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ECONOMIA

Il caso

Fca, la banca francese Société Générale contraddice Elkann: "Rivedere la fusione con Psa"

Mercoledì scorso, nel pieno delle polemiche sulla richiesta di Fca di un prestito pubblico di 6,3 miliardi all'Italia, Elkann ha detto che i termini della fusione con Psa non si cambiano perché "scritti nella pietra". Secondo SocGen, invece, l'accordo sottoscritto a suo tempo si basava su prezzi e su una situazione di cassa delle due aziende molto diversa da quella attuale. E cita l'articolo 7

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"E' l'ora di rivedere i termini della fusione tra Fca e Psa". Lo scrive la banca francese Societe Generale, che di fatto contraddice quanto dichiarato mercoledì scorso dal presidente di Fca e di Exxor, John Elkann, secondo il quale i termini della fusione non si cambiano perché "sono scritti nella pietra".

L'intesa, siglata lo scorso 31 ottobre e divulgata nel dettaglio lo scorso dicembre, prima del coronavirus, prevedeva la distribuzione da parte di Fca di un maxi dividendo da 5,5 miliardi di euro ai propri azionisti e la distribuzione da parte di Psa di un asset e cioè della propria quota del 46% detenuta in Faurecia.

Secondo Socgen, quell'accordo si basava su prezzi e su una situazione di cassa delle due aziende molto diversa da quella attuale. In pratica nessuna, delle aziende riflette più quei valori. Secondo i calcoli di SocGen, Psa, anziché generare 2,8 miliardi di euro, brucerà circa 1,1 miliardi di cassa, mentre Fca invece di generare 2,2 miliardi non potrà contare su 7,3 miliardi. Dunque, secondo SocGen, ci sono le condizioni per procedere a una revisione dell'accordo

L'articolo 7 dell'accordo apre un nuovo scenario
In particolare, la banca francese cita l'articolo 7, Sezione 7.2 dell'accordo di fusione, che prevede modifiche in caso di "condizioni materiali avverse". Queste nuove condizioni, dopo la pandemia, si sono verificate e dunque una revisione è legalmente possibile. SocGen ricorda che la fusione dev'essere paritaria, per cui la capitalizzazione di mercato di Fca e Psa, al netto di quanto va distribuito agli azionisti, dev'essere uguale.

E poi fa due scenari. Nel primo, nessuna delle due società distribuisce dividendi o quote di asset agli azionisti. In base a questo scenario, sulla base delle ultime quotazioni di marcato, il valore di Fca sarebbe del 10% superiore a quello di Psa.

Nello scenario numero due, SocGen ipotizza che Psa non distribuisca il dividendo da 1,1 miliari ma solo le quota di Fauresia (che vale 2,1 miliardi), mentre Fca distribuisce i 5,5 miliardi ai suoi azionisti. In questo caso, la quotazione di mercato sarebbe troppo sbilanciata verso Psa, il cui valore sarebbe di 8,2 miliardi, contro i 5,8 di Fca. In conclusione, secondo SocGen la revisione dei termini della fusione andrà fatta e dovrà essere una via di mezzo tra i due scenari, anche se lo scenario numero 2 è quello più realistico.

Federacciai: giusto dare a Fca 6,3 miliardi, beneficio per la filiera
Per il presidente di Federacciai, Alessandro Banzato, sarebbe importante per tutta la filiera che Fca ricevesse i 6,3 miliardi di prestito. "Sarebbe certamente positivo. Senza entrare nella polemica politica, io parlo da un punto di vista industriale. Si tratta di un'immissione di liquidità nella filiera" ha detto, aggiungendo che "quello è un driver di sviluppo e di sbocco fondamentale per i nostri prodotti. I grandi canali dell'acciaio sono le costruzioni con il 35%, la meccanica con il 20%, l'auto con il 15%. Quindi dal punto di vista dell'industria, giudichiamo il prestito assolutamente positivo. Sul resto non mettiamo bocca".