20 maggio 2020 - 16:04

Calcio: serie A, B e C chiusura il 20 agosto. Playoff in caso di stop. Dilettanti fermi

Le decisioni del consiglio federale: i campionati professionistici dovranno concludersi entro il 20 agosto. La prossima stagione via il 12 settembre. Furiosi Ghirelli (Lega Pro) e i calciatori

di Alessandro Bocci

Calcio: serie A, B e C chiusura il 20 agosto. Playoff in caso di stop. Dilettanti fermi
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C’è il piano A, ma anche i piani B e C. Perché la ripartenza è un po’ meno lontana, ma non è ancora così vicina. E allora la Federcalcio, dopo un turbolento Consiglio federale lungo quasi quattro ore, ha sciolto qualche nodo e innescato molte polemiche. Francesco Ghirelli della Lega Pro e Damiano Tommasi dell’Aic sono furiosi e lo strappo potrebbe, in futuro, condizionare gli equilibri del governo Gravina.

Ma il presidente federale va dritto per la sua strada. L’obiettivo primario è sempre quello: «Giocare tutte le partite sul campo» e per questo motivo il Consiglio ha allungato la stagione, prolungando i termini della chiusura dei campionati al 20 agosto. Questo per consentire alla serie B di arrivare in fondo, pur cominciando tra la fine di giugno e l’inizio di luglio e per dare modo alla serie A di non trasformare le ultime 13 giornate (recuperi compresi) in una corsa contro il tempo.

Per adesso la Lega di via Rosellini mantiene la data del 13 giugno come possibile ripartenza, ma una decisione definitiva verrà presa dopo il vertice del 28 maggio con il ministro Spadafora. Bisogna essere prudenti e realisti. Il campionato è ancora nelle mani del virus e l’eventuale ripresa dipenderà dalla curva del contagio. Non è detto che non possa slittare al 17 o al 20 giugno.

Gravina ha definito nei dettagli anche il piano B: playoff e playout (brevi come recita il comunicato) nel caso in cui il corridoio diventasse troppo stretto per infilarci le 124 partite che mancano alla fine. Il piano C è la definizione delle classifiche tenendo conto dei meriti sportivi (restano da individuare i coefficienti). I piani B e C saranno perfezionati e definiti al prossimo Consiglio, a inizio giugno, prima della ripartenza. La Lega Pro, che voleva fermarsi qui, ha votato contro. Il presidente Ghirelli è furioso: «Non siamo in grado di giocare, ce lo hanno detto i 60 medici delle nostre società e non possiamo garantire le misure per salvaguardare la salute». L’idea sarebbe di affrontare solo playoff e playout, ma Ghirelli ritiene anche questa soluzione impraticabile. Per impegnare tutta la serie C da giugno a agosto, secondo i protocolli, servirebbero 55 mila tamponi e 20 mila sierologici. La serie D, invece, finisce qui. Come l’attività femminile, sino alla serie B. Per la A delle donne la Figc ha preso tempo.

Se si ripartirà, due stagioni si fonderanno in una sola. Questa dovrebbe finire il 29 agosto con la finale di Champions League e ricominciare il primo settembre con le Nazionali. La serie A 20-21 è in scaletta nel weekend del 12-13 settembre. Il calcio in apnea. E tanti i dubbi aperti, come l’applicazione della norma che permette di prolungare i contratti dei giocatori dal 30 giugno al 31 agosto. Ci sarà ancora molto da discutere. Intanto dopo il Consiglio federale è sbottato Tommasi. L’Aic ha votato contro sulle modalità delle licenze nazionali per l’iscrizione ai campionati, che secondo il sindacato permetterebbe ai club di pagare solo il netto di maggio (marzo e aprile sono stati oggetto di trattative con i club). «I calciatori sono stati in campo sino al 15 marzo, hanno lavorato con il preparatore durante il lockdown e ora le società possono non retribuirli. Sono deluso e preoccupato. Gli imprenditori del calcio chiedono soldi a tutti, Uefa, Fifa e governo, per non pagare i calciatori…». Oggi l’Aic si riunirà, ma soffiano venti di battaglia.

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