la giornata sui mercati

Coronavirus: Piazza Affari -5,4%, peggior seduta da 4 anni. Wall Street a picco

Piazza Affari cancella in un giorno i rialzi del 2020 mentre lo spread sale a 145. Giù i titoli dei trasporti, dei viaggi, della vendita al dettaglio e del lusso

di Andrea Fontana e Cheo Condina

Coronavirus, Ftse Mib a picco

4' di lettura

L'esplosione dei contagi da coronavirus in Italia scatena il panico sui listini mondiali. Mentre Wall Street viaggia in profondo rosso tutta l'Europa chiude in forte ribasso con Piazza Affari peggiore del Vecchio Continente che cede il 5,43% e annulla i guadagni del 2020 in una delle sedute peggiori degli ultimi anni. Il tutto mentre lo spread Btp-Bund si è allargato fino a 145 punti base, il greggio è crollato del 4,5% (Wti a 50,9 dollari al barile) e l'oro, classico bene rifugio, ha toccato i massimi degli ultimi sette anni per poi chiudere 1675 dollari l'oncia (+1,6%).

I dati provenienti dall'Italia sul coronavirus hanno generato pessimismo tra gli operatori principalmente per due motivi: dimostrano che la diffusione del morbo non è in fase discendente e, soprattutto, fanno temere per le conseguenze sull'economia italiana, che potrebbe scivolare in recessione, e di conseguenza anche su quella europea e globale. In Borsa crollano così i settori della grande distribuzione, dei viaggi, delle materie prime, del lusso e in generale quelli più esposti all'export. A Piazza Affari la peggiore è la Juventus Fc, in rosso dell'11,8% dopo la semestrale (perdita netta di 50 milioni) e la prospettiva dei mancati incassi per le eventuali partite a porte chiuse causa virus; pesanti ribassi anche per Salvatore Ferragamo (-8,9%), Nexi (-8,6%) e Cnh Industrial (-7,6%). Limitano i danni le tlc, con Telecom Italia in rosso del 4%, e le utility. Fuori dal listino principale Ovs e Autogrill cedono quasi il 13%.

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Sul mercato valutario euro/dollaro quasi stabile a 1,085 ed euro/yen che chiude a 120,08. Il dollaro/yen si attesta a 110,62.

Per Milano peggior seduta dal post Brexit del 2016

In una sola seduta, in cui è arrivata a perdere anche oltre il 6% per poi chiudere a -5,43%, Piazza Affari ha bruciato tutti i guadagni del 2020. Non solo: bisogna tornare indietro di quasi quattro anni, per l’esattezza al 24 giugno 2016, per trovare un passivo giornaliero più pesante di quello accusato oggi dal Ftse Mib a causa della forte diffusione del coronavirus nel Nord Italia. In realtà, quel giorno, seguente al referendum che decretò la Brexit, Piazza Affari registrò la peggior seduta di sempre con un -12,48%. Un passivo monstre, addirittura superiore a quello fatto segnare dal listino milanese nei drammatici giorni della crisi post fallimento di Lehman Brothers (-8,2% il 6 ottobre 2008) e al -7,6% subìto l’11 settembre 2001 dopo l’abbattimento delle Torri Gemelle. Nel 2011, invece, durante la pesante crisi del debito che aveva travolto la Grecia prima e interessato l’Italia poi, Piazza Affari aveva ceduto in due distinte giornate il 6,6% e il 6,8%

Trasporti, turismo e lusso: ecco i settori più penalizzati
In Europa nel mirino soprattutto i titoli delle società di trasporto (aereo e non) e quelle con attività più legate al turismo (alberghi, ristoranti): AirFrance-Klm, Lufthansa, Easyjet, Ryanair, Carnival sono tra i più penalizzati dalle vendite. A Piazza Affari male anche le azioni di Fiera Milano (che ha rinviato MIDO, l'esposizione dell'occhialeria) e quelle di International Exhibition Group, che gestisce i poli fieristici di Rimini e Vicenza. In deciso calo anche il comparto lusso, visto che le ricadute economiche del coronavirus sul comparto potranno essere rilevanti: interruzioni della produzione e ritardi nella fornitura e possibili cali della domanda sono gli effetti più ovvi, ma danni potranno arrivare anche dalla cancellazioni di fiere e sfilate (a Milano, per esempio, vari stilisti come Armani hanno fatto sfilate a porte chiuse) e dalla mancata presenza di buyer cinesi, solitamente tra i più attivi. Stando ai dati di Jefferies, 2019 sono stati spesi circa 281 miliardi di euro nel settore lusso e moda a livello globale, di cui il 40% da parte di clienti cinesi.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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I listini cinesi hanno registrato una flessione moderata: mentre il virus colpisce l’Italia, in Cina la situazione va migliorando e sei province hanno abbassato il livello di emergenza rispetto a quello precedente.

A Milano Juventus la peggiore, retailer nel mirino
Tra le big di Piazza Affari le perdite più consistenti sono quelle di Juventus (che venerdì ha pubblicato la semestrale chiusa con una perdita per 50,3 milioni),

Gli analisti di Equita Sim si aspetta un impatto sul Pil italiano anche su temporaneo e per questo vedono sotto pressione i bancari, ma i titoli più rischio sono considerati quelli più esposti verso il settore turistico e quelli delle aziende con attività più concentrate nel Nord Italia. Fuori dal Ftse Mib forti cali per i retailer di vendita al dettaglio: Autogrill, Unieuro e Ovs chiudono con pesanti perdite, come Geox.

Unicredit limita il passivo. Mustier resterà alla guida
Unicredit, dopo le perdite delle ultime sedute, limita il passivo dopo la nota emessa dalla banca che conferma la volontà del ceo Mustier di rimanere alla guida del gruppo. «A seguito della recente copertura mediatica sul futuro dell'amministratore delegato di UniCredit, il Gruppo rende noto che Jean Pierre Mustier ha confermato che restera' alla guida della banca'. Cosi' una nota dell'istituto che ha sottolineato inoltre «di aver appena lanciato il nuovo piano strategico, Team 23, e che l'intero management team, a partire da Jean Pierre Mustier, è totalmente focalizzato sulla piena riuscita della sua esecuzione».

Tim si difende: focus su offerta KKR per rete
Limitano le perdite i titoli più tradizionalmente difensivi, come le utility (Enel, Italgas, Hera, Terna, A2a) e Telecom Italia che nelle ultime sedute si è distinta in positivo sulla scia della proposta presentata dal fondo americano KKR per rilevare la quota di minoranza della rete telefonica secondaria (dall'armadietto alle abitazioni) di Tim.

Occhi ancora puntati sugli indici di fiducia
Intanto l'indice Ifo tedesco che misura la fiducia delle imprese tedesche è migliorato a febbraio superando anche le attese degli esperti. Nei prossimi giorni attesi altri indici sulla fiducia - in Usa e Francia (domani), in Italia e nell’intera Eurozona (giovedì) - che potrebbero anche dare i primi riscontri sull'impatto atteso dalle imprese derivante dal coronavirus.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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