Costa Smeralda, la nuova ammiraglia battezzata da Penélope Cruz

Siamo stati al battesimo della nuova «smart city itinerante» di Costa Crociere, un gigante buono dei mari, pronto a rispettare acque e aria grazie a un cuore green e una vita di bordo all'insegna della sostenibilità. E del divertimento, ça va sans dire
Costa Smeralda la nuova ammiraglia battezzata da Penlope Cruz

«Che sollievo!» deve aver pensato tra sé e sé Penélope Cruz quando, tagliato il nastro della leggendaria bottiglia di champagne, questa si è rotta al primo colpo sulle pareti della prua di Costa Smeralda, la nuova ammiraglia di Costa Crociere. Tradizione, infatti, vuole che la nascita di ogni creatura dei mari venga «battezzata» con questo rito che mescola in sé leggende e antichi miti, ma che anche all’anima meno superstiziosa genera sempre un po’ di apprensione. Secondo vecchie credenze, infatti, se la bottiglia non si infrange alla prima, quella nave si troverà a solcare mari difficili e venti poco favorevoli.

Il momento in cui la bottiglia si rompe sulle pareti della prua della nave

Verità o meno, il nuovo gigante dei mari è ufficialmente partito sotto la buona stella, «benedetto» dalla sua madrina, l’attrice spagnola, che a Savona ha celebrato l’inizio della vita di Smeralda con la formula di rito: «Io ti do il nome di Costa Smeralda, che Dio benedica te, i tuoi passeggeri, e il tuo equipaggio e ti faccia solcare mari sempre tranquilli».

Un messaggio di augurio e insieme protezione, accompagnato dalle note dell’inno di Mameli, omaggio all’Italia e all’italianità che si respira tra i ponti della nave, e uno show acrobatico straordinario, frutto del genio creativo di Viktor Kee e della bravura artistica dei performer. Poi l’ultimo saluto alla città dal punto più alto, la Passeggiata Volare, una promenade protetta a vista dall’iconico camino giallo da cui si gode la visuale del mare a 360°, per ammirare lo spettacolo pirotecnico che ha illuminato a giorno il porto savonese.

Gli acrobati durante la performance «Dream»

«C’è davvero tanta gente» commenta stupita una coppia di signori di mezza età, in piedi, vicino a me, ad osservare la folla di passeggeri riunitasi sul ponte ad ammirare i fuochi. «Eppure girando in lungo e in largo per la nave non te ne rendi conto» conclude. Sono 6.554 i passeggeri che Costa Smeralda può ospitare a bordo tra i suoi 337 metri di lunghezza, 42 di larghezza e 19 ponti. Più 1.678 membri dell’equipaggio, di cui solo 257 nelle cucine. Numeri grandi, importanti, imponenti, che assomigliano a quelli di un piccolo comune di provincia, e che fanno sorgere un’unica domanda: **ma qual è il loro impatto? **

Il 20% in meno di emissioni di CO2, zero emissioni di zolfo, di particolato e significative riduzioni di ossido di azoto se vogliamo dirlo con i dati. Riduzione significativa della plastica in ogni ambiente, sistemi all’avanguardia di smaltimento rifiuti, risparmio energetico tramite luci al led e ascensori «a basso consumo», dissalatori per trasformare l’acqua del mare e programmi di riduzione di sprechi alimentari se vogliamo spiegarlo con soluzioni tangibili.

Costa Smeralda, soprannominata a più riprese la «smart city itinerante», è infatti partita per la sua rotta europea timonata da valori quali la sostenibilità e la responsabilità. Fin nel suo cuore, il primo ad essere pompato da LNG, un gas naturale liquefatto che non inquina e salvaguarda la salute di acque e aria, a cui si uniscono soluzioni di efficientamento energetico che scandiscono la vita di bordo. In ogni suo aspetto.

I più attenti, ad esempio, noteranno l’assenza di bustine dello zucchero o dei condimenti, sostituiti da appositi dispenser in vetro. Oppure, l’eliminazione totale di palloncini, coriandoli, targhette, sacchetti, grembiuli. Un’opera capillare di pulizia dell’uso della plastica, generosamente ridotta e appositamente sostituita da materiali come Mater-Bi, bioplastica interamente compostabile e biodegradabile o legno.

Ma parliamo di food, uno degli aspetti più attraenti di una crociera. Sono ben 16 i ristoranti e le aree gastronomiche a disposizione dei passeggeri, insieme a una ricca proposta di bar (ben 19!). Mete di gusto differenti - dalla pizzeria Pummid’Oro al Teppanyaki con le sue specialità giapponesi - capitanate dai quattro ristoranti principali che durante le serate di gala solleticano i palati più sopraffini grazie al menu studiato dal pluristellato chef Bruno Barbieri che, proprio sulle navi, ha mosso i suoi primi passi culinari.

Il ristorante giapponese Teppanyaki

Ma pensiamoci. Quanto cibo deve essere prodotto per soddisfare una capienza così ampia? E soprattutto, come evitare lo spreco? Tramite un capillare sistema di monitoraggio di ogni singolo passeggero effettuato su criteri quali età, nazionalità, gusti, diete (circa 100 quelle rispettate tra vegani, vegetariani, allergie, intolleranze…etc.) e preferenze emerse fin dal primo giorno di soggiorno. Una profilatura al limite della perfezione, aiutata da quella preziosa scienza della statistica, e che offre agli chef gli strumenti per calibrare quantità, prediligere ingredienti, e proporre menu ad hoc. Evitando, nel limite del possibile, eccedenze e quindi sprechi. Un sistema, unito anche a una campagna di sensibilizzazione sintetizzata nel claim «Taste Don’t Waste», che ha permesso di risparmiare 250mila euro annui. Beh, mica male!

E il cibo di scarto? Entra in quel prezioso circolo del riciclo. Effettuato a bordo, i rifiuti vengono trattati per essere trasformati in una sorta di terriccio utilizzabile come fertilizzante una volta a terra. Così come sminuzzati, sbriciolati, inceneriti sono tutti i rifiuti di vetro, plastica, carta, che, sempre a bordo nave, vengono smaltiti in maniera differenziata **in un’ottica di valorizzazione della materia affinché si tasformi in risorsa. **

Ma Costa Smeralda non è solo buona, efficiente e responsabile. È anche bella. Italianamente bella. Fin nel suo nome, ode a una delle terre più belle del nostro Paese, la Sardegna, e al design, affidato a Adam D. Tihany, che, insieme ad alcuni dei più prestigiosi studi di architettura, Dordoni Architetti, Rockwell Group, Jeffrey Beers International e Partner Ship Design, ha studiato un percorso tra i diversi ambienti che con i loro nomi omaggiano alcuni dei luoghi più affascinanti dello stivale: da piazza di Spagna a Trastevere, dal teatro Colosseo a Sanremo, da Palermo a Trieste, solo per citarne alcuni. E mentre gli arredi portano le firme di alcuni dei marchi più noti del design nostrano, il CoDe - Costa Design Museum, il primo museo realizzato su una nave da crociera, raccoglie tra i suoi 400 metri quadri di spazio lo stile e il gusto italiano attraverso una selezione di oltre 470 pezzi.

Come in tutte la navi della flotta, anche sulla nuova ammiraglia, l’entertainment è assicurato da una ricca programmazione di spettacoli, esibizioni, performance ogni sera diverse, e una variegata proposta di servizi: dall’area benessere Solemio Spa, dotata di salone di bellezza, sauna, hammam, una piscina talassoterapica, 16 sale trattamenti e le stanze del sale e della neve, alla Virtus Gym, attrezzata con le ultime novità Technogym, dal campo da basket esterno alle quattro piscine, di cui una coperta con acqua salata, fino alla novità del beach club, che ricrea l’atmosfera di una vera e proprio stabilimento balneare.

Non resta che fare le valigie e partire per questa «sensazionale» avventura.

L'ITINERARIOL’itinerario di Costa Smeralda prevede una settimana nel Mediterraneo occidentale con scali a Savona (sabato), Marsiglia (domenica), Barcellona (lunedì), Palma di Maiorca (martedì), Civitavecchia (giovedì) e La Spezia (venerdì). Nel corso dell’estate 2020 l’itinerario, sempre di una settimana, sarà Savona (sabato), Marsiglia (domenica), Barcellona (lunedì), Palma di Maiorca (martedì), Cagliari (giovedì) e Civitavecchia (venerdì). Durante l’inverno 2020/21 Palermo sostituirà Cagliari.LEGGI ANCHE

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