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Fase 2, Franco Berrino: cibo, attività fisica e spiritualità, la ricetta per stare bene

Non solo il corpo fisico, anche quello spirituale e mentale determinano la salute di un individuo. Ciascuna di queste parti va ascoltata, accudita, nutrita. E invece, troppo spesso, «trascuriamo il corpo fisico, lo nutriamo di cibo spazzatura, silenziamo con farmaci le sue proteste. Scuotiamoci, togliamoci di dosso i chili di troppo e i pensieri pesanti», spiega il professor Franco Berrino, patologo ed epidemiologo, e insieme a Marco Montagnani autore del libro “Il cibo della saggezza” (Mondadori).

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Quanto contano le emozioni

«Trascuriamo anche il nostro corpo emozionale: ci nutriamo di sensi di colpa, rancori, delusioni, addirittura odio, e le frustrazioni ci portano a ingurgitare ancor più cibo spazzatura. Trascuriamo il nostro corpo mentale, con pensieri superficiali, egoisti, arroganti, divorati dall’invidia, oppure con pensieri ossessivi, pesanti, cattivi. Trascuriamo il nostro corpo spirituale, che desidera essere riconosciuto e connesso con il corpo fisico, libero, in gioia», prosegue Berrino.

Il corpo fisico, emozionale, mentale

Bisogna coltivare la propria intimità profonda che è quella che ci salverà. Ma come possiamo fare nella nostra vita quotidiana a cavarcela e salvaguardare questa “igiene interiore”, così che non si manifesti come depressione, aggressività ma invece come serenità, bellezza, gioia? «Qualunque cosa succeda, qualunque dolore capiti nella nostra vita, sappiamo che alla fine ci rimane solo quello che di profondo abbiamo coltivato in noi. In particolare, nei momenti critici, possiamo renderci conto che c’è qualcosa di molto solido dentro di noi, che è quello che abbiamo coltivato. E allora l’invito è di preoccuparci del cibo dell’anima, preoccuparci di tutti i nostri corpi: fisico, emozionale, mentale. Sono strumenti dell’anima che vengono utilizzati come conduttori di energia per ricevere la luce che rende chiara la nostra mente, l’amore che cambia le nostre emozioni in un amore universale e la volontà di bene», sottolinea Berrino.

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