sostegno anche fuori zona rossa

Coronavirus, Confindustria: «Servono misure più ampie»

Per gli industriali necessarie decisioni efficaci e condivise per il sostegno alle attività produttive che stanno già subendo ripercussioni molto negative legate all’epidemia

di N.Co.

Coronavirus: tutte le misure su smartworking, scuole, gite, musei ed esami

2' di lettura

Confindustria chiede che ci sia «un continuo confronto» per arrivare a «decisioni efficaci e condivise per il sostegno alle attività produttive che stanno già subendo ripercussioni molto negative legate all’epidemia». E
sulle misure già adottate avverte: si tratta «solo di primi provvedimenti di sostegno che andranno accompagnati da ulteriori e più ampie misure per fronteggiare le conseguenze derivanti dal Coronavirus sul sistema produttivo del Paese». Servono misure di sostegno «anche al di fuori della cosiddetta zona rossa».

Prioritario il mantenimento della continuità produttiva
Per Confindustria è prioritario il mantenimento della continuità produttiva, garantendo continuità nei flussi di approvvigionamento e di distribuzione e interventi specifici sulle dinamiche occupazionali, sugli ammortizzatori sociali e a sostegno della liquidità delle imprese, anche al di fuori della cosiddetta zona rossa. Necessario, poi, che ci sia un continuo confronto con i rappresentanti delle imprese per arrivare a decisioni efficaci e condivise per il sostegno alle attività produttive, che stanno già subendo ripercussioni molto negative legate all'epidemia.

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I primi provvedimenti di sostegno, secondo i vertici di Confindustria, andranno accompagnati da ulteriori e più ampie misure per fronteggiare le conseguenze derivanti dal ccoronavirus sul sistema produttivo del Paese. Per ora è stato approvato un decreto del ministero dell’Economia che sospende alcuni versamenti e adempimenti tributari negli undici comuni della cosiddetta zona rossa ed è stata disposta la possibilità di attivare in via automatica lo smartworking, fino al 15 marzo 2020, ai rapporti di lavoro subordinato per le imprese che hanno sede in sei regioni (Emilia Romagna, Lombarda, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto e Piemonte).

Si stanno mappando le imprese produttrici di mascherine
Confindustria, attraverso il Pge, Programma gestione emergenze, coordinato da Piccola industria, e la taskforce coronavirus, «è in prima linea per rispondere in maniera efficace ed efficiente alle richieste che l'emergenza Covid-19 sta generando». E sta infatti lavorando con la Protezione civile per mappare le aziende produttrici di dispositivi medici e dispositivi medici di protezione individuale, su tutto il territorio nazionale, sulla base delle richieste provenienti dal ministero della Salute. Si stanno identificando e contattando le imprese fornitrici sulla base delle tipologie di prodotti e dei quantitativi richiesti per verificare disponibilità, tempi e capacità produttive.

Acquisto centralizzato di mascherine e tamponi
La Protezione civile ha emesso un'ordinanza che prevede l’acquisto centralizzato e prioritario dei dispositivi di protezione, dalle mascherine ai tamponi. Questo provvedimento, spiega la nota di viale dell’Astronomia, nasce grazie alla collaborazione di Confindustria e al canale strutturato dal Programma gestione emergenze con le Imprese del settore. Già nella serata di mercoledì 26 gennaio le prime mascherine sono state distribuite alle Regioni. Il Programma gestione emergenze, spiega Confindustria, «è un sistema rodato, che è stato protagonista nelle attività solidali e di assistenza – anche attraverso la fornitura di merci, beni e servizi – nell’immediato post sisma del Centro Italia del 2016, con riconoscimenti internazionali quale esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privata».

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