populismi

Il segnale sbagliato dalla piazza di Roma

Da destra Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani (Livio Anticoli/Imagoeconomica)

Da destra Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani (Livio Anticoli/Imagoeconomica)

La compostezza e la serietà della «piazza» di Codogno, stretta intorno a Sergio Mattarella, ha trasmesso l’impressione di un’Italia unita e consapevole del dramma che stiamo vivendo. Quella «smascherata» e chiassosa di Roma ne ha offerta una diversa, perfino opposta. Ed ha finito per sottolineare non la forza dell’opposizione di destra, il suo «assalto» inesorabile al governo, ma la difficoltà crescente di una proposta alternativa credibile. Gridare «libertà» e invocare elezioni anticipate al più presto sono apparsi slogan sfasati rispetto alla dura realtà post-coronavirus. E non perché manifestare contro l’esecutivo non sia un diritto sacrosanto, e criticarlo quasi un dovere per chi non ne fa parte.

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