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Juventus, Sarri: "Giocatori non cambiano la mia filosofia, sono loro a fare la differenza"

Maurizio Sarri (agf)
Alla vigilia della sfida con la Spal ("periodo importante ma non decisivo") il tecnico ribadisce il suo pensiero: "Questi giocatori spiccatamente individualisti devono rimanere gli stessi, rispettare le caratteristiche. Se facessi il contrario sarei tacciato di integralismo". Out Higuain e Pjanic
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Maurizio Sarri parla alla vigilia di Spal-Juve in programma domani (ore 18) a Ferrara.

Chiellini le metterà po' più di pressione per fare un numero maggiori di minuti o giocherà dall'inizio? Buffon partirà dal primo minuto?
"Al momento non lo so, Giorgio sta piuttosto bene: gli manca l'ultimo passo che può fare più in partita che in allenamento. Quindi c'è questa doppia necessità: da una parte mettere la migliore formazione possibile dall'altra permettere a Giorgio di fare questo ulteriore passo in avanti. Valuteremo insieme dopo l'allenamento di oggi in base a quello che vedo e quello che sente lui. Per Buffon non so, parleremo dopo l'allenamento e valuteremo solo per domani perché l'unica partita che conta è quella di domani, da domenica mattina quella di Lione e da giovedì quella con l'Inter".
Ha parlato di caratteristiche dei giocatori a cui sta adattando il suo gioco...
"Sono le stesse cose che ho detto a giugno nella conferenza di presentazione. La filosofia calcistica è la stessa: ci sono giocatori che fanno la differenza, sono individualisti e non vanno toccati. Questi giocatori spiccatamente individualisti devono rimanere gli stessi, rispettare le caratteristiche. Se facessi il contrario sarei tacciato di integralismo, giustamente".
È più soddisfatto del Cuadrado difensore o attaccante? Sente questa sua esplosione come un suo merito?
"Io son contendo di Cuadrado. Ha fatto una fetta di stagione da difensore esterno facendo vedere enormi miglioramenti in fase difensiva sia dal punto di vista individuale che dal punto di vista tattico e per necessità di questo periodo è tornato a fare l'esterno più offensivo nella maniera giusta. Sentirsi dei meriti su un giocatore come Cuadrado sarebbe presuntuoso, è un giocatore forte e stop".

Per domani è previsto uno spezzone di Khedira?
"Dobbiamo valutare. Khedira è più indietro rispetto a Chiellini, l'intervento è stato fatto dopo. Dobbiamo capire se farlo venire con noi o farlo lavorare per averlo in piena efficienza. Valuteremo con il preparatore..".
Bernardeschi è pronto per giocare? Con l'assenza di Douglas può tornare a essere un'alternativa importante come esterno?
"È sicuramente in condizioni di giocare, non ha i 90 minuti nella gambe ma si allena con noi già da qualche giorno. È stato sballottato in diverse posizioni del campo per necessità della rosa. Con stabilità potrebbe sicuramente fare di più però gli va dato atto di essersi messo a completa disposizione della squadra e dell'allenatore per qualsiasi ruolo. Senza Douglas è chiaramente un'alternativa anche nel ruolo d'esterno".
Come state in vista di questa serie di partite?
"In questo momento della serie di partite non ci interessa nulla, ma la sensazione è che arriviamo in crescita dopo un periodo un po' più complicato".
Come stanno Pjanic e Higuain? Penserà ai diffidati in vista dell'Inter?
"Valuteremo solo in base alla partita di Ferrara, sono calcoli che spesso ho visto saltare per aria in passato. Pjanic sta piuttosto bene, ieri ha svolto un buon allenamento sostanzioso anche se non con il gruppo. Gonzalo ha ancora un po' di mal di schiena, Pjanic sembra un po' più avanti".

Gli individualisti erano una categoria non contemplata nel sacchismo, inserire un individualista è un passo avanti o un passo indietro?
"È un passo di chi sta facendo il proprio lavoro cercando di trarre il meglio. Sarrismo e sacchismo sono tutte etichette che voi cercate di mettere alla gente ma che alla fine valgono zero. Nel Milan di Sacchi all'interno di un grande collettivo c'erano dentro un paio di individualisti che poi erano quelli che facevano la differenza".
Questo è il mese decisivo, possono esserci dei verdetti?
"Noi pensiamo alla partita di Ferrara, sappiamo che è un periodo importante ma non decisivo. Quelle decisive sono i ritorni delle eliminazione dirette. Dobbiamo pensare alla singola partita e non a un gruppo di partite, testa a Ferrara senza nessun altro pensiero".
Considera la Lazio favorita visto che non ha altri pensieri?
"Sono cose che possono essere importanti sulla carta. Giocare qualche partita in meno può essere un vantaggio ma poi bisogna vedere come si sta ogni gara".
Che partita si aspetta e che squadra è la Spal dopo il cambio di allenatore?
"Sotto Di Biagio è stata fatta una sola partita quindi è difficile. È cambiato qualcosa a livello di modulo perché ora giocano solo con due difensori centrali dopo che hanno giocato per anni con tre. È una partita difficile e la Juve lo sa benissimo perché negli ultimi anni la partita di Ferrara è stata sempre complicata. Loro si stanno giocando le possibilità di salvezza, non è un campo semplice".
Il ritorno al 4-3-3 è una scelta definitiva o si adatta a seconda della disponibilità dei giocatori?
"No si adatterà in base ai giocatori che abbiamo a disposizione. Poi non ci cambia moltissimo: a livello difensivo prima buttavamo dentro per formare in quattro centrocampisti un trequartista mentre ora un attaccante esterno, in fase offensiva chiaramente ci sono giocatori come Cuadrado che ci danno più ampiezza e altri che sono più bravi a giocare dentro al campo".
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