O il presidente del consiglio accetterà in blocco le quattro proposte di Matteo Renzi, oppure Italia viva è pronta a sfilarsi dalla maggioranza. L’ex segretario del Pd insiste. E con un post su Facebook rilancia quello che a questo punto è un vero e proprio ricatto: “Se il premier riterrà che su queste cose si possa trovare un buon compromesso, noi ci saremo. Se il Premier riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cosiddetti responsabili”, scrive Renzi elencando i quattro temi che porrà nell’incontro con Giuseppe Conte che dovrebbe essere fissato nella prossima settimana: sblocco con i commissari dei cantieri fermi; eliminare o modificare il reddito di cittadinanza; “Giustizia Giusta” e cambiare “le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia”.

L’incontro tra i due è in agenda a metà della prossima settimana, anche se l’ufficializzazione dell’uscita di Italia viva dalla maggioranza potrebbe arrivare il 4 marzo (o il giorno prima, in base all’andamento dei lavori parlamentari) quando il presidente del Consiglio dovrebbe presentarsi alle Camere per svolgere le comunicazioni sull’agenda 2023. Certo, le notizie che arrivano dalla Lombardia, con i 14 casi di Coronavirus confermati , e dal Veneto con due casi sospetti, abbassano i volumi dello scontro e potrebbero rallentare i ritmi della ‘crisi’. Su questo fronte, il governo è compatto e tutti gli alleati si dicono pronti ad affrontare la sfida con coesione e unità.

Quanto agli altri dossier, però, le ‘priorità’ di Italia viva non cambiano. E a dimostrarlo c’è la partecipazione del leader, il 22 febbraio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani, a Brescia. Nel programma dell’iniziativa era annunciata la presenza di Maria Elena Boschi, ma Renzi ha voluto esserci per dare ulteriore forza al suo messaggio in tema di prescrizione.

Renzi in mattinata ha fatto sapere che non intende fare passi indietro rispetto alle richieste avanzate nelle scorse ore: “Ho chiesto un incontro al Premier”, ha scritto su Facebook. “Nei giorni scorsi Conte si è rivolto con toni molto duri nei nostri confronti. E noi abbiamo risposto con decisione. E tuttavia ho fatto io il primo passo, vincendo l’orgoglio personale, perché la serietà viene prima delle ripicche personali. Ho chiesto di vederlo perché la partita si giochi in modo trasparente e diretto. E ho molto apprezzato il fatto che il Premier abbia comunicato di voler recarsi poi in Parlamento per proporre in quella sede l’Agenda 2023. Bene così: trasparenza. Qui del resto non si gioca una partita personale, di simpatia o antipatia. Si gioca una partita politica, di contenuti“, sostiene Renzi. “Ripeto -aggiunge- ciò che sto dicendo da giorni, in tutte le sedi, pubbliche e private. L’Italia vive una fase di difficoltà che nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. Occorre una svolta. Non chiediamo nomine o sottosegretariati: chiediamo che ascoltino (anche) le nostre idee. Noi abbiamo messo sul tavolo 4 grandi temi. 1- Sblocchiamo con i commissari i cantieri fermati dalla burocrazia. 2- Eliminiamo o modifichiamo il reddito di cittadinanza che non funziona 3- Lavoriamo per una Giustizia Giusta, per i diritti e contro il populismo giustizialista. 4- Cambiamo le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia dando cinque anni di stabilità al Governo“.

Ieri Renzi aveva presentato il suo piano per i cantieri, dicendo “che la cosa più pulita sia vedersi la prossima settimana. Le telenovelas funzionano quando poi c’è un elemento di chiarezza. Serve una forma di trasparente chiarezza“, aveva detto l’ex rottamatore. “Renzi mi ha chiesto un incontro e ho già risposto che sono ben disponibile, la mia porta è sempre stata aperta e sarà sempre aperta: sicuramente ci vedremo la settimana prossima”, ha risposto l’attuale presidente del consiglio. Che non ha commentato le parole di Renzi a Porta a porta: “Non entro nel merito, mi attengo alle posizioni ufficiali. I delegati di Italia viva hanno presentato a una proposta di legge elettorale proporzionale, in parte sono stati anche promotori, su quello le forze di maggioranza hanno costruito un’iniziativa di riforma, se ci sono altre iniziative estemporanee non entro nel merito”.

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