L’abito estate 2020? Corto, sexy, anni 90
Torna l'abito con le spille Versace indossato da Elizabeth Hurley nel 94. O quello effetto seconda pelle e cortissimo con cui Sarah Jessica Parker inaugurava l'era del naked dress.
L’identikit dei vestiti estate 2020? Bentornati “naked dress”: sexy, con tagli provocanti, la schiena nuda o trasparente, si oppongono al filone romantico della moda fiori e volumi over. Senza mezze misure, per una fase 3 grintosa.
Chi era stufo di una moda rigorosa ringrazierà Jacquemus, lo stilista francese che negli ultimi anni ha ridato una scossa briosa alla moda istituzionale a colpi di miniabiti, volumi asimmetrici e stories su Instagram. La sua donna ultra sensuale e ammiccante, seduttiva ma spontanea, si è riappropriata di una femminilità che ultimamente era spesso stata mortificata. Invece, evviva la joie de vivre! La stessa che il giovane designer veicola in modo virale sui suoi social, in un mix di vita personale, scatti “estemporanei”, backstage e estati assolate in Provenza.
Cos’è il naked dress
Trattasi di vestiti che lasciano poco spazio all’immaginazione. La storia del “naked dress” conta adepte celebri che risalgono agli anni 20 (da Josephine Baker a Cher), ma dietro al suo nome si nasconde una delle fashioniste più celebri della storia tv: Carrie, aka Sarah Jessica Parker, che di abiti provocanti nella storia di Sex & The city ne ha indossati parecchi.
Nella sesta puntata si prepara per il primo appuntamento con Big, e sottopone alle tre amiche l’outfit scelto: il vestito è micro, stile sottoveste, con spalline invisibili e firmato DKNY. Se il verdetto dell’audace Samantha non poteva essere che un ammirato “splendido! e per la cinica Miranda corrisponde a “tette servite su un toast”, il nome in questione è merito del commento della pudica Charlotte, che non riesce a definirlo altrimenti che “naked dress”, ovvero “abito nudo”.
Come si porta il naked dress
A indossare un naked dress non si impara: non è questione di abbinamenti né di gusto, ma a determinare la riuscita o meno di un outfit provocate è il livello di nonchalance con cui si porta. Regola numero uno: non prendersi troppo sul serio, ma senza ingenuità.
Perché per portare trasparenze, lunghezze super mini e aderenze da seconda pelle ci vuole una grande consapevolezza di sé e di ciò che si sta comunicando. Qual’è il messaggio? Dal femminista “faccio del mio corpo quello che voglio” alla donna oggetto, tutto vale, purché non ci si senta a disagio.
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