Da oggi gli italiani possono tornare a muoversi liberamente in tutto il Paese: con la caduta delle barriere regionali che erano state poste per limitare il contagio del coronavirus, ci si potrà spostare senza dover più giustificare i movimenti e senza il modulo di autocertificazione.  

Spostamenti tra Regioni, alla Stazione Termini controlli per chi viene dal Nord

Centinaia di persone si sono riversate dalle prime ore di oggi agli imbarchi dei traghetti a Messina, in Sicilia. Controlli e partenze contingentate dall'isola con centinaia di auto in attesa dell'imbarco per Villa San Giovanni. Traffico e code anche in autostrada, in particolare vengono segnalati rallentamenti intorno a Genova, anche a causa dei numerosi cantieri.

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A Milano, città particolarmente colpita dal confinamento, si è registrato un sensibile aumento dei passeggeri alla Stazione Centrale. Non sono stati registrati problemi di affollamento su bus e metro. C'è stata solo qualche chiusura dei tornelli di prima mattina, per far defluire i viaggiatori nelle stazioni della metropolitana di Sesto, Bisceglie e Porta Genova. Sono invece tornate le code per traffico intenso sulle tangenziali, in particolare sull'allaccio fra l'autostrada del Sole e la tangenziale ovest, sulla tangenziale ovest e su quella nord.

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Obbligo di registrazione per arrivi in Sardegna e Puglia, il Lazio blocca chi ha la febbre
Il liberi tutti non ha convinto la totalità dei governatori per cui in diverse regioni come Lazio, Sardegna, Campania, Sicilia e Toscana già si annuncia una serie di controlli sui “forestieri”. Proprio ieri Zingaretti ha firmato un’ordinanza che non consente l’ingresso e nemmeno gli spostamenti nel Lazio a chi ha più di 37,5 di febbre. In tal caso si deve restare a casa o in hotel ed evitare contatti. Il campano De Luca ha annunciato controlli a tappeto non solo alle stazioni, in aeroporto, ma anche ai caselli autostradali. La Puglia chiede di registrarsi in anticipo e altre Regioni chiederanno a tutti i viaggiatori in ingresso di compilare un modulo su eventuali sintomi e domicilio.

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Registrazione obbligatoria, e non volontaria, per chi arriva in Sardegna con un questionario che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. Il questionario va compilato on line sul sito della Regione prima della partenza, o attraverso la app «Sardegna Sicura» per il tracciamento dei contatti su base volontaria. È quanto prevede l'ordinanza, firmata ieri a tarda notte, dal governatore Christian Solinas. Una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d'imbarco e al documento d'identità.

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La registrazione è obbligatoria per «tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale», come si legge nell'ordinanza regionale. Saranno i vettori aerei e marittimi a verificare, prima dell'imbarco, se i passeggeri hanno la ricevuta dell'avvenuta registrazione. Per i primi giorni però, coloro che abbiano già richiesto e ottenuto l'autorizzazione prevista dalle precedenti ordinanze, «questa si intende equipollente alla registrazione».

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Inoltre «nelle giornate del 3 e del 4 giugno, i passeggeri imbarcati su navi in linea da/e verso la Sardegna, già muniti di autorizzazione sono autorizzati alla partenza o allo sbarco. In più fino al 12 giugno, per i passeggeri che non abbiano provveduto alla compilazione della registrazione prima dell'imbarco in via telematica, «è possibile la compilazione manuale del modulo a bordo, che dovrà essere consegnato all'arrivo al presidio medico sanitario del porto o aeroporto».

All'arrivo nei porti e negli aeroporti della Sardegna, tutti i viaggiatori saranno sottoposti alla misurazione della temperatura, che non dovrà superare i 37,5 gradi, e dovranno compilare una scheda sanitaria «di ricerca di possibili pregresse infezioni o contatti col coronavirus, contenuta nel modulo di registrazione, dando eventualmente anche il proprio consenso per l'indagine epidemiologica regionale».

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In una successiva ordinanza saranno adottate specifiche misure per incentivare, «seppure su base volontaria, l'esecuzione di specifici test - sia per finalità diagnostiche che epidemiologiche - da parte dei passeggeri in arrivo in Sardegna, anche attraverso una campagna di sensibilizzazione alla funzione etica e solidale di prevenzione e salvaguardia della salute pubblica di tale cautela e il riconoscimento di voucher specifici, spendibili sul territorio regionale».

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Mascherine obbligatorie in tutti i locali, all’aperto bastano le distanze
Mascherina al seguito è la parola d’ordine. In qualunque regione ci si sposti i dispositivi di protezione vanno sempre indossati: dentro gli uffici pubblici, sui tram, in metro, in treno, dentro bari, ristoranti e negozi. In quelli alimentari, di abbigliamento e di scarpe è necessario indossare anche i guanti usa e getta se bisogna toccare gli alimenti, provarsi i vestiti o le scarpe. All’aperto e fino al 14 giugno è obbligatorio portarle in Lombardia. Idem in Sicilia, se non si fa attività motoria. L’obbligo di indossarle anche all’aperto è già decaduto in Veneto e da oggi in Piemonte. In palestra bisogna tenerla, se non si è a due metri dagli altri atleti. Seduti a un tavolo del bar o al ristorante non è obbligatorio indossarle ma se non si è insieme a conviventi. Nei locali è sempre obbligatoria.

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Aerei, scali operativi tranne Linate. Il bagaglio a mano sarà vietato
Si decolla e non solo per motivi di salute o di lavoro. Alitalia ha già ripristinato da ieri il volo da Roma a New York e da oggi riprendono anche le tratte da Roma verso Alghero e Olbia. Ma il ministero dei Trasporti ha fornito sempre ieri l’elenco degli aeroporti che garantiranno i servizi. Gli scali principali riprendono l’attività, escluso Linate: per ora si parte solo da Malpensa. Le regole per viaggiare sono queste: il metro di distanza, che significa non avere accanto un altro passeggero che non si convivente. Poi resta obbligatorio prenotare per tempo perché gli aerei viaggeranno con un 30% di posti occupati in meno. A bordo tutti con la mascherina. Il bagaglio a mano potrebbe avere le ore contate: per evitare il rischio di contagio tutti i bagagli finiranno in stiva «ad eccezione degli effetti personali». 

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Divieto di assembramento, le multe arrivano fino a 3.000 euro
La regola aurea da rispettare è quella del metro di distanziamento. Sempre vietati gli assembramenti e quindi, se proprio non si può fare a meno di movida e happy hour, è necessario stare distanziati, altrimenti si rischia di pagare multe salate: da 400 fino a 3.000 euro. A casa di amici e parenti difficile che entri qualcuno a controllarci, ma l’obbligo del distanziamento resta. Per cui niente party o tavolate. Anche baci e abbracci se non si convive restano un ricordo. In molti casi potrà essere richiesto il controllo della temperatura. E se si ha più di 37,5 di febbre, si torna a casa e chi ha rilevato la temperatura può segnalare il caso alla Asl che può decidere la quarantena. Prima di partire occorre assicurarsi di essere in forma per evitare prolungamenti indesiderati del soggiorno. Magari a proprie spese.

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In treno termometri e kit protettivi, a bordo posti alternati
Si va ovunque ma sui treni si viaggi sempre distanziati. A bordo delle Frecce i passeggeri riceveranno anche il “safety kit” composto di mascherina, guanti in lattice, gel igienizzante, poggiatesta monouso e bottiglia d’acqua. Sui sedili dei treni sarà indicato dove non ci si può sedere. Da oggi, informa Trenitalia, nelle stazioni è obbligatoria la misurazione della temperatura per chi viaggia su Alta Velocità e InterCity. Per questo si raccomanda di presentarsi in tempo in stazione. Se la temperatura supera i 37,5 gradi si resta a terra. Ingressi e percorsi differenziati garantiranno il distanziamento. Nelle aree metropolitane e sulle linee di maggiore mobilità l’offerta torna al 100% dell’era pre-Covid, con un nuovo Freccia Rossa fra Torino e Reggio Calabria. Stesse regola di distanziamento anche in nave.

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In auto massimo due persone a bordo, di più solo se conviventi
Non più in auto solo per spostarsi in città o al massimo per la gita fuori porta. Oggi si torna a viaggiare ma non più come prima, perché vale sempre la regola di un metro di distanza. Quindi, salvo avere un Suv, sulle auto di dimensioni normali si viaggia solo in due, con il passeggero che dovrà indossare la mascherina oppure occupare il sedile posteriore in posizione opposta rispetto a quello del conducente. Chi vive sotto lo stesso tetto può invece disporsi come vuole e senza mascherina. Però attenzione alla residenza, perché salvo figli e coniugi, gli altri rischiano lo stesso la multa se non risultano conviventi. In moto o scooter si può viaggiare in due se si è conviventi, se non occorre la mascherina. A meno che non si indossi il casco integrale.

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