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Coronavirus, gli aiuti europei: arriva l’iniziativa di Bruxelles contro la disoccupazione

Coronavirus, gli aiuti europei: arriva l'iniziativa di Bruxelles contro la disoccupazione

Dopo il diverbio fra i leader di Italia e Germania, giovedì notte Ursula von der Leyen è uscita scossa dal Consiglio europeo. Giuseppe Conte chiedeva il lancio di un eurobond in risposta alla devastazione economica dell’epidemia. Angela Merkel insisteva che i Paesi in difficoltà si devono rivolgere al fondo salvataggi europeo, il Mes. I due governi - e i due blocchi che rappresentano - hanno chiuso la teleconferenza senza neanche l’ipotesi di un accordo. La presidente della Commissione ne ha concluso che tocca a lei. Questa ex ministra di Berlino e alla sua squadra Bruxelles cercheranno di gettare un ponte prima che i due fronti arrivino a una rottura pericolosa per la tenuta dell’euro.

L’idea del bilancio Ue per creare nuovo debito

Ora l’iniziativa della Commissione sta prendendo forma e somiglia da vicino a un meccanismo per emettere debito comune europeo. L’idea di Von der Leyen è di modificare il Quadro finanziario pluriennale – cioè il bilancio Ue, che vale ogni anni circa l’1% del prodotto dell’Unione – per permettere emissioni di debito. La proposta implica una revisione delle regole del bilancio di Bruxelles: oggi questo è alimentato dai contributi degli Stati e da quote di entrate doganali e dell’Iva; in futuro dovrebbe diventare possibile un ulteriore finanziamento a debito sui mercati garantito, in ultima analisi, dallo stesso bilancio europeo. Naturalmente, sempre a condizione che tutti i governi europei accettino e consentano man mano di alzare le soglie di emissione dei bond europei.

Anche per questo Von der Leyen, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni vogliono partire dalle basi: prima vanno concordate in Europa le «missioni» e le relative spese, quindi le eventuali emissioni di debito comune per finanziarle. La Commissione indicherà un programma nel quale Gentiloni vuole includere voci di spesa sanitaria, un piano di assicurazione dei disoccupati, progetti per le piccole imprese.

Il piano di assicurazione anti discoccupazione

Soprattutto il piano di assicurazione o riassicurazione per chi viene tagliato fuori dalle attività produttive, a causa di un crollo improvviso della domanda, è il cuore del piano la cui proposta Commissione ha annunciato oggi stesso (sarà poi presentata fra pochi giorni). Il nome del programma è «Sure» e Gentiloni stesso lo ha definito «un fondo europeo con strumenti tipo cassa integrazione per difendere il lavoro nei Paesi più colpiti».
In una dichiarazione, Von der Leyen ha presentato Sure come un sistema ispirato essenzialmente al Kurzarbeit tedesco che sostenne molto efficacemente l’occupazione e le imprese in Germania durante la Grande recessione di un decennio fa. Von der Leyen ha parlato di «sostegno per il lavoro a tempo ridotto che aiuterebbe l’Italia e la Spagna».
L’idea, presentata per ora vagamente, è quella di un sussidio pubblico che integri il reddito di chi lavora meno o non lavora, evitandone il licenziamento e introducendo nel frattempo programmi di formazione per i lavoratori inattivi. «La Commissione - ha annunciato la presidente tedesca - proporrà nuovi strumenti con l’aiuto di garanzie da parte di tutti gli Stati membri, in nome della solidarietà europea». I dettagli si inizieranno a capire meglio forse già da nelle prossime ore, con un incontro in teleconferenza fra i ministri finanziario dell’area euro.

Le aperture della Germania

Più nel medio periodo però anche Von der Leyen, sempre attenta a non entrare in collisione con Berlino, sembra accettare l’idea che il bilancio Ue diventi la base perché Bruxelles vada sul mercato a finanziarsi. Klaus Regling, il presidente tedesco del fondo salvataggi Mes, è parso accennare a questo scenario in alcune dichiarazioni apparse sul sito della sua istituzione. «Ci sarà una nuova proposta per il bilancio europeo» con il nuovo quadro pluriannuale dal 2021, ha ricordato. «Questa può essere una strada per la Commissione per emettere debito europeo più di quanto abbia fatto finora. E parte del bilancio Ue versato – ha aggiunto Regling – si potrebbe usare come base per la leva finanziaria (l’aggiunta al capitale versato di risorse a debito, ndr)».

La questione dei contributi al bilancio Ue

Il direttore del Mes si è anche chiesto se oggi «abbia senso che l’Italia sia un contribuente netto al bilancio Ue per cinque miliardi di euro l’anno». Ma proprio a Roma la proposta in arrivo dalla Commissione, benché utile, non è giudicata sufficiente. Nel governo si sospetta che l’aumento di capacità finanziaria che sia limitato: poche decine di miliardi l’anno per un blocco da 14 mila miliardi di fatturato, dove il reddito nel 2020 rischia di cadere di mille miliardi.
Anche per questo l’Italia e un’altra decina di Paesi stanno lavorando a un documento per una «European Recovery Strategy» con veri e propri eurobond, acquistabili sul mercato dalla Banca centrale europea. I firmatari sono gli stessi della lettera di pochi giorni fa sui “coronabond” – a partire da Francia e Spagna - più forse Malta, Cipro e la Slovacchia.

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