Una mischia durante Francia-Italia dell'ultimo Sei Nazioni.

l'ipotesi

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"Riduciamo i contatti e meno mischie". Il rugby per salvarsi sacrificherà l'anima?

Si studiano regole per limitare il combattimento. Bortolami: “Così sopravviveremo al Covid-19”

Simone Battaggia

Tradire la propria anima, almeno per un po’, ma salvarsi. Svilire per un anno i propri tratti caratteristici - le mischie, ma anche gli altri momenti di lotta collettiva per la conquista del pallone - per sopravvivere all’ondata del Covid-19. Pur di restare in vita il rugby è pronto a una rivoluzione copernicana. World Rugby, la federazione mondiale, da un mese ha dato mandato al proprio gruppo di revisione del regolamento di pensare a modifiche che possano rendere il gioco un po’ meno esposto al Covid-19. È un po’ come cercare la quadratura del cerchio, ma intanto se ne sta parlando. Fino a mettere in discussione l’indiscutibile, secondo The Times: sostituire una mischia con un calcio libero. Quasi una bestemmia, ma dà l’idea di quanto il rugby sia pronto a mettere in ballo pur di ripartire.

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