Bologna

Bologna, gli angeli con la ramazza: “Parchi pieni di sporcizia, dopo il virus qui è il caos"

L’associazione Ventaglio di Orav cura le pulizie con alcuni giovani disabili: “Abbiamo scritto al sindaco, dal Paleotto a Forte Bandiera una discarica”
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Due bicchieri di spritz vuoti, ma con la fettina d’arancia ancora appoggiata lì, decine di bottiglie di vino e birra abbandonate, cartoni della pizza sporchi, posate di plastica usate, mozziconi. È la Fase 2 del parco Cavaioni, aperta campagna a dieci minuti dal centro, ma lo spettacolo non è molto diverso al Paleotto, al Pellegrino, a Paderno o su per Monte Donato, a Forte Bandiera.
 
I colli dopo il lockdown si sono riempiti di immondizia, oltre che di persone. Coi ristoranti in crisi da distanziamento e tanti ancora chiusi, quassù si moltiplicano i picnic a tutte le ore, solo che la riscoperta della natura non va di pari passo con quella della coscienza civica. I cassonetti strabordano, i prati brulicano di cannucce e fazzoletti. "Abbiamo bisogno di aiuto - è la denuncia di Alfonso Ciacco dell’associazione Ventaglio di Orav, che si occupa di mantenere puliti i parchi collinari insieme alla cooperativa Avola e ai volontari Auser -. Bisogna che una pattuglia di vigili intervenga almeno il sabato e la domenica, per fare opera di dissuasione ed eventualmente sanzionare come previsto dai cartelli. La Fase 2 del coronavirus ha cambiato le carte in tavola anche qui: i rifiuti sono aumentati enormemente".
 
Per denunciare la situazione Ciacco ha scritto anche una lettera al sindaco. Il punto secondo lui è che bisogna cambiare mentalità. "Non possiamo più permetterci di pagare delle persone che vengano ogni giorno a ripulire e raccogliere quello che abbiamo sporcato. I tempi sono cambiati, bisogna che ognuno si riporti a casa la sua bottiglia vuota e il suo cartone. È così difficile? In tantissime oasi naturali già succede". Ecco perché l’associazione ha preparato anche nuovi cartelli plastificati, nel tentativo di convincere gli amanti dei colli a fare uno sforzo: "I tuoi vuoti sono più leggeri di quando erano pieni - si legge -, riportarli a casa per te è facile, è più difficile farlo uno solo per tutti. Il parco è un bene pubblico, è il tuo giardino. Abbandoneresti i rifiuti nel tuo giardino?".
 
Le ore previste dall’appalto comunale del verde per i colli non bastano, così da qualche mese Ciacco ha reclutato anche nuovi volontari che raccolgono i rifiuti più piccoli, come i tappi di bottiglia. "Ma la gente non aveva smesso di fumare?", si chiede uno, Franco Righetti, mentre tira su dall’erba l’ennesimo mozzicone. Lui lavorava in ferrovia, sua moglie Claudia alle Poste, con la pensione si sono appassionati al trekking e adesso escono una volta alla settimana armati di un lungo bastone con la pinza. Un altro volontario, Mario Gualtieri, prima lavorava nell’assistenza tecnica di una multinazionale. Con loro ci sono anche quattro disabili psichici, assunti dalla cooperativa Avola in collaborazione col dipartimento di Salute Mentale. Conoscono i sentieri a menadito, sanno che ogni bottiglia dimenticata li aspetterà lì fino alla settimana successiva, richiamandone altre.
 
Pochi giorni fa, anche frate Benito Fusco ha denunciato atti vandalici "e dispettosi" all’ingresso dell’Eremo di Ronzano, con danni per 700-800 euro. "Stiamo valutando di non rendere più accessibili gli spazi del colle che custodiamo e coltiviamo da cento anni - ha scritto su Facebook il frate - ci dispiace per chi è sempre stato rispettoso, sembra purtroppo che il dopo virus stia lasciando segni delinquenziali". Ecco perché, nel primo weekend di temperature davvero estive, con tutti che smaniano per uscire, le associazioni che curano i colli lanciano un appello: "Bolognesi siate rispettosi, riportatevi i rifiuti a casa".