Coronavirus, manifestazione in 16 città: "A scuola a settembre. Stop didattica a distanza"

Cronaca
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Genitori, insegnanti e studenti in piazza. L'iniziativa è stata organizzata dal comitato 'Priorità alla scuola' che chiede il ritorno tra i banchi: "A ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La 'didattica a distanza' è la didattica dell'emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21"

Studenti, insegnanti, genitori e bambini sono scesi oggi in piazza in 16 città italiane per chiedere la riapertura delle scuole chiuse ormai da marzo per l’emergenza Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE). Roma, Firenze, Milano, Bologna, Genova, Napoli, Cagliari sono tra i capoluoghi dove si sono svolte manifestazioni organizzate dal comitato "Priorità alla scuola".  Indossando mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, i partecipanti hanno esposto striscioni e intonato cori. "In oltre 350 hanno manifestato a Roma, a pochi metri dal Miur, 2.000 persone a Milano distribuite di fronte a cento scuole, 500 a Napoli, 1.200 a Firenze, 400 a Bologna e 200 a Faenza”, fa sapere il comitato che ha organizzato l’iniziativa. Nei giorni scorsi la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha detto che il ritorno tra i banchi dipenderà dall'evoluzione del virus.

manifestazione scuola coronavirus
Lo striscione del comitato 'Priorità alla scuola' davanti a una scuola di Milano - ©Fotogramma

“Basta didattica a distanza”

"L'istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza - sostiene il comitato -. A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La 'didattica a distanza' è la didattica dell'emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21".

 

Le richieste al governo

Tra le richieste al Governo "più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale Ata, più scuole, più spazi (ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all'aperto, più risorse per la scuola pubblica".

Il sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani decide di riaprire le lezioni scolastiche presso il teatro ella proloco come test per le misure di sicurezza che si dovranno adottare per la riapertura delle scuole, Torino, 12 Maggio 2020 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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I motivi della protesta

Lo scorso 18 aprile al ministro dell'istruzione Lucia Azzolina è stata inviata una petizione firmata da 85 mila persone. "Siccome non ci sono state risposte -dice all’Agi Maddalena Fragnito, una delle organizzatrici della manifestazione a Milano - abbiamo deciso di scendere in piazza, in tutto il Paese. Le scuole devono aprire a settembre in sicurezza, continuità e presenza. E anzi, devono diventare l’unico presidio di sanità pubblico certo e trasparente, molto di più delle aziende private".

 

Il sottosegretario: “Giusto chiedere priorità alla scuola”

"Sono contento che la prima manifestazione civile e politica dopo la fine del lockdown sia per dare 'Priorità alla Scuola' - ha scritto su Facebook il sottosegretario all'istruzione Peppe De Cristofaro - . Una manifestazione che vede insieme studenti, famiglie e docenti oggi pomeriggio in decine di piazze italiane, anche se giustamente distanziati e protetti, e che spero apra quel dibattito pubblico in Italia necessario per ridare centralità all'istruzione e alla formazione delle giovani generazioni nel sistema Paese”.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
22-04-2020 Roma
Politica
Camera dei Deputati - Question time
Nella foto Lucia Azzolina

Photo Roberto Monaldo / LaPresse
22-04-2020 Rome (Italy)
Chamber of Deputies - Question time
In the pic Lucia Azzolina

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