IL BILANCIO mondiale del coronavirus sale a 2.461 vittime, secondo la mappa online della statunitense Johns Hopkins University. Stando ai dati pubblicati, i casi confermati di contagio sono 78.766, tra cui i 76 italiani. Sono, invece, 23.133 le persone guarite ad oggi.
Sono 2.442 i morti in Cina, dopo le altre 97 vittime registrate ieri, quasi tutte nella provincia di Hubei. La Commissione nazionale sanitaria ha confermato anche altri 648 casi di positività. "È la più grande emergenza sanitaria della Cina dal 1949", ha detto il presidente cinese Xi Jinping, nel corso di un collegamento avuto oggi in videoconferenza con 170mila funzionari di livello centrale, locale e militare. Una riunione ad ampio raggio "senza precedenti", secondo il tabloid Global Times.
La buona notizia è che i nuovi casi di coronavirus in Cina al di fuori dell'Hubei si sono ridotti a 18, il numero più basso dall'inizio dell'epidemia. La maggior parte delle morti e delle infezioni sono state registrate a Wuhan, dove il virus ha fatto la sua comparsa a dicembre. Il totale dei contagiati in Cina ha raggiunto i 76.936 casi. Le autorità locali hanno inoltre affermato che il periodo di incubazione per il coronavirus potrebbe durare fino a 27 giorni. Alcuni pazienti dimessi dagli ospedali di Wuhan dopo la guarigione dal coronavirus sono risultati nuovamente positivi ai test. Lo riferisce il centro per il trattamento e il controllo dell'epidemia della città della Cina interna dal proprio account Weibo, il Twitter cinese, all'indomani della decisione di re-introdurre un periodo di 14 giorni di quarantena in centri designati per i pazienti dimessi dagli ospedali.
In Giappone, invece, uno dei passeggeri fatti sbarcare dalla Diamond Princess è risultato positivo al coronavirus nella giornata di sabato. Si tratta di una donna di circa 60 anni, nella prefettura di Tochigi, a nord di Tokyo, che ha sviluppato sintomi influenzali dopo essere risultata negativa ai controlli sulla nave lo scorso 14 febbraio. Il ministero della Salute giapponese ha ribadito che le condizioni di salute dei 969 passeggeri risultati 'sani' - che hanno lasciato la nave tra mercoledì e venerdì - continueranno ad essere monitorate e che le autorità sanitarie guardano con molta attenzione agli ultimi sviluppi. Intanto nella giornata di sabato 26 nuovi casi sono stati registrati in Giappone, tra i quali un'intera famiglia di quattro persone, portando il totale nel Paese a 769, compresi i 634 casi a bordo della Diamond Princess.
Separatamente, in una conferenza stampa, il ministro della Salute Katsunobu Kato si è scusato per un errore di procedura sulla Diamond che ha causato l'omissione dei test medici per 23 persone fatte sbarcare la scorsa settimana. Kato ha spiegato che i passeggeri segnalati erano stati controllati prima dell'inizio del periodo di quarantena, il 5 febbraio, ma sono stati lasciati andare senza aver fatto un secondo test. Le autorità hanno contattato le persone interessate e hanno assicurato che saranno sottoposte ad altri esami. Il ministero della Salute ha anche detto che collaborerà con le rilevanti autorità mediche delle diverse nazioni coinvolte, dopo che alcuni cittadini stranieri che erano a bordo della nave - successivamente rimpatriati nei paesi di origine, sono risultati positivi al coronavirus: fino ad ora 18 americani - tra cui un cittadino italiano che vive negli Stati Uniti, sei australiani e un israeliano. Dei 19 connazionali rientrati in Italia lo scorso venerdì, nessuno di loro è portatore del virus.Coronavirus: consigli e sintomi, le 10 cose da sapere
Il direttore generale del Fmi, Kristalina Georgieva al G20 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali a Riad ha definito il coronavirus "una tragedia umana" con "impatto economico negativo".
Sono 2.442 i morti in Cina, dopo le altre 97 vittime registrate ieri, quasi tutte nella provincia di Hubei. La Commissione nazionale sanitaria ha confermato anche altri 648 casi di positività. "È la più grande emergenza sanitaria della Cina dal 1949", ha detto il presidente cinese Xi Jinping, nel corso di un collegamento avuto oggi in videoconferenza con 170mila funzionari di livello centrale, locale e militare. Una riunione ad ampio raggio "senza precedenti", secondo il tabloid Global Times.
La buona notizia è che i nuovi casi di coronavirus in Cina al di fuori dell'Hubei si sono ridotti a 18, il numero più basso dall'inizio dell'epidemia. La maggior parte delle morti e delle infezioni sono state registrate a Wuhan, dove il virus ha fatto la sua comparsa a dicembre. Il totale dei contagiati in Cina ha raggiunto i 76.936 casi. Le autorità locali hanno inoltre affermato che il periodo di incubazione per il coronavirus potrebbe durare fino a 27 giorni. Alcuni pazienti dimessi dagli ospedali di Wuhan dopo la guarigione dal coronavirus sono risultati nuovamente positivi ai test. Lo riferisce il centro per il trattamento e il controllo dell'epidemia della città della Cina interna dal proprio account Weibo, il Twitter cinese, all'indomani della decisione di re-introdurre un periodo di 14 giorni di quarantena in centri designati per i pazienti dimessi dagli ospedali.
Il contagio fuori dalla Cina
Secondo le autorità di Seul, in Corea del Sud si sono registrati altri 123 casi di coronavirus, portando il totale a 556. Due sono i pazienti deceduti nelle ultime ore, 5 i decesi nel Paese. Il livello di allerta sul nuovo coronavirus è stato alzato al "massimo", ha detto oggi il presidente Moon Jae-in, a fronte di un improvviso aumento del numero di infezioni. "L'incidente di Covid-19 affronta una grave svolta", ha detto Moon dopo una riunione governativa sul virus. "Il governo alzerà il livello di allerta al massimo livello".Separatamente, in una conferenza stampa, il ministro della Salute Katsunobu Kato si è scusato per un errore di procedura sulla Diamond che ha causato l'omissione dei test medici per 23 persone fatte sbarcare la scorsa settimana. Kato ha spiegato che i passeggeri segnalati erano stati controllati prima dell'inizio del periodo di quarantena, il 5 febbraio, ma sono stati lasciati andare senza aver fatto un secondo test. Le autorità hanno contattato le persone interessate e hanno assicurato che saranno sottoposte ad altri esami. Il ministero della Salute ha anche detto che collaborerà con le rilevanti autorità mediche delle diverse nazioni coinvolte, dopo che alcuni cittadini stranieri che erano a bordo della nave - successivamente rimpatriati nei paesi di origine, sono risultati positivi al coronavirus: fino ad ora 18 americani - tra cui un cittadino italiano che vive negli Stati Uniti, sei australiani e un israeliano. Dei 19 connazionali rientrati in Italia lo scorso venerdì, nessuno di loro è portatore del virus.