ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùl’economia degli altri

Bundesbank: economia tedesca debole, serve più spesa pubblica per la crescita

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, prevede un primo trimestre fiacco per l’economia anche a causa del coronavirus. E vede margini per aumentare la spesa pubblica a sostegno di crescita e occupazione

di Isabella Bufacchi

(Picture-Alliance/AFP)

3' di lettura

Tempi duri per l’economia tedesca, anche in questo primo trimestre 2020. Ma periodo d’oro per i conti pubblici dello Stato federale che ha spazi per spendere di più per sostenere la crescita e l’occupazione. La Germania continua a registrare surplus di bilancio grazie al calo della spesa per interessi e robuste entrate tributarie: i margini di manovra per utilizzare la spesa pubblica a sostegno della crescita e dell’occupazione ci sono.

È quanto prevede e sostiene la Bundesbank, la banca centrale tedesca, nel suo Bollettino economico mensile pubblicato il 17 febbraio. Un segnale di apertura per una maggiore spesa a sostegno della crescita, più volte sollecitata dalla Bce e da una folta schiera di politici ed economisti nel mondo.

Loading...

Il coronavirus frena - temporaneamente - la ripresa
Il 2020 sta iniziando in tono minore del previsto. La Buba, pur rilevando una situazione in lento miglioramento, non prevede un forte slancio della crescita nel primo trimestre di quest’anno. I servizi e i consumi, grazie anche all’alto tasso di occupazione, sostengono la domanda interna mentre l’industria manufatturiera arranca e l’export risente dei venti contrari sul commercio mondiale.

L’anno inizia fiacco per colpa dell’ultimo trimestre 2019, che si è chiuso in stagnazione con un rallentamento dei consumi, meno investimenti e ordini e con un freno sulle esportazioni, ma colpa anche del coronavirus che per la Buba rappresenta un «rischio ciclico al ribasso». L’epidemia può avere un impatto negativo temporaneo sulla domanda totale e dunque sull’export di prodotti tedeschi. Al tempo stesso «le catene di valore globali possono essere danneggiate dalle misure di sicurezza adottate, creando colli di bottiglia alle consegne in alcuni settori industriali».

Più spesa pubblica per crescita e occupazione
La Bundesbank rileva che la spesa pubblica è aumentata e che aumenterà ancora anche in vista di tagli alle tasse, e dunque il surplus di bilancio sta diminuendo ma resta un «chiaro margine di manovra» per incrementare gli interventi pubblici a sostegno della crescita in quanto le entrate sono aumentate in maniera massiccia e la spesa per interessi è diminuita.

Il surplus di bilancio nel 2019 è stato di 13,5 miliardi, pur considerando la spesa per i rifugiati. I margini di manovra restano e «potrebbero essere utilizzati per migliorare le condizioni di crescita e di occupazione»: un messaggio, questo, in linea con quanto la Bce di Mario Draghi prima e di Christine Lagarde ora va ripetendo, ovvero, che la politica monetaria accomodante è più efficace in meno tempo se accompagnata da politiche fiscali espansive, nei Paesi che possono permetterselo. E la Germania è chiaramente uno di questi.

La Bundesbank tuttavia lo scorso novembre ha sostenuto che un pacchetto straordinario di sostegno alla crescita non fosse necessario, e questa posizione resta ancora valida. La banca centrale tedesca anzi rileva a tutt’oggi che il freno al debito è una regola che sta funzionando.

Il ministro delle Finanze allenta la cinghia?
Stando a quanto riportato da Handelsblatt, il ministro delle Finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz che finora ha difeso a spada tratta il pareggio di bilancio e lo”Zero nero”, avrebbe intenzione di aumentare la spesa in conto capitale (produttiva dunque per investimenti) di un totale di 12,3 miliardi nei prossimi quattro anni 2021-2024: lasciando poco spazio per un aumento dei tagli delle tasse voluto dalla Cdu. La spesa per investimenti pubblici quest’anno è salita già a 43 miliardi.

Mercato immobiliare, i prezzi salgono meno ma restano altissimi
Sul mercato immobiliare, dove i tedeschi temono di essere presto colpiti dallo scoppio di un’enorme bolla immobiliare, la Bundesbank ha dato due segnali, uno positivo e uno negativo: da un lato, la corsa al rialzo dei prezzi nell compravendite è rallentata nel 2019 +6,75% contro il +7,75% del 2018 in media); tuttavia i prezzi delle case nelle principali città tedesche restano «sorprendentemente ed esageratamente» elevati, più alti del 15%-30% rispetto al valore che dovrebbero avere.

Riproduzione riservata ©
  • Isabella Bufacchivicecaporedattore corrispondente dalla Germania

    Luogo: Francoforte, Germania

    Lingue parlate: inglese, francese, tedesco, spagnolo

    Argomenti: mercato dei capitali, ECB watcher, fixed income e debito, strumenti derivati, Germania

    Premi: Premio Ischia Internazionale di Giornalismo per l’analisi economica, Premio Q8 per giovani giornalisti economici

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti