, gioielli antichi, pendoli ed orologi, risalenti al XVII e XVIII secolo.

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Le indagini
Gli accertamenti patrimoniali hanno tratto spunto dalla valorizzazione di risultanze investigative raccolte dalla Guardia di Finanza di Milano dopo complesse indagini che avevano portato all’arresto del cinquantenne broker trevigiano, e nei giorni scorsi, condannato in primo grado alla pena di dieci anni e sette mesi di reclusione per plurime condotte di frode fiscale e traferimento fraudolento di valori, essendo risultato il promotore di un'associazione per delinquere a carattere transnazionale con interessi in Italia, nel Granducato di Lussemburgo, nella Confederazione elvetica e in Gran Bretagna, dedita al riciclaggio di ingenti proventi derivanti da evasione fiscale, realizzata mediante la costituzione di società estere aventi sede anche in paradisi fiscali. Le indagini condotte dai finanzieri del G.I.C.O. - Gruppo d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata del Nucleo PEF di Milano, ai sensi della normativa anti-mafia hanno consentito di disvelare come il patrimonio illecitamente accumulato dal Jelmoni fosse confluito in un trust del Jersey amministrato da una trustee company lussemburghese; in particolare, le investigazioni economico-finanziarie hanno dimostrato come i pregiati assets fossero pervenuti al trust mediante una società anonima di diritto lussemburghese - temporalmente succeduta, quale settlor del trust, ad una fondazione del Liechtenstein - il cui capitale sociale era interamente posseduto da due società di capitali italiane aventi sede a Milano, presso l'abitazione del proposto, che risultava iscritto al registro degli italiani residenti all'estero (A.I.R.E.) dal 1992.

L'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale è stata disposta dopo l'esecuzione di accertamenti bancari per riscontrare l'origine del denaro impiegato, nonché l'analisi di documentazione contabile e societaria riferita a tutte le entità giuridiche coinvolte, al fine di riconstruire le operazioni sottese agli investimenti immobiliari e finanziari condotti dal broker anche attraverso strutture offshore opache. Lo scambio di dati e informazioni del collaterale Organismo lussemburghese, per tramite del Comando Generale – II Reparto della Guardia di Finanza ha consentito di condurre le indagini della Procura della Repubblica e dei finanzieri del G.I.C.O. di Milano consentendo di confermare a misura di prevenzione.

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