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MONDO

Gran Bretagna

Brexit: nella bozza di intesa anche restituzione antichità come i marmi del Partenone

Per il British Museum, i marmi furono acquisiti da Elgin con un contratto legale. Intanto a Londra si preparano le regole per l'immigrazione dopo la Brexit: stretta sui visti di lavoro per baristi e camerieri, no cartà identità italiana. 

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L'ultima bozza dell'intesa sulla Brexit, conterrebbe una clausola relativa alla restituzione di "oggetti culturali rimossi illegalmente nei loro Paesi di origine". Lo riporta il britannico Telegraph, riaccendendo i timori sul destino dei preziosi marmi greci conservati al British Museum, nonchè di vari capolavori italiani conservati nel Regno Unito.   

La clausola sarebbe stata chiesta dall' Unione Europea nell'ambito dei colloqui a Bruxelles, tesi a preparare i negoziati di marzo. Secondo una fonte anonima citata dal quotidiano, a chiederne l'inserimento sarebbero stati in particolare Grecia, Cipro, Spagna e Italia ma la norma è apparsa riferita in particolare alla preziosa collezione di statue,iscrizioni e fregi provenienti dal Partenone e altri siti ellenici, raccolta da Lord Elgin tra il 1801 e il 1805. 

Il Regno Unito si è sempre rifiutato di restituire alla Grecia i fregi del Partenone all'epoca in cui venne aperto ad Atene il grande museo ai piedi dell'Acropoli. Le grandi  placche scolpite vennero prese all'inizio del XIX secolo per  decisione dell'ambasciatore britannico Lord Elgin. Secondo Londra i sovrani ottomani avevano dato il permesso di trasferirle a Londra, ma per la Grecia si tratta di una concessione fatta da un occupante il territorio ellenico da  considerare non legale.   

Per l'Italia la questione dei beni culturali a rischio di  furto o rubati è un tema molto sensibile ed è noto che il mercato dell'arte londinese è una delle piazze internazionali più importanti.   

Brexit, no cartà identità italiana con nuovo sistema immigrazione
Intanto si apre un altro caso: la Gran Bretagna post Brexit chiuderà le porte ai lavoratori non qualificati e a chi non parla inglese. Sono  queste le nuove linee sull'immigrazione presentate dal governo di Boris Johnson, basate su un sistema a punti simile a quello australiano. Fra le misure elencate sul sito del Guardian viene anche specificato che alla frontiera non verranno più accettate carte d'identità di paesi come Francia e Italia. Secondo il quotidiano il  motivo è di evitare che lavoratori extra Ue ingannino il sistema con carte d'identità falsificate.