TORINO. E’ un altro salto nel vuoto per la Sanità piemontese, progressivamente svuotata delle figure apicali: in assessorato e ora anche alla Città della Salute di Torino, tra le maggiori aziende ospedaliere-universitarie in Italia e in Europa. La più indebitata, anche, con 120 milioni di “rosso” nel 2019.

Silvio Falco lascia. Il direttore generale arrivato dal Mauriziano, nominato nel giugno del 2018 succedendo alla lunga gestione di Gian Paolo Zanetta, ha rassegnato le dimissioni. Un brutto colpo, si premetteva, per un colosso in piano di rientro, che tra l’altro è anche la stazione appaltante per il futuro Parco della Salute di Torino previsto in zona Lingotto.

Bocca cucita da parte dell’interessato, forte di un ottimo rapporto con Sergio Chiamparino, con il quale condivide la passione per la montagna, e di un discreto rapporto con Alberto Cirio. Probabilmente sulla decisione di anticipare bruscamente la fine del mandato hanno inciso motivi diversi: la difficoltà di gestire l’azienda,un colosso dai piedi di argilla nato nel 2012 e comprensivo di quattro ospedali mai del tutto integrati; quella di realizzare un improbabile piano di rientro, predisposto prima del suo arrivo e condizionato dai paletti ministeriali; la sfida di seguire nel contempo il percorso verso il Parco, reso più complicato dalla decisione della nuova giunta di scorporare il Regina Margherita. Da ultimo, una serie di riserve sul suo operato da parte dei vertici dell’assessorato, ai vari livelli, dove l’ordine di scuderia è ottenere il pareggio dei bilanci delle Asl e degli ospedali piemontesi per evitare di finire ancora una volta nella tagliola del piano di rientro.

Forse troppe responsabilità, oltretutto in un clima di crescente freddezza, anche per un manager navigato. Il quale nei mesi scorsi si era candidato alla direzione regionale: partita poi vinta dal cuneese Fabio Aimar, uomo di fiducia dell’assessore. Difficile dire chi potrebbe succedere a Falco, nel ruolo di direttore o di commissario, in un incarico da far tremare i polsi: tra i nomi in lizza, stando al tam tam, quello di Giovanni La Valle, direttore sanitario della Città della Salute, e di Gianni Bonelli. Partita aperta. —

I commenti dei lettori