Morte George Floyd, il fratello al memoriale: "Che stiamo facendo?! La violenza non ce lo ridarà indietro"

Sorretto da due persone, affranto, il capo chino, inginocchiato sull'asfalto sul quale il fratello è stato soffocato da un poliziotto, la mascherina con il volto di George: Terrence Floyd è andato sul luogo dove il 46nne di colore è stato ucciso. Alla terza notte di violenze, con scontri tra manifestanti e polizia in oltre 140 comuni di tutti gli Stati Uniti, Terrence chiede pace: "Capisco che siete sconvolti - ha detto ai tanti radunati tra fiori candele e messaggi di affetto -. Ma dubito che lo siate quanto me. Io non sono venuto qui per soffiare sul fuoco, per mettere in agitazione la mia comunità. Cosa stiamo facendo? Cosa stiamo facendo? Cosa stiamo facendo tutti? Non stiamo facendo niente. Perché quello che sta accadendo non ci ridarà indietro mio fratello". Terrence e la famiglia di George Floyd vogliono giustizia ma non violenza: "Noi protestiamo e loro ci aggrediscono - ha spiegato ai giornalisti - Facciamlo in un altro modo, con il voto e l'educazione".
 
L'incontro si è concluso con un coro emozionante. Terrence ha salutato la folla gridando: "Qual era il suo nome?" E la folla ha risposto molte volte in coro: "George Floyd".

 

 

(video Reuters)