L’Orto del Borro raccontato da Vittoria Ferragamo

Nel cuore della Toscana, in una tenuta dal passato glorioso, oggi di proprietà della famiglia di Ferruccio Ferragamo, un’azienda agricola e vitivinicola bio che produce anche ortaggi freschi, derivati della frutta. E presto farine tratte dai grani antichi
Vittoria Ferragamo ci racconta lOrto del Borro
Marco Badiani
Vittoria Ferragamo e l'Orto del Borro

È difficile non aver sentito mai parlare de Il Borro. È un luogo incantevole nel verde della Valdarno, un elegante resort, un albergo diffuso che ha al suo interno anche un borgo medievale ristrutturato, appartenuto ad alcune delle famiglie dell’alta nobiltà europea: dai Medici-Tornaquinci di Firenze, ai Torriani di Milano, dagli Hohenlohe Waldemburg fino ai Savoia-Aosta nel primo ’900.

Ma forse non tutti sanno che il Borro è anche un’azienda agricola e vitivinicola all’avanguardia: 1.100 ettari che dal 2015 sono diventati interamente biologici ed ecosostenibili. Dal 1993 questa tenuta appartiene a Ferruccio Ferragamo, uno dei quattro fratelli a capo di una delle maison di moda fiore all’occhiello del made in Italy. E tra le eccellenza di quest’azienda ce n’è una, forse ancora meno conosciuta e in grande espansione: è L’Orto del Borro, gestito a 360 gradi da Vittoria Ferragamo, figlia - la quinta di sei - di Ferruccio.

Ottavia Poli

«Sono sempre stata affascinata dalla bellezza della natura e ancora di più dalla sua forza», ci racconta. «La natura nutre, la natura cura. L’ho amata e l’ho scelta fin da piccola, pur essendo orgogliosa di appartenere a una famiglia che ha fatto un pezzo della storia della moda italiana. La mia prima passione sono i cavalli. Da piccola facevo anche gare internazionali di salto agli ostacoli. Oggi, qui, li alleviamo, abbiamo avuto anche dei saltatori importanti. E agli ospiti del resort offriamo la possibilità di cavalcare nei dintorni, di fare escursioni passeggiate e picnic». Ma com’è arrivata poi all’attività dell’orto? «In modo molto semplice», ci spiega. «All’inizio questo era l’orto di casa, noi eravamo sempre deliziati dai profumi e dai sapori autentici delle verdure, così abbiamo pensato che avrebbe potuto diventare l’orto dei “buoni intenditori”».

Oggi è un bellissimo “giardino coltivo” biologico di tre ettari in cui vengono prodotti ortaggi di stagione caratterizzati da freschezza, qualità e sapore autentico che rappresentano anche la materia prima dell'Osteria del Borro, guidato dallo chef Andrea Campani, e del Tuscan Bistro di Firenze che riapre i battenti il 27 maggio.

Qui Vittoria è aiutata nel suo compito dall’agronomo Leonardo Cistullo e da un team specializzato di collaboratori, agricoltori ed esperti botanici.

Scegliere l’agricoltura biologica implica la capacità di osservare e rispettare la natura, aiutare la terra a rigenerarsi, per preservarne la fertilità e per mantenere di conseguenza un alto livello di qualità della produzione. “Biologico: vuol dire fare una scelta consapevole e sostenibile, che fa bene al nostro organismo, ma anche al Pianeta che ci ospita”, afferma Ferragamo. “Le verdure di questo momento? Gli asparagi, le zucchine, i ravanelli, ma anche i carciofi perché il Borro si trova a 300 metri di altitudine e qui la vegetazione è in lieve ritardo rispetto alla pianura. Tutte verdure fresche che arrivano con le uova delle nostre galline in una cesta che sa di natura autentica”, ci racconta Vittoria. 

Ma non è tutto. Per il futuro la famiglia Ferragamo sta pensando di avviare tutta una serie di nuove attività. “Già da quest’anno realizziamo conserve di pomodoro e una linea di salse e sughi, composte di ortaggi (zucca e cipolle per esempio) da poter abbinare ai vini de Il Borro, confetture di fragole, more, cachi e ciliegie ideali per la prima colazione”, ci racconta. Ma da luglio avremo anche le prime confezioni di pasta artigianale e di farina che useremo anche per fare in casa pane, pizze, biscotti e dolci a marchio Il Borro. Sia la pasta sia la farina sono prodotte dai grani antichi, dal farro e dal grano saraceno (privo di glutine) che abbiamo iniziato a coltivare dallo scorso autunno proprio qui nella tenuta.

Oltre a tutto questo, il sogno nel cassetto di Vittoria è la produzione di formaggi e ricotte (da allevamento ovino) e l’avvio della filiera della frutta, con piante tipiche del territorio: la Mela Gialla delle Pianacee, la Mela Piatta delle Cantine, la Diacciata, i fichi toscani, i ciliegi del Cassero e così via... alla riscoperta di varietà ormai introvabili o abbandonate nel tempo, frutto di ricordi le cui tracce ancora si ritrovano nei dintorni de Il Borro.