3 giugno 2020 - 10:10

Coronavirus, caso Gasperini: il Valencia chiede un’inchiesta all’Uefa

Il tecnico ha raccontato di essere andato alla sfida degli ottavi di Champions League avendo i sintomi del Covid-19. Ma anche in Italia erano già in vigore le restrizioni

di Redazione Sport

Coronavirus, caso Gasperini: il Valencia chiede un'inchiesta all'Uefa Gian Piero Gasperini al Mestalla per Valencia-Atalanta, il 10 marzo (Uefa/Ap)
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Dopo aver espresso domenica in una nota il proprio stupore per l’intervista di Gian Piero Gasperini alla Gazzetta dello Sport in cui raccontava di essere andato, lo scorso 1o marzo, a Valencia per il ritorno degli ottavi di Champions League avendo alcuni sintomi del coronavirus, la squadra spagnola ora auspica che l’Uefa apra un’inchiesta sull’allenatore italiano.

Gasperini aveva raccontato a Luigi Garlando, nell’incontro pubblicato domenica, «Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40». Subito gli spagnoli avevano criticato l’allenatore perché le restrizioni erano già in vigore: «Bisogna ricordare che questa partita è stata tenuta a porte chiuse, circondata da misure rigorose, dall’obbligo delle autorità sanitarie spagnole di prevenire il rischio di contagio, proprio in presenza di persone provenienti da un’area a rischio». Critiche erano arrivate anche dalla ministra della Salute catalana, Ana Barceló, che ha parlato di «irresponsabilità» confermando, comunque, la bontà della scelta di giocare a porte chiuse.

Secondo Marca, naturalmente, gli spagnoli non mettono in discussione il risultato del campo ma auspicano che le parole di Gasperini non passino inosservate alle autorità italiane. Il 10 marzo è anche il giorno in cui è stata diffusa, in Italia, la prima autocertificazione per gli spostamenti: nella compilazione occorreva specificare di essere a conoscenza delle norme anti contagio, cioè restare in casa se si avessero avuti sintomi influenzali.

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