19 febbraio 2020 - 00:33

Coronavirus, decolla da Ciampino il volo con i medici diretti in Giappone
Rientro italiani tra giovedì e venerdì

Sulla nave ormeggiata a Yokohama è iniziato lo sbarco dei passeggeri tra le imponenti misure di profilassi. Un italiano positivo. La task force dei medici partita in nottata. La partenza di un secondo volo prevista in serata

di Alessandro Fulloni

Coronavirus, decolla da Ciampino il volo con i medici diretti in Giappone   Rientro italiani tra giovedì e venerdì
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È decollato martedì sera da Ciampino l’aereo, con destinazione Giappone, con a bordo i medici che effettueranno lo screening sanitario sui marinai e turisti italiani — circa una trentina — a bordo della Diamond Princess, ormeggiata a Yokohama, che devono essere rimpatriati. Saranno imbarcati su un secondo volo, che partirà verosimilmente in serata dall’Italia. «Quando il secondo volo che partirà dall’Italia verosimilmente in serata arriverà a Yokohama, dove si trova la nave Diamond Princess, coloro che dovranno imbarcarsi lo faranno e verranno portati in Italia: si tratta di circa 30 italiani e 26-27 persone di altre nazionalità europee, come Polonia, Francia e Germania, per un totale di 56-57 passeggeri, purché risultino negativi al test per il coronavirus», come riferito dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.

I controlli sulla nave

Sulla nave da crociera ci sarebbero almeno 542 persone positive al test, tra cui un nostro connazionale, un uomo sposato che dovrà aspettare di essere trasferito in bio-contenimento, proprio come è successo giorni fa per Niccolò, il 17 di Grado portato via da Wuhan. E mentre il Giappone fronteggia l’emergenza sulla nave, dalla Cina si apprende che sono esattamente 2.004 i morti causati dal coronavirus. Il dato ufficiale è stato fornito dalla Commissione nazionale cinese per la salute che stima a 74.185 il numero dei contagi. Le autorità sanitarie cinesi hanno riferito che soltanto oggi sono stati registrati 11.977 casi gravi.

Imponenti misure di profilassi

Lo sbarco a Yokohama sta avvenendo secondo le imponenti misure di profilassi predisposte dalle autorità sanitarie di Tokyo. I primi passeggeri, appena usciti dalla nave, sono stati accolti dai funzionari del ministero della Salute, protetti da tute e maschere protettive, e sono stati accompagnati ai taxi e agli autobus in attesa del loro trasferimento in diversi punti della città. A causa dell’enorme concentrazione dei media intorno alla nave nella zona del porto dove è ormeggiata, le autorità hanno messo a punto un cordone di sicurezza per proteggere l’identità di coloro che si trovano a bordo. Molti degli infetti che si trovavano sulla nave da crociera sono stati portati in centri medici e altre decine di persone risultate negative sono state rimpatriate nei loro rispettivi Paesi. Dei circa 3.100 passeggeri e membri dell’equipaggio rimasti sulla nave, gli anziani sono stati i primi a poter lasciare la Diamond Princess. Lo sbarco continuerà fino a venerdì. Le autorità giapponesi continueranno a monitorare lo stato di salute di tutti coloro che lasceranno la nave da crociera, compresi quelli risultati finora negativi.

Il decollo da Ciampino

A Ciampino c’erano anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il commissario Angelo Borrelli. Un primo volo — comunica la Protezione civile — porterà in Giappone il personale medico e i materiali sanitari, in modo da anticipare le attività di screening in attesa del successivo Boeing dell’Aeronautica Militare che effettuerà il trasporto dei viaggiatori della Diamond Princess verso il nostro Paese. Il fatto che ci sia un nostro connazionale sicuramente infettato ha complicato laa programmazione delle procedure. Per ora è previsto che a bordo del volo di rientro viaggeranno i passeggeri che, successivamente ai controlli sanitari, risulteranno negativi al test del Coronavirus e che poi saranno messi in quarantena in Italia. Ai connazionali che risulteranno positivi agli accertamenti, sarà garantita la massima assistenza da parte dell’Unità di Crisi della Farnesina e l’Ambasciata italiana in Giappone, in attesa del loro rientro in Italia nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza necessarie.

Una ventina di persone, tra passeggeri ed equipaggio

I primi a salire sul Boeing dell’Aeronautica Militare che arriverà da Roma saranno quindi gli italiani usciti indenni dal lungo periodo di quarantena sulla nave. Si tratta di una ventina di persone, tra passeggeri ed equipaggio. «Li porteremo a casa nei prossimi giorni — ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio— perché quello che sta avvenendo richiede prima di tutto il massimo sostegno ai nostri connazionali. In questo momento su quella nave c’è un’apprensione per i nostri concittadini e per tutti quelli che sono a bordo che è al di sopra di ogni immaginazione». I tecnici del ministero della Sanità e della Farnesina sono al lavoro per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, che ancora non sono complete. Tanto che nel corso della giornata si sono susseguite una serie di riunioni.

I tempi potrebbero allungarsi

«Stiamo lavorando in modo che tutto sia fatto con la massima attenzione e precisione: ogni azione deve rispettare tutte le procedure, per la loro salute e per quella dei nostri connazionali qui», ha aggiunto Di Maio. Inevitabilmente quindi, i tempi potrebbero allungarsi rispetto ad un rimpatrio entro le 48-72 ore prospettate oggi. Nel caso poi ci fossero altri connazionali positivi ai test, rientrerebbero in Italia a bordo del volo già previsto per l’italiano contagiato, separati dal resto dal gruppo. Resta ancora qualche indeciso, come i membri più giovani dell’equipaggio, che temono di interrompere il tirocinio, ma tutti i passeggeri sono pronti a partire. Così come è deciso a restare il comandante della nave Gennaro Arma.

«Riteniamo che sia indispensabile la quarantena»

«Con grande professionalità sta tenendo alto l’umore dei passeggeri, muovendosi in equilibrio tra i doveri di un comandante e l’empatia con chi, come lui e l’equipaggio, sta vivendo questa storia», ha spiegato il sindaco della sua città, Sant’Agnello, in provincia di Napoli. Quel che è certo è che per tutti ci sarà ancora un lungo periodo di sospensione dalla realtà. Per gli italiani a bordo dalla Diamond Princess, una volta rimpatriati, «ci sarà bisogno dei 14 giorni di quarantena», ha confermato Speranza, perché la nave da crociera «è ormai uno dei posti al mondo con la più alta diffusione di coronavirus». Poco importa se in quelle due settimane a bordo non hanno avuto nessun sintomo: «Riteniamo che sia indispensabile la quarantena», ha tagliato corto il ministro. Gli italiani rientrati dal Giappone dunque si daranno probabilmente il cambio con i 55 che da Wuhan sono stati trasferiti alla Cecchignola: la loro quarantena si concluderà infatti giovedì. E anche per il comandante e i membri dell’equipaggio che decideranno di restare a bordo con lui, la strada sarà ancora lunga, prima di potersi muovere liberamente.

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