“Avevo segnalato ai vertici della Regione Friuli Venezia Giulia che un rivenditore cinese era in grado di fornire 1.000 respiratori polmonari e 500mila mascherine chirurgiche FfP2 per l’emergenza coronavirus. Ma nessuno mi ha dato retta. Eppure avevo scritto allo staff del presidente Massimiliano Fedriga e inviato messaggi whatsapp al mio ex compagno di scuola Riccardo Riccardi, che è vicepresidente regionale, nonché assessore alla salute e delegato alla Protezione Civile”. È quanto denuncia Francesco Caria, meccanico udinese che vive a Sedegliano, vicino a Codroipo. Ha una grande passione per le moto, al punto da aver fondato “Force 1”, una scuderia che aiuta giovani piloti emergenti facendoli partecipare a gare in Italia e in Europa. Tra gli sponsor ha una società che si occupa di rivendere in tutto il mondo prodotti cinesi. Si tratta della Verymro, con sede a Shanghai.

“Quando è scoppiata la pandemia il fornitore cinese mi ha contattato per farmi sapere che loro avevano la disponibilità di quel materiale che in Italia tutti stavano cercando disperatamente. Per questo ho scritto a Fedriga”. Nella mail, che porta la data del 21 marzo, Caria spiega di essere “a conoscenza di una azienda cinese che ha disponibilità immediata di circa 500.000 mascherine Ffp2 e con possibilità di ulteriore approvvigionamento di 40.000 pezzi giornalieri, inoltre, dispone di circa 1000 respiratori”. Si mette a disposizione per fornire il contatto. Risposta? “Nessuna per dieci giorni. Solo il 31 marzo mi è arrivata una mail della Segreteria del presidente Fedriga con cui vengo informato che la mia ‘richiesta’ è stata inoltrata alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia per le dovute valutazioni del caso”.

Niente poteva essere più formale. Al punto da esasperare Francesco Caria, che si è rivolto alla redazione della trasmissione “Sono le Venti”, la trasmissione di Peter Gomez sul Nove, rilasciando una breve intervista. Ora a Ilfattoquotidiano.it aggiunge particolari non marginali. “Siccome nessuno mi rispondeva, il 25 marzo ho scritto un messaggio a Riccardi, il vicepresidente della Regione Friuli, che conosco dai tempi della scuola. Mi ha risposto che le forniture cinesi all’Italia erano bloccate”. E neppure questo canale si è aperto. A Caria non è rimasto che assistere, come tutti gli italiani, all’escalation dei numeri. “In dieci giorni sono morte 8mila persone e nessuno ha ritenuto di verificare la mia segnalazione. Nel frattempo i nostri politici si lamentavano della mancanza di difese, andavano alla ricerca di mascherine e respiratori, e la Regione Friuli denunciava che lo Stato non forniva ciò di cui c’era bisogno”. Caria ha avuto dai fornitori cinesi la conferma di aver effettuato consegne in Italia. “Ma non ad enti pubblici, bensì a privati”. Contattato da ilfattoquotidiano.it, lo staff del governatore Fedriga ha scelto di non replicare ufficialmente A questo punto sarebbe interessante poter sapere se qualche autorità sanitaria italiana ha poi comperato quegli stessi materiali, a diverso prezzo.

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