4 giugno 2020 - 11:04

Casapound, il mistero della notifica mai arrivata di sequestro per la sede

Sono in corso procedure da parte della questura per restituire al Demanio lo stabile, che in epoca fascista ospitava gli uffici dell’Ente per l’istruzione media e superiore

di Ester Palma

Casapound, il mistero della notifica mai arrivata di sequestro per la sede
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Al termine di un’ indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal Gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile in via Napoleone III, nei pressi della stazione Termini, sede del movimento Casapound, che ospita anche 18 famiglie. Ma la Digos smentisce che il provvedimento sia stato notificato.

« Associazione a delinquere finalizzata all’istigazione all’odio razziale e occupazione abusiva di immobile» sono intanto i reati contestati dalla Procura di Roma, nell’ambito di un’inchiesta su Casapound, nei confronti, tra gli altri, dei vertici del movimento di estrema destra Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano.

A reclamare la palazzina , che in epoca fascista era sede degli uffici dell’Ente per l’istruzione media e superiore, è adesso il Demanio (dal 19 luglio scorso con denuncia in Procura, mentre per la Corte dei Conti il danno erariale per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni è di 4,6 milioni), anche se è da fine dicembre 2013 che l’occupazione dell’edificio prosegue nonostante i tanti tentativi di arrivare allo sgombero: il movimento ne ha fatto il suo quartier generale, sebbene sia pronto comunque a spostarsi a Ostia, in via delle Baleniere, nell’altro edificio citato il 28 maggio in una delle due lettere che la sindaca Raggi ha inviato ai ministri della Difesa e dell’Economia Lorenzo Guerini e Roberto Gualtieri per sollecitarne lo sgombero insieme con quello di via Napoleone III.

Commenta però il responsabile romano di Casapound, Davide Di Stefano: «Non sono a conoscenza di incontri avvenuti ieri tra Questura di Roma e dirigenti di CasaPound. Avevo solo letto notizie di stampa. In seguito ho letto la smentita della Questura».

Sulla «liberazione» interviene nel pomeriggio su Facebook la sindaca Virginia Raggi, pubblicando sulla sua pagina Facebook un video di agosto 2019, quando andò ai piedi del palazzo di via Napoleone III in occasione della rimozione della scritta dall’edificio. «Oggi si festeggia il 76esimo anniversario della Liberazione di Roma dall’occupazione nazi-fascista - scrive nel post -. Ringrazio la Procura della Repubblica di Roma che ha avviato l’iter per la notifica del provvedimento di sequestro per l’immobile occupato da Casapound a via Napoleone III in centro a Roma».

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