Non farsi prendere dal panico, seguire le misure igienico-sanitarie ed essere consapevoli “che 1,5 metri di distanza da potenziali infetti è considerata una distanza di relativa sicurezza”. Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all’Università di Parma e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed ex direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, è tra gli esperti subissati di domande in questi giorni di emergenza e paura per il focolaio di coronavirus in Lombardia. Anche il fattoquotidiano.it gli ha rivolto alcuni quesiti sulle misure adottate, sulle precauzioni da prendere e i consigli da seguire. Ecco le sue risposte.

Innanzitutto come giudica le misure adottate fino a questo momento?
Tutti i provvedimenti sono stati presi secondo i protocolli internazionali, tenendo conto che ci sono ancora delle incertezze e delle caratteristiche dell’epidemia che si studiano giorno dopo giorno osservandone l’andamento. È ancora in atto il tentativo di contenimento dei focolai attraverso il controllo e l’isolamento dei contatti.

È giusto, in una simile situazione, chiudere le scuole e gli uffici?
Nelle zone dove si sono riscontrati i focolai epidemici sicuramente si, a livello precauzionale. Altrove non è giustificato.

Quali altre precauzioni è il caso di adottare per ridurre al minimo i rischi ed evitare il contagio?
A livello individuale le misure igienico-sanitarie sono le solite: lavaggio delle mani, evitare scambi di fluidi con i potenziali infetti e proteggersi da tosse e starnuti altrui.

È il caso di evitare viaggi in treno e in aereo, metropolitana o autobus a questo punto?
Non in questa situazione, le stesse norme igienico sanitarie sopra elencate possono essere utili per ridurre il rischio di contagio tenendo presente che 1,5 m di distanza da potenziali infetti è considerata una distanza di relativa sicurezza

In quali casi è meglio evitare di recarsi spontaneamente in Pronto soccorso?
Con il sospetto di coronavirus l’indicazione è di non recarsi al pronto soccorso ma chiamare il numero di emergenza 112 o 118 e attenersi alle istruzioni

In considerazione dei dati in possesso a quanti contagi potremmo arrivare?
Oggi è impossibile dirlo, fra pochi giorni il quadro sarà più chiaro e consentirà qualche previsione. Il dato significativo dell’OMS che l’80% di queste infezioni ha sintomi lievi e si risolve velocemente senza conseguenze.

Da medico qual è il consiglio da dare a chi in questo momento è preoccupato?
Di non farsi prendere dal panico ed essere più scrupolosi in questi giorni alle comuni norme igieniche. E inoltre attenersi scrupolosamente alle ordinanze, provvedimenti e consigli delle autorità sanitarie.

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