Priorità alla scienza, finalmente

Illustrazione di Doriano Solinas

Illustrazione di Doriano Solinas

Caro direttore, non ci posso credere! Lo spavento deve essere stato veramente grande. Sembra che almeno per un po’, ma ci farebbe solo bene, il nostro sarà un Paese a «trazione scientifica». Evviva! Confesso che mi fa una certa impressione ascoltare alcuni politici, opinionisti di rango, ma non solo quelli, «no vax» fino a ieri tanto per intenderci, rimettersi ora ai tempi e alle procedure della scienza medica, difendendone almeno a parole il suo operato. Con qualche vizietto italico però duro a morire, come quello del tanto miracoloso farmaco, l’Avigan, divenuto il pomo della discordia. Che molti vorrebbero sdoganato, approvato a furor di popolo, anzi a furor di video, divenuto quello sì subito virale. E questo in assenza di una comprovata efficacia, certificata dagli organi competenti e non come accade spesso da noi, da chi preso dall’ansia e da una paura scomposta, oppure a caccia di facile consenso, cerca l’ennesima pericolosa scorciatoia verso la salvezza.

Il nostro è un Paese con una lunga e robusta tradizione antiscientifica. Abbiamo tristemente vissuto i «fenomeni» Di Bella e stamina, dimostrando di aver imparato poco o nulla da quella esperienza. Alla faccia, ora, dei virologi nostrani e dei comitati scientifici esperti in materia, che si erano già espressi dubbiosi se non contrari in merito all’Avigan. La politica, per lungo tempo, si è illusa con una certa supponenza e a volte arroganza di poter governare, dominare da sola i maggiori processi, eventi epocali, per non parlare poi di quelli emergenti. In barba agli scienziati e ai loro noiosi dossier fatti di dati su cui almeno riflettere e confrontarsi. Però i nodi stanno venendo al pettine: la gente ha capito sulla propria pelle. La scienza, le risorse per la ricerca, nel nostro Paese sono state messe letteralmente in ginocchio, umiliate. Quello che è accaduto, l’emergenza sanitaria purtroppo in atto, ha contribuito a ridurre, se non ad azzerare, le distanze e le incomprensioni tra scienza e società. La salute, gli scienziati con il loro straordinario lavoro, sono ritornati al centro della attenzione e delle priorità dell’opinione pubblica. Questo la politica non lo potrà più ignorare. Almeno si spera.

2 aprile 2020, 21:25 - modifica il 2 aprile 2020 | 21:25

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