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L'Inter ora rincorre, Eriksen ormai è un caso

Nerazzurri a 3 punti dalla vetta, serve la classe del danese dal primo minuto

Due sconfitte, tre gol subiti e due percorsi che si complicano, quello in Coppa Italia e quello per lo scudetto: in una settimana, l'Inter vede spegnersi l'euforia post derby per far posto a critiche, problemi, un po' di sconforto e il caso Eriksen che accende le polemiche. Napoli e Lazio dovevano essere due esami da superare a pieni voti per continuare a sognare in grande e invece i nerazzurri devono ricompattarsi per trovare nuovo slancio e affrontare al meglio i sedicesimi di Europa League e ricominciare la corsa al titolo.

Tre punti dalla vetta non sono una distanza incolmabile e tra due settimane c'è lo scontro diretto contro la Juventus allo Stadium, ma la sconfitta contro la Lazio è una doccia fredda da saper gestire insieme ai problemi di formazione e all'esclusione di Eriksen che viene impiegato solo nei minuti finali. Il grande enigma di questa Inter è il danese. Acquistato dopo un lungo braccio di ferro con il Tottenham, è stato incoronato come il miglior innesto del mercato di gennaio.

Ma al di là dell'Udinese, Conte non lo ha mai schierato titolare. Il danese non è pronto a gestire la fase di non possesso, deve far suoi movimenti senza palla e coperture. Ma sorprende come gli vengano concessi solo pochi minuti di partita e non almeno un tempo. Anche contro la Lazio in 13' è andato vicino al gol e ha servito uno splendido pallone a Lukaku murato dall'ottimo intervento di Acerbi. L'Inter ha bisogno di qualità a centrocampo, soprattutto quando Lukaku e Lautaro faticano a confezionarsi da soli le azioni pericolose.

Conte contro Ludogorets e Sampdoria può, o forse deve, rischiare Eriksen dal 1' e prepararlo al meglio alla Juventus, soddisfacendo i tifosi che chiedono a gran voce di vederlo in campo titolare.

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