1 aprile 2020 - 15:43

Tremiti, isole a contagio zero. E il sindaco resta a distanza: «Non voglio portare il coronavirus»

Da qualche giorno l’arcipelago è senza collegamenti per i problemi della Tirrenia. Ma il primo cittadino, da tre settimane a Termoli, gestisce l’emergenza dalla terraferma

di Michelangelo Borrillo

Tremiti, isole a contagio zero. E il sindaco resta a distanza: «Non voglio portare il coronavirus»
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Più isolate che mai. Le Tremiti, l’arcipelago preferito di Lucio Dalla che le aveva elette a suo buen retiro, sono un’isola felice nella pandemia da Covid-19: zero contagi da coronavirus. E per mantenere questo privilegio, il sindaco e il suo staff non mettono piede sulle isole da più di tre settimane. Anche in questi giorni di emergenza — un’latra emergenza, quella causata dalla decisione del gruppo Onorato di bloccare, per motivi finanziari, le navi Tirrenia per la Sicilia, per la Sardegna e, appunto, per l’arcipelago in provincia di Foggia — il primo cittadino Antonio Fentini governa la situazione dalla terraferma, da Termoli, in Molise, dove vive la famiglia. «Non voglio mettere a rischio la nostra comunità. Per questo io e i due impiegati comunali siamo rimasti a Termoli. E analoga scelta hanno fatto il segretario comunale, l’architetto, l’applicato, il ragioniere e il comandante dei vigili, tutti sul Gargano, da Carpino a Mattinata, da Cagnano Varano a Vico del Gargano». Tanti tremitesi, infatti, durante la stagione invernale tornano nel week-end sulla terraferma dove vive la famiglia e i figli frequentano le scuole. «Adesso dei 500 abitanti ne saranno rimasti 2-300 — aggiunge il sindaco — e con la nostra scelta sono al sicuro dal virus. Del resto, alla solitudine i tremitesi sono abituati da piccoli, da ragazzini non avevamo mica i computer o i telefonini. Non solo, qui c’è storia di confino, di domicili coatti, e i nostri 300 cittadini rimasti sulle isole si stanno comportando bene, con disciplina. A volte sento dire: ma chissà in mezzo al mare che faranno...noi siamo italiani come tutti gli altri, siamo ligi alle regole, non facciamo come ci pare».

Lo stop ai collegamenti

Al sicuro dal virus, quindi, ma da qualche giorno a rischio rifornimenti, con il blocco della Tirrenia e il contemporaneo maltempo. L’unico ponte con il resto del mondo è garantito dagli elicotteri e dal pattugliamento della nave “salvamigranti” Diciotti. «Ma che ci facciamo con la nave Diciotti? Non abbiamo bisogno di soccorso in mare, ma di gasolio per la centrale elettrica e di container per trasportare i rifiuti. Non abbiamo urgenze di quel genere: per pane, pasta, frutta, ci arrangiamo, 5 o 6 giorni li possiamo reggere, mica moriamo di fame. E per le urgenze siamo attrezzati con gli elicotteri da Foggia o da Pescara». L’invio della Diciotti in acque adriatiche è spiegata dal comandante della capitaneria di Porto di Pescara, Donato De Carolis: «Certo, la Diciotti non può portare gasolio o rifiuti via dalle Tremiti — conferma —, ma si è deciso di mandarla in quelle acque nel caso in cui ci fosse bisogno di una urgenza umanitaria. I cittadini delle Tremiti, comunque, devono sapere che non saranno mai abbandonati dalle istituzioni. Il mare tornerà navigabile venerdì mattina, ma non sappiamo se, per vari motivi, la nave potrà ripartire da Termoli. Noi siamo a disposizione per qualunque evenienza, poi ci sono anche i nostri soccorsi aerei, la Diciotti non può portare gasolio per l’energia elettrica, ma soccorso sì».

Il documentario del National Geographic

Tra un’emergenza per ora evitata, quella del coronavirus, e un’altra in corso, quella dei collegamenti, per le Tremiti c’è anche una buona notizia. Proprio oggi, 1° aprile, il National Geographic ha deciso di pubblicare sul suo sito l’intero documentario sulla scoperta di una foresta di coralli neri nell’arcipelago, circa 800 colonie sparse in tre differenti siti attorno alle isole, fra i 59 e gli 80 metri di profondità. La scoperta, con la presentazione del documentario Il tesoro nascosto delle Isole Tremiti, avrebbe dovuto avere come palcoscenico il Bif&st di Bari, il festival internazionale del film poi annullato per il coronavirus. Ma il National Geographic — ed è la prima volta che prende un’iniziativa del genere — ha deciso di mettere a disposizione di tutti il documentario. Lo studio è partito da una segnalazione del diving Marlin Tremiti che individuò nei fondali delle isole le prime colonie di corallo. Poi rivelatesi, appunto, la più grande foresta di coralli neri del Mediterraneo. Che alla vista si presentano bianchi, colore dei polipi che ricoprono l’organismo quando è vivo, al contrario della proteina, l’antipatina, che rappresenta la struttura del corallo che accoglie la colonia di polipi, che è nera.

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